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Recital del mezzosoprano Chiara Amarù

fotoPESARO Auditorium Pedrotti

16 agosto 2015

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Reduce dal riconoscimento di bravura, testimoniato dal Premio Tiberini d’argento (giovani artisti in carriera), conferitole al Teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo (PU) dall’Associazione Musicale Mario Tiberini, “per il felice connubio di notevoli doti vocali e perizia tecnica nell’eseguire il canto di coloratura e di sbalzo, Chiara Amarù, in un tenero abito color biscotto e con la solarità del suo sorriso, entra subito in empatia col pubblico.

Le tre arie da camera d’apertura, di Jules Massenet, mettono in luce una pasta vocale morbida, carezzevole nei finali in dissolvenza (“Nuit d’Espagne”), delicata nelle mezze voci (“Chanson andalouse”), agile nel canto mosso e negli slanci acuti (“Sevillana).

L’andamento lento dell’aria di Mignon “Connais-tu le pays” dall’opera Mignon di Ambroise Thomas fa emergere il bel colore brunito e la morbidezza nel porgere, mentre nell’aria di Urbain “Non, non, non, vous n’avez j’amais” da Les Huguenots di Meyerbeer sprizza il virtuosismo che s’inonda di luce nelle puntature acute, arricchite dal suono argentino del pianoforte.

fotoEntrando nella sfera rossiniana, Chiara Amarù fa sfoggio della sua abilità tecnica, dei suoi colori contraltili, del canto sempre sul fiato con l’uso della messa di voce e della dinamica sfumata, con la naturalezza dell’emissione e degli affondi e la fluidità del canto che sale senza forzature alla tessitura acuta (Aria di Isabella “Cruda sorte” da L’Italiana in Algeri, “L’invito da Les Soirées Musicales, recitativo e cavatina di Malcom Mura felici…Elena! Oh tu, che chiamo! da La donna del lago.

Come bis un’esplosione di scale cromatiche, sillabati veloci, canto di sbalzo, preceduti da frasi levigate, accenti melanconici, canto accorato, il tutto eseguito con uno straordinario controllo del fiato: è il rondò di Cenerentola dalla fitta coloratura “Nacqui all’affanno”, suo cavallo di battaglia. E la platea la osanna.

In conclusione della frizzante serata “Canto negro del catalano Xavier Montsalvatge.

Al pianoforte la brava ed attenta Carmen Santoro.

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