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Viaggio all’isola di Sakhalin

fotoda Anton Cechov e Oliver Sacks

con i detenuti-attori della compagnia del carcere di rebibbia n.c.

ideazione Laura Andreini Salerno

drammaturgia Valentina Esposito

regia Laura Andreini Salerno e Valentina Esposito

con Fabio Albanese, Massimo Alletta, Teno Ahmetovic, Giuseppe Borzacchiello, Giuseppe Camillo, Patrick Cosma, Marco Costantini, Antonio Da Ponte, Sandro Dari, Marco Dell’Unto, Vincenzo Di Letizia, Giovanni D’Ursi, Roberto Fiorini Roberto Fois, Salvatore Fontana, Alessandro Forcinelli, Filippo Giuffrida, Daniel Silva Gonzales, Toma Jovanovic, Tommaso Marsella, Angelo Molinari, Giancarlo Porcacchia, Gabriel Radu, Massimo Ramoni, Luciano Terzini, Doriano Torriero, Simmaco Zarrillo

costumi Paola Pischedda – scene Enzo Grossi – luci Valerio Peroni

tecnici del suono William Micheli e Fabio Settimi – segreteria Serena Lesti e Sara Canonico

amministrazione Francesca Sernicola – organizzazione Alessandro De Nino

direzione organizzativa Fabio Cavalli

Produzione Centro Studi Enrico Maria Salerno in collaborazione con Teatro di Roma e Direzione della C.C. Roma Rebibbia N.C. – Main Sponsor Fondazione Roma-Arte-Musei

La Stagione di Progetti 14-15 firmata dal direttore Antonio Calbi continua nel segno dei Teatri di Comunità. Dopo aver accolto il Garofano Verde, la rassegna di Rodolfo di Giammarco dedicata alla scena omosessuale, è la volta della Compagnia del carcere romano di Rebibbia. I detenuti-attori lasciano il teatro del penitenziario per debuttare sul palcoscenico del Teatro Argentina con Viaggio all’isola di Sakhalin, la pièce liberamente ispirata a Anton Cechov e Oliver Sacks, in scena venerdì 19 e sabato 20 settembre (ore 21).

Lo spettacolo si inserisce all’interno del progetto Teatri di Comunità, un programma di attività che il Teatro di Roma promuove per coniugare l’arte al territorio e alle realtà che vi operano. Un percorso culturale per un teatro come agorà della polis che, ancor prima che sulla scena, si declina e si riverbera sulla città per favorire l’inclusione delle diverse generazioni e comunità che la costituiscono. «Con il progetto Teatri di Comunità – dichiara il direttore Antonio Calbi – il Teatro Argentina si apre ancor più alla città intera, e alle diverse anime e realtà che la compongono e la abitano. Il Teatro realizza il proprio senso e la propria missione, quando accoglie e si fa inclusivo. Sono particolarmente fiero di proseguire nella partnership tra il Teatro di Roma e l’esperienza realizzata dall’Associazione La Ribalta presso il carcere di Rebibbia. Con gli amici e colleghi, Laura Salerno e Fabio Cavalli, stiamo continuando a riflettere su come sviluppare ulteriormente questa collaborazione affinché diventi ancora più forte e consolidata».

Ad interpretare Viaggio all’isola di Sakhalin – spettacolo ideato e diretto da Laura Andreini Salerno e dalla drammaturga Valentina Esposito – il cast di trenta detenuti-attori della Compagnia del Reparto G8 del carcere di Rebibbia che scontano pene di lunga durata, alcuni l’ergastolo. Sulla scena il racconto di viaggio dell’esperienza che Anton Cechov – nell’esercizio della sua professione di medico – fece alla fine dell’Ottocento visitando l’isola-prigione Sakhalin, la colonia penale per gli ergastolani posta all’estremo oriente della Russia. Allo sconvolgente reportage cechoviano sulle condizioni di detenzione, si intreccia una delle più sorprendenti esperienze dello scienziato cognitivo Oliver Sacks. Nell’ “isola dei senza colore” Sacks incontra uomini e donne che l’isolamento ha reso ciechi ai colori – “acromatopsia” è il nome scientifico della malattia diffusa da un gene misterioso.

Lo spettacolo intreccia dramma e commedia, seguendo la traccia del medico che prova a sconfiggere, con la passione dello scienziato-missionario, quel male terribile che è la “cecità degli affetti”: il male che colpisce in ogni tempo, luogo e condizione, coloro che vivono reclusi e privati delle fondamentali relazioni umane e affettive. In una lettera dalla Siberia, del 1890, Cechov scriveva: “Io sono profondamente convinto che tra cinquanta o cento anni si guarderà alla pena dell’ergastolo con la stessa perplessità e imbarazzo con cui oggi guardiamo all’applicazione della tortura … Per cambiare questa eterna prigionia con qualcosa di più razionale e rispondente a giustizia, ci mancano ancora le conoscenze, l’esperienza, il coraggio …”.

I detenuti-attori di Rebibbia varcano le soglie del Carcere per ritornare sul palcoscenico del Teatro Argentina e rivivere un’esperienza di straordinaria rilevanza etica, culturale, sociale, che si rinnova dopo la messinscena dell’anno precedente dello spettacolo La Festa di Laura Andreini Salerno e Valentina Esposito, con giovani attori e detenuti attori riuniti in un’unica grande compagnia di oltre 40 elementi.

Lo spettacolo è una produzione del Centro Studi Enrico Maria Salerno in collaborazione con Teatro di Roma e Direzione della C.C. Roma Rebibbia N.C. – Main Sponsor Fondazione Roma-Arte-Musei.

Da un decennio il Carcere di Rebibbia Nuovo Complesso ha “aperto” le porte alla Città con un Festival di spettacolo che trasforma la “Città Dolente” in un luogo di promozione culturale per artisti, attori, musicisti, autori, cittadini reclusi e cittadini liberi. La Ribalta – Centro Studi Enrico Maria Salerno coordina il progetto sotto la direzione di Laura Andreini Salerno e Fabio Cavalli, con la collaborazione artistica di Valentina Esposito.

In accordo con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e la Direzione della C.C. Roma Rebibbia N.C., si offrono ai cittadini reclusi laboratori di formazione e corsi di specializzazione ai mestieri dello spettacolo. Al pubblico si propone un ricco Cartellone fra teatro, musica, cinema che ha trasformato Rebibbia N.C. in uno dei principali teatri della Capitale per qualità della proposta artistica ed affluenza di pubblico (oltre 10.000 spettatori ogni anno).

Nel 2012 i detenuti-attori della Compagnia, guidati da Fabio Cavalli, hanno accettato la sfida lanciata dai fratelli Taviani: portare al cinema il Giulio Cesare di Shakespeare. Così è nato il film Cesare deve morire, co-prodotto dal Centro Studi Enrico Maria Salerno, vincitore dell’Orso d’Oro alla Berlinale, che ha proiettato l’esperienza di Rebibbia a livello internazionale.

 

 

 

 

INFO: INGRESSO GRATUITO con prenotazione obbligatoria: laribalta@tiscali.it – tel. 06.90169196

Ufficio promozione Teatro di Roma: tel. 06.684.000.346 – www.teatrodiroma.net

Orari spettacolo: 19 e 20 settembre ore 21.00

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