venerdì, Aprile 19, 2024

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La maschera sur grugno

“A Roma co la maschera sur grugno / ar meno se po’ dì la verità”. Solo una puntuale carnevalizzazione della storia consente la rappresentazione integrale della verità, quella verità “sfacciata”, quella Verità/cacarella “che quanno te viè l’impito e te scappa, / hai tempo fijja de serrà la chiappa / e storcete e tremà pe ritenella”. Nei sonetti di Giuseppe Gioachino Belli quella verità di allora, quei momenti e protagonisti della Roma ottocentesca, appaiono e sono molto simili agli attuali: gli uomini, le donne, i rapporti tra uomini e donne, la città, il sesso e il potere, la religione e la vita quotidiana. In spazi tanto ideali e simbolici quanto concreti (le vie e le piazze di Roma), rievocati dalle parole dei sonetti, avvengono gli incontri e gli scontri fra gli esseri umani, le riflessioni e le imprecazioni, l’urlo e il sospiro, la bestemmia e la preghiera: i sonetti si incalzano l’uno con l’altro collegati o da evidenti connessioni tematiche o da più nascoste sintonie o dissonanze stilistiche, che si inseguono, rimbalzano, esplodono.
Lo spettacolo nasce dall’esigenza di far conoscere una delle più grandi pagine di poesia europea, forse ancora troppo ignorata e considerata spesso, ed erroneamente, poesia “dialettale”. Il dialetto di Belli è in realtà una lingua “inventata”, energica, graffiante, vitale, con la capacità di costruire nell’arco breve di un sonetto una vicenda, un attimo di vita quotidiana o addirittura un’intera esistenza, con una tale potenza espressiva e visiva da conferirgli una poderosa forza teatrale. La scommessa è quella di riuscire a unire qualcuna delle tante voci dei personaggi dei sonetti, creare un dialogo, un discorso organico, un affresco caotico e violento, che offra suggestione di suoni e fulminanti visioni di quel inferno in terra, di quella Umana Commedia tragica e misera, comica e grottesca, appartenente a Roma – città “di sempre solenne ricordanza” e “stalla e chiavica der monno” – e al tempo stesso appartenente agli uomini e alle donne di ogni luogo e di ogni tempo.www.teatrovittoria.it

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