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La Compagnia Teatro Sassari interpreta Dürrenmatt in “La visita della vecchia signora” il 17 e 18 febbraio al Teatro delle Saline

Una rivisitazione in chiave locale in parte nella lingua sassarese di una delle opere più conosciute del grande scrittore, drammaturgo e pittore svizzero: Friedrich Dürrenmatt.

E’ la proposta della Compagnia Teatro Sassari che per il penultimo appuntamento della Stagione Teatro Contemporaneo di Akròama, porta in scena giovedì 17 febbraio (in replica venerdì 18), alle ore 21 al Teatro delle Saline in Viale la Palma a Cagliari, la pièce “La visita della vecchia signora”.

Nella libera trasposizione del dramma per la regia di Marco Spiga, un giorno nel paese di Gullen, “letamaio” in dialetto svizzero-tedesco e tradotto nel sassarese “muntinaggiu”, ritorna Clara Zachanassian, una vecchia signora costretta in gioventù a fuggire dal paese per la vergogna di essere stata sedotta e abbandonata dal fidanzato. Dopo varie umiliazioni, tra cui anche un passato da prostituta, la donna diventata nel frattempo ricchissima, decide di ritornare al suo paese d’origine, appunto a Muntinaggiu.

Il motivo di questo suo ritorno si cela nel forte desiderio coltivato per anni nel suo intimo: vendicarsi della grande ferita infertale a suo tempo dall’uomo che l’aveva sedotta con l’inganno. Clara è tanto assetata di vendetta al punto di progettare un vero e proprio piano criminale, infatti, offre la somma di un miliardo, la metà al Comune perché siano costruite nuove scuole, piazze, giardini e l’altra metà sarà distribuita fra gli abitanti, a condizione che il suo seduttore.

sia ucciso.

Nel corso degli anni però il suo ex fidanzato è diventato un gran lavoratore, un buon padre di famiglia e gode della stima di tutta la comunità. In principio al piano diabolico della signora viene opposto un netto rifiuto, poi però perché in fondo il denaro fa gola a tutti e con quella somma possono migliorare le loro precarie condizioni di vita, alla fine decidono di aderire al progetto omicida.

Scritta da Dürrenmatt nel 1956, l’opera sviscera i temi della punizione, dell’avarizia, della vendetta e della forza morale. Nell’ interpretazione della Compagnia teatro Sassari con Teresa Soro, Mario Lubino, Alessandra Spiga, Chicca Sanna, Alfredo Ruscitto, Emanuele Floris, Michelangelo Ghisu, Alessandro Gazale, Pasquale Poddighe, Solferino Sodini e Paolo Colorito,

la quotidianità di Alfredo, la vittima predestinata della vendetta, è un intricato crescendo di situazioni comico grottesche e angosciosa inquietudine perché di colpo lui un tranquillo lavoratore, si ritrova braccato come un animale. Tutti pian piano gli voltano le spalle, gli amici, il sindaco, il prete, il brigadiere e persino la moglie ed i figli.

Con un velato pessimismo il messaggio principale dell’opera suona come la denuncia di una società moderna in cui è sempre più radicata la convinzione che con il denaro si possa ottenere qualsiasi cosa. Dietro il miraggio della ricchezza, una somma di denaro come quello offerto dalla signora Clara Zachanassian, si possono persuadere le persone a odiare, uccidere, e perfino ad abusare del concetto di giustizia distorcendolo in modo grottesco.

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