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Moulin Rouge – The Ballet

fotoUna tenera storia d’amore, musiche memorabili, acconciature piumate, costumi scintillanti e ballerine disinibite e instancabili che sembrano animarsi uscendo da una locandina o un manifesto di Toulouse-Lautrec. Questo è il mix che fa della performance del Royal Winnipeg Ballet un successo internazionale, applaudito già da oltre 100.000 persone dal Nord America all’Europa, approdato per pochissimi giorni al Teatro Brancaccio, che da tempo dedica ampio spazio ai musical e alle grandi produzioni. La Compagnia canadese, fondata nel 1939 da Gweneth Lloyd e Betty Farrally, è diretta da Andrè Lewis.

La scenografia di Andrew Beck presenta un fondale con il profilo del Moulin Rouge su cui ruotano le gigantesche pale del mulino a vento dai colori cangianti, attorniato dai tavolini dei bistrot dove si rifugiano a dipingere artisti bohémiens.

Lo storico café-chantant che ha turbato i sonni di alcune generazioni, fu inaugurato nel 1889 ispirandosi al ristorante danzante Moulin de la Golette aperto nel 1870 in un vecchio mulino. Si fece ricorso, quindi, all’immagine di un finto mulino nella zona di Pigalle, sotto Montmartre, per questo cabaret, divenuto celeberrimo per il cancan dissacrante e rivoluzionario. Il locale e la sua vedette “La Goulue” vennero pubblicizzati dalle illustrazioni del pittore Toulouse-Lautrec, assiduo frequentatore di quel mondo.

Negli anni cinquanta altri artisti ne calcarono il palcoscenico, tra gli altri Edith Piaf e Yves Montand agli esordi della carriera.

L’atmosfera da fin de siècle vive una brillante stagione in questa messinscena con la drammaturgia di Rick Skene e le coreografie di Jorden Morris, per raccontare la sfortunata vicenda d’amore di Nathalie e Matthew. La passione, il potere, l’ambizione sono i temi e i sentimenti che attanagliano i personaggi coinvolti, nel contesto storico-sociale caratterizzato dal movimento pittorico impressionista di artisti spiantati e sognatori.

I due giovani, pittore lui ballerina lei, impegnano le loro vite in una passione che sarà eterna: lei dovrà affrontare e respingere la corte di Zidler proprietario del locale, lui riceverà il sostegno e i consigli di Toulouse-Lautrec dopo averlo sfidato in un duello di disegno e pittura. Nathalie, intanto, dovrà misurarsi in una gara di cancan proprio con La Goulue, battendola.

Davanti alla felicità dei due innamorati che mirano a coronare il loro sogno, Zidler, furibondo, tenta di uccidere Matthew ma inavvertitamente colpisce a morte Nathalie.

La gioia, la speranza, l’entusiasmo che accompagnano i sogni dei due ragazzi, prima del tragico epilogo, sono esaltati dalla vivacità delle musiche dei vari compositori, dalla brillantezza madreperlacea dei costumi di Anne Armit & Shannon Lovelace che scintillano e sfumano come uno spettro di luce rifratta da un caleidoscopio, in un tripudio di gonne svolazzanti che si mischiano come su una tavolozza.

Si tratta di una creazione coreografica che compete con i grandi musical per la notorietà dei brani musicali, l’accuratezza dell’allestimento, la magnificenza degli abiti di scena, la collocazione storica della vicenda.

Un godimento per gli occhi e le orecchie, uno spettacolo da assaporare come una torta di panna montata, con la deliziosa ciliegina di un festoso cancan per leccarsi le dita.

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