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John Axelrod dirige laVerdi nel concerto natalizio

Il 15, 17 e 18 dicembre all'Auditorium di Milano

Foto di Paolo Dalprato
Foto di Paolo Dalprato

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi

Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi

Pianoforte Giuseppe Albanese

Soprano Adina Aaron

Baritono Michael Redding

Maestro del Coro Erina Gambarini

Direttore John Axelrod

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Sarà la bacchetta dell’americano John Axelrod a chiudere la Stagione dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, con il tradizionale concerto natalizio all’insegna di un grandissimo del Novecento: George Gershwin. La particolare occasione vedrà il ritorno a laVerdi, dopo due stagioni, di un pianista italiano particolarmente apprezzato anche sulla scena internazionale: Giuseppe Albanese.

Triplice appuntamento giovedì 15 (ore 20.30), sabato 17 (ore 20.00) e domenica 18 dicembre (ore 16.00), all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, per una locandina scoppiettante a “Stelle e Strisce”. Si parte infatti con Rhapsody in Blue, uno dei brani più amati in assoluto dal grande pubblico di ogni latitudine (pianoforte solista Giuseppe Albanese), per passare – nella seconda parte – a Porgy and Bass, altrettanto celebre opera del compositore di Brooklyn, eseguita nella versione sinfonica arrangiata da Robert Russell Bennett (A Symphonic Picture).

Sul palco di largo Mahler, laVerdi sarà affiancata dal Coro Sinfonico di Milano, diretto da Erina Gambarini, con le voci soliste del soprano Adina Aaron, del baritono Michael Redding e – sorpresa! – dello stesso John Axelrod anche in veste tenorile.

Giovedì 15, sempre in Auditorium (ore 18.30, Foyer della balconata, ingresso libero), appuntamento con la tradizionale conferenza di introduzione al programma, dal titolo: “Una musica del popolo, una musica per l popolo”, relatore John Axelrod.

Lasciamo la parola proprio al Maestro Axelrod, che ci accompagna all’ascolto dello spettacolo:

Le feste, si sa, servono per stare insieme in allegria, soprattutto se c’è anche della buona musica. E quale compositore americano sa far nascere sempre un sorriso, intrattenendoci tra ritmo e swing? Ecco due piccoli suggerimenti, sottoforma di altrettanti titoli famosi: Porgy and Bess e Rhapsody in Blue. E dunque…Ma certo! George Gershwin è il compositore della gente e per la gente per eccellenza! Musica ‘popolare’ a parte, Gershwin va considerato un compositore serio alla stregua degli altri. Solo che il suo caratteristico American Sound l’ha ‘accreditato’ di un fascino assolutamente globale, senza tempo e senza frontiere. Non solo. Il compositore di Brooklyn ha saputo fare qualcosa che non è riuscito a nessun altro. E cioè ‘parlare’ alla strada. Non per nulla lui stesso aveva affermato: ‘La musica vera deve ripetere i pensieri e gli stimoli della gente e del suo tempo. La mia gente sono gli americani; il mio tempo è oggi’.

Bene, tutto questo lo rivivremo qui a Milano con laVerdi e il suo magnifico coro, nei concerti di chiusura della Stagione sinfonica 2016: per la gente del nostro tempo, ancora una volta nel segno del ritmo e dello swing. Non c’è dubbio che le note del popolarissimo Summertime, così come l’inimitabile Crescendo del clarinetto nella Rhapsody, non potranno che accrescere il vostro spirito natalizio. E io certamente sarò lì in teatro a cantare con voi, letteralmente, mentre dirigerò questa musica fantastica.

Venga la gioia dunque, specialmente in momenti come questi, quando tutti nel mondo sentiamo il bisogno di essere un pochino più felici. Siamo sulla strada giusta!”

(Biglietti: euro 35,00/15,00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 14.30/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org).

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Giovedì 15, Sabato 17 e Domenica 18 Dicembre

Auditorium di Milano – largo Mahler

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Programma

George Gershwin è uno compositori più rappresentativi e completi del Novecento. Le sue opere rappresentano un perfetto esempio di equilibrio tra ciò che può essere definito “musica classica”, nel senso più ampio del termine, e tradizioni di origine ed estrazione più popular (come il jazz, il blues o la canzone), testimoni della presenza delle varie culture che coabitano nella cultura americana – specie in quella newyorkese, da cui Gershwin proveniva. Quella molteplicità di stili era ben presente nella sua fervida intelligenza quando componeva la Rhapsody in Blue, tanto che egli dichiarò: “la udii come una sorta di multicromatica fantasia, un caleidoscopio musicale dell’America, col nostro miscuglio di razze, il nostro incomparabile brio nazionale, i nostri blues, la nostra pazzia metropolitana”.

L’opera fu inizialmente pensata dall’autore per due pianoforti. L’incontro con Paul Whiteman, direttore dell’orchestra jazz di New York, spinse Gershwin a proporre la Rapsodia come brano per pianoforte e big band. L’orchestrazione fu affidata all’arrangiatore di Whiteman, Ferde Grofé. Il brano, scritto nel giro di qualche giorno, venne presentato il 12 febbraio del 1924 all’Aeolian Hall di New York. L’esecuzione, al pianoforte l’autore, che non aveva avuto neanche il tempo di scrivere la parte, fu un clamoroso successo: erano presenti alcuni grandi della musica del tempo, tra cui Fritz Kreisler, Igor Stravinsky, Sergej Rachmaninov e Leopold Stokowski.

L’anno successivo la Rapsodia venne trascritta una prima volta da Grofé per pianoforte e orchestra quindi, nel 1942, dopo la morte dell’autore, un’altra volta per orchestra sinfonica, così come è celebre oggi in tutto il mondo.

La registrazione del brano del 1927 con Gershwin e Whiteman venne premiata con il Grammy Hall of Fame Award 1974.

Porgy and Bess è un’opera musicata da Gershwin nel 1935, per il libretto di DuBose Heyward. La storia è basata sul romanzo dello stesso Heyward, Porgy, e sull’omonimo lavoro teatrale che egli scrisse con la moglie Dorothy, che descrive la vita degli afroamericani nell’immaginario sobborgo di Catfish Row a Charleston, Carolina del Sud, all’inizio degli anni Trenta. L’opera è ammirata per l’innovativa sintesi di Gershwin di tecniche orchestrali europee con jazz e musica folk. Summertime, certamente il pezzo più conosciuto, è diventato uno standard jazz ed eseguito in innumerevoli versioni in ogni epoca, al di qua e al di là dell’Atlantico. A Symphonic Picture, la versione orchestrale arrangiata da Robert Russell Bennett nel 1942 ed eseguita dalla Pittsburgh Symphony Orchestra diretta da Fritz Reiner nel 1943, consta di una sinossi in undici movimenti.

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Biografie

John Axelrod, direttore. Con il repertorio estremamente vasto, i programmi innovativi e il carismatico stile direttoriale, John Axelrod continua ad imporsi sempre più come uno dei direttori più interessanti del panorama odierno.

Attuale Direttore Principale e Direttore Artistico della Real Orquesta Sinfónica de Sevilla (ROSS) e Direttore Principale Ospite dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, ha ricoperto i ruoli di Direttore Principale della Luzerner Sinfonie Orchester, Direttore Musicale del Teatro di Lucerna e Direttore Musicale dell’Orchestre National des Pays de la Loire (ONPL).

Sin dal 2001, John Axelrod ha diretto oltre 160 orchestre internazionali, 30 titoli d’opera e 50 prime assolute.

Fra le orchestre con cui collabora regolarmente figurano la Rundfunk-Sinfonieorchester di Berlino, la NDR Symphony di Amburgo, la hr-Sinfonieorchester di Francoforte, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI Torino, il Teatro La Fenice di Venezia, il Maggio Musicale Fiorentino e l’Opera di Firenze, il Teatro San Carlo di Napoli, la OSI di Lugano, la Camerata Salzburg, la Mariinsky Orchestra, la ORF Radio Symphony di Vienna e i Grazer Philharmoniker. In Giappone, John Axelrod dirige regolarmente la NHKSO e la Kyoto Symphony mente negli USA ha diretto spesso la Chicago Symphony, la Los Angeles Philharmonic, la Philadelphia Orchestra e la National Symphony. In questa stagione – oltre ai diversi programmi di repertorio classico e contemporaneo con la ROSS di Siviglia e laVerdi di Milano – John Axelrod è Principal Conductor del Pacific Music Festival di Sapporo, dirige la NHKSO di Tokyo in una lunga tournée in Giappone, debutta con gli Hamburger Symphoniker e ritorna al Warsaw Beethoven Festival con la Sinfonia Varsovia.

La sua attività operistica comprende nuove produzioni del Candide di Bernstein al Théâtre du Châtelet, al Teatro alla Scala e al Maggio Musicale Fiorentino, Flight di J. Dove a Lipsia, Tristano e Isotta ad Angers/Nantes, Evgenij Onegin al Teatro San Carlo di Napoli, il trittico Erwartung, La Dame de Monte Carlo e La Mort de Cléopâtre per il Festival di Spoleto, la nuova produzione di Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny di Weill all’Opera di Roma.

Per il Festival di Lucerna tra il 2004 e il 2009 ha diretto le nuove produzioni di Rigoletto, Rake’s Progress, Don Giovanni, L’opera da tre soldi, Idomeneo e Falstaff.

I prossimi impegni in ambito lirico lo vedranno dirigere le nuove produzioni di Mirandolina di Martinu per il Teatro La Fenice di Venezia, Violanta di Korngold e la prima assoluta de Lo specchio magico di Fabio Vacchi per il Maggio Musicale Fiorentino.

Appassionato sostenitore delle nuove generazioni di musicisti, John Axelrod collabora con diverse orchestre giovanili professionali, andando in tournée con la Schleswig Holstein Festival Orchestra al Festival di Salisburgo, l’Orchestra Giovanile Italiana in Italia, l’Accademia della Scala a Muscat, la Nord Deutsche Junge Philharmonie in Germania, la Sinfonia Iuventus in Polonia e la Wiener Jeunesse Orchester in Austria.

John Axelrod incide regolarmente sia il repertorio di tradizione che quello contemporaneo per etichette quali Sony Classical, Warner Classics, Ondine, Universal, Naïve e Nimbus. L’ultimo progetto discografico Brahms Beloved per la Telarc vede l’integrale delle Sinfonie di Brahms con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, abbinate ai Lieder di Clara Schumann in cui Axelrod accompagna Dame Felicity Lott, Wolfgang Holzmair, Indra Thomas e Nicole Cabell.

Laureato alla Harvard University nel 1988 e formatosi con Leonard Bernstein nel 1982, ha studiato al Conservatorio di San Pietroburgo con Ilya Musin nel 1996.

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Giuseppe Albanese, pianoforte. Tra i più richiesti pianisti della sua generazione, debutta nel 2014 su etichetta Deutsche Grammophon con un concept album dal titolo “Fantasia, con musiche di Beethoven, Schubert e Schumann. Segue nel 2015 il suo secondo album DG “Après une lecture de Liszt”, interamente dedicato al compositore ungherese. Nel marzo 2016 Decca Classics inserisce nel box con l’opera omnia di Bartók in 32 cd la sua registrazione (in prima mondiale) del brano “Valtozatok” (Variazioni).

Invitato per recital e concerti con orchestra da autorevoli ribalte internazionali quali – tra gli altri – il Metropolitan Museum, la Rockefeller University e la Steinway Hall di New York; l’Auditorium Amijai di Buenos Aires; il Cenart di Mexico City; la Konzerthaus di Berlino; la Laeisz Halle di Amburgo; la Philharmonie di Essen; il Mozarteum di Salisburgo; St. Martin in the Fields e la Steinway Hall di Londra; la Salle Cortot di Parigi; la Filarmonica di San Pietroburgo; la Filharmonia Narodowa di Varsavia; la Filarmonica Slovena di Lubiana; la Gulbenkian di Lisbona, ha collaborato con direttori del calibro di Christian Arming, John Axelrod, James Conlon, Lawrence Foster, Will Humburg, Dmitri Jurowski, Julian Kovatchev, Alain Lombard, Nicola Luisotti, Othmar Maga, Fabio Mastrangelo, Henrik Nanasi, Anton Nanut, Tomas Netopil, Daniel Oren, George Pehlivanian, Donato Renzetti, Alexander Sladkowsky, Hubert Soudant, Pinchas Steinberg, Michel Tabachnik, Jeffrey Tate, Jurai Valcuha, Jonathan Webb.

Tra i festival, di particolare rilievo gli inviti al Winter Arts Square di Yuri Temirkanov a San Pietroburgo, al Castleton di Lorin Maazel (USA), all’Internazionale di Brescia e Bergamo e al MiTo SettembreMusica, alla Biennale Musica di Venezia, oltre al Mittlefest, il Tiroler Festspiele di Erl, il Festival di Colmar, En Blanco y Negro di Mexico City, il Festival di Sintra (Portogallo), il Tongyeong Festival (Corea).

In Italia ha suonato per tutte le più importanti stagioni concertistiche (incluse quelle dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia e della RAI di Torino) e nei maggiori teatri. Negli ultimi tempi Albanese si è distinto per essere stato invitato a suonare in ben undici delle tredici Fondazioni Liriche italiane.

Prima di “Fantasia” e “Après une lecture de Liszt”, Albanese ha riscosso singolare successo con il cd monografico con musiche di Debussy pubblicato a gennaio 2012 per il mensile Amadeus, in occasione dell’anniversario dei 150 anni della nascita del compositore francese. Il suo cd “1900 – Yearbooks of 20th Century Piano, dedicato all’anno solare 1900 e contenente musiche di Skrjabin, Szymanowski, MacDowell e la prima registrazione assoluta delle Variazioni di Bartók, è stato recensito come cd del mese dal mensile Suonare News e “5 stelle” sia nel giudizio tecnico che artistico dal mensile Amadeus.

Già “Premio Venezia” 1997 (assegnato all’unanimità da una giuria presieduta dal Mº Roman Vlad) e Premio speciale per la miglior esecuzione dell’opera contemporanea al “Busoni” di Bolzano, vince nel 2003 il primo premio al “Vendome Prize” (presidente di giuria Sir Jeffrey Tate) con finali a Londra e Lisbona: un evento definito da Le Figaro “il concorso più prestigioso del mondo attuale”.

Albanese è laureato in Filosofia, con una tesi sull’Estetica di Liszt nelle “Années de Pèlerinage”, è stato docente a contratto di “Metodologia della comunicazione musicale” presso l’Università di Messina. Insegna attualmente Pianoforte al Conservatorio “Tartini” di Trieste.

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Erina Gambarini, Maestro del Coro. Figlia d’arte, ha iniziato la sua attività artistica a 13 anni al Teatro alla Scala di Milano, come voce bianca, protagonista nell’opera di Britten Il giro di vite.

Dopo alcuni anni di intensa attività solistica, ha proseguito lo studio del pianoforte con il padre, lo studio del canto, come soprano, con Teresa Stich Randall a Vienna, direzione interpretazione corale e musica da camera con Marcel Couraud, tecnica vocale e interpretazione con Schmidt-Gaden. Ha collaborato con la RSI, la RAI, la Fenice di Venezia, Teatro Sociale di Como, Teatro Olimpico e Valle di Roma, Teatro Carignano di Torino, Verdi di Trieste, La Pergola di Firenze, Teatro Grande di Brescia. Ha inciso numerosi CD per Nuova Era, Carrara e Ricordi. Nel 1989 fonda il gruppo corale Canticum Novum, che in pochi anni si distingue per la qualificata e ricca attività artistica e parallelamente dirige vari gruppi strumentali. Nel 1996 inizia la sua collaborazione con il Maestro Romano Gandolfi, che nel 1998 la chiama come sua assistente e maestro del coro in occasione della costituzione del Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, incarico che ricopre tuttora. Ha collaborato con molti direttori d’orchestra, tra i quali Riccardo Chailly, Claudio Abbado, Gianandrea Gavazzeni, Aldo Ceccato, Ettore Gracis, Oleg Caetani, Claus Peter Flor, Christopher Hogwood, Rudolf Barshai, Vladimir Jurowski, Helmuth Rilling, Leonard Slatkin, Nevil Marriner, Roger Norrington, Vladimir Fedoseyev, Robert King.

Dal 1997 è membro dell’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo per i suoi meriti artistici.

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Adina Aaron, soprano. È considerata uno dei più promettenti soprano spinti che sono emersi negli ultimi anni, specialmente grazie ai suoi grandi successi come Aida, Tosca, Leonora e Luisa Miller messi in scena all’Opera House di Washington, Marsiglia, Colonia, Stoccarda e ai festival Savonlinna Festival e Wiesbadener Maifestspiele. Di particolare interesse è il suo ruolo di debutto come Lady Macbeth nella nuova produzione del Macbeth di Verdi al Theater an der Wien di Vienna, Bertrand de Billy direttore, all’inizio della stagione 2016/17. Questa produzione sarà seguita delle performance concertistiche di Porgy and Bess di Gershiwn e una nuova produzione di Aida al Théâtre de La Monnaie di Bruxelles.

Ingaggi precedenti conducono Adina Aaron a Erfurt nel ruolo di Amelia in Un Ballo in Maschera e all’Anchorage Opera come Trovatore-Leonora. Debutta come Aida all’Opéra Royal de Wallonie a Liège (Belgio) e interpreta Fiordiligi in Così Fan Tutte all’Opera di Israele. Nella nuova produzione di Aida di Franco Zeffirelli ha il ruolo di protagonista alla Fondazione Arturo Toscanini di Busseto. La produzione è stata trasmessa dalla RAI in tutta Europa e pubblicata in dvd da TDK. Nella stagione 2009/ 10 Adina Aaron appare nella Bohème nel ruolo di Mimi e in quello di Elisabetta nel Don Carlo a Tel Aviv. Inoltre esegue Tosca al Salerno Festival in Francia, interpreta Alice Ford in Falstaff e Amelia in Un Ballo in Maschera oltre al ruolo da protagonista in Treemonisha al Théâtre du Châtelet a Parigi. Nella stagione 2011/12 interpreta Vitellia nella Clemenza di Tito e sostituisce la parte da soprano nella messa in scena del Requiem di Verdi a Colonia, produzione nella quale lei aveva già cantato a Marsiglia. Ritorna in questa città nel 2012 interpretando Leonora nel Trovatore, dopo aver avuto lo stesso ruolo ad Avignone. Sempre per Leonora viene ingaggiata dall’Opera di Montreal. Nella stagione 2012/13 interpreta Aida al Aalto-Theater di Essen, debutta come Tosca e canta nel Requiem di Verdi all’Opera di Stoccarda. All’inizio della stagione 2013/14 debutta al Washington National Opera come Leonora nella Forza del Destino di Verdi esibendosi nello stesso ruolo anche a Colonia, seguito da L’ultimo giorno di un condannato a morte ad Avignone. Nella scorsa stagione debutta alla Lyric Opera Chicago con Porgy and Bess. Inoltre interpreta Tosca a Marsiglia e Wiesbaden e Luisa Miller a Stoccarda. Nella stagione 2015/16 Adina Aaron ritorna all’Opera di Colonia nel ruolo di Aida e Tosca, quest’ultima riproposta anche all’Opera di Stoccarda. Inoltre alla fine della stagione interpreta il Requiem di Verdi a Nantes.

Il suo repertorio concertistico include Vier letzte Lieder di Strauss, la Nona Sinfonia di Beethoven, Knoxville: Summer of 1915 di Barber, le Messe di Beethoven e Mozart e Les Nuits d’Été di Berlioz.

Adina Aaron ha conseguito la Laura Triennale in musica alla Florida International University e quella magistrale al Conservatorio di Boston.

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Michael Redding, baritono. Originario di Atalanta, continua ad appassionare il pubblico europeo e americano con la sua vocalitá e presenza scenica in ruoli che spaziano da Haendel al teatro musicale classico americano.

Sue recenti performance includono Belcore, L’elisir d’amore, per Sarasota Opera e Schaunard, La Bohème, per Virginia Opera, compagnia che lo ha visto debuttare nel ruolo principale di Porgy and Bess, successivamente ripreso per Atlanta Opera. La sua esperienza con tale beneamato capolavoro americano comincia nell’estate del 2004, in occasione di una tournée europea della New York Harlem Productions Inc, interpretando i ruoli di Crown e Jake. Ha interpretato gli stessi ruoli, inoltre, per la Evansville Philharmonic, Opera Carolina, the Natchez Festival of Music, New Orleans Opera, Seattle Opera.  

Nel 2014 Redding ha cantato anche l’arrangiamento per suite da concerto di Porgy and Bess per la Belgrade Philharmonic e, successivamente, per i Berliner Philharmoniker sotto la direzione di Simon Rattle, per la Madison Symphony Orchestra e la Boston Symphony Orchestra.

Tra le opere interpretate si annoverano Don Giovanni, nel ruolo del protagonista, per Piedmont Opera; un debutto con il Princeton Music Festival in A Midsummer Night’s Dream; il ruolo di Escamillo in Carmen e del Cacciatore e Guardacaccia in Rusalka con il Wexford Festival in Irlanda. In quest’ultima occasione ha ricevuto il Johnstown Castle Bursary Award.

Negli anni precedenti Redding ritorna alla Sarasota Opera come Commissario Imperiale in Madama Butterfly e come cover del ruolo di Janusz della premiere americana di Halka, di Stanislaw Moniuszko. Redding ha interpretato anche i ruoli di Sagrestano in Tosca, Betto in Gianni Schicchi e Gregorio in Roméo et Juliette.

Nel 2006 completa la sua prima stagione presso l’opera studio della Sarasota Opera, aggiungendo al proprio repertorio Schaunard, La Bohème, ed Eisenstein, Die fledermaus. A Sarasota ha ricevuto il premio Helen Jepson Dellera per le straordinarie capacità artistiche. Successivamente, interpreta Wellington in Phillip Marshall di Seymour Barab con la Western Plains Opera; Schaunard con la Rockford Symphony Orchestra e Piedmont Opera; Marco, Gianni Schicchi e Giuseppe, The gondoliers in Chautauqua. A Chautauqua gli eèstato consegnato il premio Richard F. Gold (Shoshana Foundation).

Redding consegue la laurea specialistica in Musica presso la Indiana University e la sua laurea triennale alla North Carolina School of the Arts include. È stato artista in residenza del Piedmont Opera’s Outreach Program, nonche’ membro dello Young Artist Programs dell’Utah Festival Opera e della Janiec Opera Company.

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