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Lo Schiaccianoci / Balletto di Mosca “La Classique”

fotoBalletto in 2 atti
Musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij
Coreografie di Marius Petipa
Costumi di Elik Melikov – Scenografie di Evgeny Gurenko
Maître de Ballet Evgenia Novikova, Andrey Shalin

Direttore Artistico Elik Melikov

Clara: Nadejda Ivanova/ Ekaterina Shalyapina
Principe: Alexandr Tarasov
Mr. Stahlbaum: Gerasimov Maksim
Sua moglie: Susanna Avetisova
Fritz, fratello di Clara: Georgy Migunov
Drosselmayer: Andrey Shalin

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La versione del Balletto di Mosca “La Classique”, dal nome stesso della compagnia, predilige una ricostruzione fedele al balletto originale nell’intramontabile coreografia del grande maestro Petipa al fine di donare tutta la magnificenza e lo splendore della tradizione del grande repertorio.

I giovani talenti dalle migliori accademie di Mosca e San Pietroburgo con i ricchi costumi di Elik Melikov e le trionfali scenografie di Evgeny Gurenko hanno donato un grande impatto visivo in un nuovo allestimento dello Schiaccianoci.

L’esito è stato ineccepibile e di grande incanto, vista anche la giovane età degli appassionati ballerini attraverso la magia del balletto natalizio per eccellenza.

Il celebre lavoro di Hoffmann con l’ausilio delle splendide sonorità di Cajkovskij ha incantato la platea del Teatro Coccia di Novara per le dinamiche interpretative e l’espressività tecnica dell’intero Corpo di ballo, i quali hanno dimostrano professionalità e leggerezza unite all’eleganza dei movimenti, dando rilievo e incisività all’allestimento.

Una storia che cela messaggi molto profondi, uno su tutti la tutela della fantasia dei più piccoli, un balletto che ha fatto sognare intere generazioni e risulta sempre tra i più amati dello storico repertorio classico.

Disciplina e rigore sono stati il conduttore nei quadri danzati del primo atto con il celebre pas de trois e nella soave danza dei fiocchi di neve cui segue l’allegro e coinvolgente divertissement del secondo atto con la danza spagnola, araba, cinese, russa e pastorale per terminare nel trionfale valzer dei fiori che immette nell’ottima e generosa esecuzione del grand pas de deux, momento supremo per virtuosismi e interpretazione in cui tutti i convitati si allargano in cerchio per lasciar spazio all’indimenticabile e romantico sogno di Clara, metafora del regno della fanciullezza, dell’anima e dell’immaginazione dove la conoscenza ha il nome della felicità.

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