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“Album” di Stefano Questorio/Aldes

foto1. Ghost Rider (0:00)

2. Rocket U.S.A. (2:34)

3. Cheree (6:51)

4. Johnny (10:33)

5. Girl (12:44)

6. Frankie Teardrop (16:50)

7. Che (27:17)

Lato A e Lato B. Sette tracce, sette gironi di inferni sintetici, sette galassie di universi paralleli, sette spirali per un viaggio ipnotico senza ritorno. Un vecchio giradischi sulla scena scheletrica di un teatro, vuoto, illuminato in modo spettrale da neon, agonizzante come la forma umanoide, ricoperta da un casco nero, che si anima e disarticola plasticamente a ritmo di musica. La puntina sul vinile è la forza misteriosa che inesorabile nutre di rimasugli sincopati di vita un corpo, abbandonato a sé stesso, alla sua futura assenza, ai sussurri terrificanti, alle grida meccaniche del suo cuore disumanizzato.

La musica è dei Suicide, duo rock elettronico statunitense, attivo in modo discontinuo dal 1971 e composto da Alan Vega (voce) e Martin Rev (sintetizzatore e drum machine). Il duo prende il nome dal titolo di un fumetto di Ghost Rider chiamato “Satan Suicide“, il fumetto preferito di Alan Vega. Il primo album, Suicide (1977), è considerato uno dei grandi classici “maledetti” del rock contemporaneo. La traccia n. 6 Frankie Teardrop, è stato definito “una delle cose più terrificanti, affascinanti e assurde” del rock contemporaneo. In questo brano la voce straniante di Vega narra con enfasi e tragicamente la storia dell’operaio Frankie, che in preda a quello che sembrerebbe un raptus omicida uccide la moglie e il figlio per poi suicidarsi, ma che in realtà nasconde una storia di degrado sociale, ridotto sul lastrico, indotto quindi ad un gesto estremo e disperato a causa della vita troppo dura per sé e per la propria famiglia. Quindi un atto d’accusa contro la società.

ALBUM coreografia di un intero album di un gruppo rock come se fosse musica per balletto, ma che non si ferma alla stilizzazione delle forme della danza, ma in linea con lo statuto non scritto della danza contemporanea ne traduce il senso, il messaggio dirompente di alienazione e di critica, anche sociale. Una trasposizione della musica nel corpo, veicolo che può assumere poliedriche forme per molteplici contenuti, non solo corpo di un uomo, ma corpi di una società, la pelle che è la stessa luce bluastra dei neon che si appiccica alle penombre di una realtà degradata, agli ultimi sussulti di un organismo bionico.

STEFANO QUESTORIO

Interprete e autore di danza e teatro, ha lavorato come interprete con compagnie italiane e internazionali tra cui: Wim Vandekeybus, Studio Azzurro, Societas Raffaello Sanzio, Zimmerfrei , Company Blu e altri. Dal 2001 al 2009 collabora con la compagnia ALDES di Roberto Castello e partecipa in veste di interprete e coautore al progetto pluriennale “Il Migliore dei Mondi Possibili” (premio Ubu 2003), e a successive creazioni come “In girum imus nocte e consumimur igni” (2015). Come autore ha firmato alcuni lavori tra cui “Specie di Spazi/Studio per Due” in collaborazione con Valentina Buldrini (Premio migliore interprete, Loro del Reno, Teatri di Vita, 2007), l’assolo “Le cose” (2008) e “Sub” (Finalista Premio Equilibrio 2009). In collaborazione con Spartaco Cortesi ha avviato nel 2011 il progetto su Derek Jarman “The Angelic Conversation” (con il sostegno di Pim Off/Spazio Scenico, Milano) e il progetto musicale “Play it again S.” (con il sostegno di PerAspera Festival, Bologna). Nel 2011 collabora alle coreografie per la trasmissione Rai Vieni Via con Me di Fabio Fazio e Roberto Saviano. Nel 2013 partecipa alle video installazioni “The Towers” e “Dance of Death” di Peter Greenaway. Nel 2014/2105 é in tour con lo spettacolo “Go Down Moses” di Romeo Castellucci, e con lo spettacolo interattivo per l’infanzia “Pop Up Garden” della compagnia TPO.

SPARTACO CORTESI

Musicista, si occupa di produzioni audio, lavora prevalentemente con strumenti elettrici, voci e rumore. Utilizzando software dedicati, attraversa pratiche di decostruzione, spesso cercando di sfruttare la riduzione delle possibilità come metodo di composizione. Autore dal 1990, organizza progetti musicali orientati verso il “noise” e la musica elettronica, producendo 5 album di cui 2 come solista, sotto lo pseudonimo Yellowcake, pubblicati dalla seminale etichetta belga KK Records nella seconda metà degli anni 90. Nel 2000 sospende l’attività discografica ritenendola superflua e aderisce romanticamente all’Art- Strike con un ingenuo ritardo di circa 10 anni. Da quel momento lavora esclusivamente su commissione in progetti che vanno dalla sonorizzazione di installazioni e video, alla composizione di score per la danza contemporanea ed il teatro. Attualmente cerca di rigenerarsi abbracciando l’estetica e la tradizione filosofica dei “corrieri cosmici” tedeschi.

DANZA PRIMA NAZIONALE

progetto e interpretazione Stefano Questorio in collaborazione con Spartaco Cortesi produzione ALDES con il sostegno di MIBACT Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo Direz. Generale per lo spettacolo dal vivo, Regione Toscana Sistema Regionale dello Spettacolo con la collaborazione di Versiliadanza Teatro Cantiere Florida di Firenze / FLOW – residenze creative.

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