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“Program” e “Il vestito di Marlene”

Al Festival Internazionale della Danza di Roma 2015 della Filarmonica Romana e Teatro Olimpico, debutta sul palco capitolino in prima assoluta HQ (Heroes Quest) Program martedì 31 marzo (ore 21): lo spettacolo, che prende vita dall’incontro tra la giovane e talentuosa pianista Gloria Campaner e il ballerino e coreografo Joost Vrouenraets, direttore artistico e fondatore del Gotra Ballet di Heerlen, vede la pianista diventare parte integrante delle coreografie danzate dai ballerini della compagnia olandese, dove suoni e gesti si intrecciano in una partitura finissima. Uno studio che pone sul piano del dialogo e dello scontro il programma pianistico del progetto Humoresques della Campaner (frutto del premio ricevuto dalla pianista veneta a conclusione degli studi presso la Hochschule für Musik di Karlsruhe) scandito dalla musica di Schumann e di alcuni fra i nomi più interessanti della nuova musica, e la ricerca di Vrouenraets sull’eroismo e il comportamento eroico.

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Foto di Antonio Agostini
Foto di Antonio Agostini

Mercoledì 1 aprile (replica giovedì 2, ore 21) al Teatro Olimpico fanno il loro ingresso al Festival Internazionale della Danza di Roma 2015 dell’Accademia Filarmonica Romana e Teatro Olimpico, la physical dance di Mvula Sungani con la stella internazionale Emanuela Bianchini e i Marlene Kuntz, band rock di culto italiana, nell’originale spettacolo che porta il titolo Il vestito di Marlene al suo debutto nella capitale.

Novità assoluta di questo progetto, su soggetto di Tom Cardinali e drammaturgia dello stesso coreografo e di Paolo Cardinali, è l’incontro tra la danza e il rock, entrambi presenti dal vivo nella loro forma originale. Due anime che si alternano nel ruolo di musa e cantore, di modella e sarto, alcove di un’anima comune.

Il vestito di Marlene è tanto la veste di seta che accondiscende le flessuosità di un corpo femminile quanto la pelle che le costringe, le vessa. In estrema sintesi sono i lividi, lascito di un rapporto possessivo, a far loro da vestigia.

Il filo conduttore dello spettacolo è la figura femminile in tutti i molteplici aspetti che la contraddistinguono. Figura alla quale spesso non si rende adeguata giustizia, ma che altrettanto spesso si impone quale fonte di ispirazione. Protagonista assoluta dell’arte, trova una delle sue migliori rappresentazioni nella danza e nella musica. Espressioni artistiche che grazie al loro dinamismo, favoriscono l’interazione ed il coinvolgimento emotivo dello spettatore.

I danzatori e la band, presenti contemporaneamente in scena, si fondono dal vivo dando alla performance un corpo, una forza ed un’anima attraverso le eccezionali coreografie di Mvula Sungani per Emanuela Bianchini stella internazionale e per la sua eclettica Mvula Sungani Company gruppo di estrazione contemporanea che, nel segno della fantasia e di uno spettacolare “osare”, nella physical dance, fonde danza classica a contemporanea, etnico-popolare ad acrobalance. Alla danza si unisce la poetica dirompente della rock band di culto dei Marlene Kuntz.

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