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“Addio al nubilato” al Teatro De’ Servi di Roma fino al 17 aprile

Francesco Apolloni è un autore, regista, attore (La verità, vi prego sull’amore) che parla di rapporti di coppia, di sentimenti, di uomini e di donne. Con una particolare predilezione nei confronti del gentil sesso. Apolloni è un uomo che ama (e che amava, per citare Truffaut) le donne e forse mai come in Addio al nubilato, la sua nuova commedia, le donne diventano le protagoniste assolute e l’autore si diverte a indagare con sguardo consapevole lo sfaccettato mondo dell’universo femminile. Gli uomini, sono (forse) indirettamente indispensabili per le donne, ma ne escono sconfitti, usati, solo nominati, mai di fatto in scena. In Addio al nubilato le protagoniste sono cinque donne, sui 35 anni, diversissime fra di loro, che si riuniscono per festeggiare l’addio al nubilato della loro amica Linda. Ci sono la pittrice elegante (la bellissima Denny Mendez, da Miss Italia al palcoscenico), la goffa attrice disoccupata con problemi relazionali con la figlia (sempre bravissima Michela Andreozzi), la life coach un po’ninfomane (la scatenata Emy Bergamo, dal Bagaglino al Rugantino), la timida psicologa (Brenda Lodigiani, perfetta come insicura cronica), la giovane ribelle (Elena Arvigo). Donne con una personalità forte, radicata, diversa, ciascuna con le proprie debolezze, le proprie delusioni, le speranze. Pre proprio che sette stagioni di Sex&The City non siano certo trascorse invano e hanno sdoganato la libertà e la spregiudicatezza di linguaggio e di discorsi che vertono fra sesso, amore e uomini. E certamente l’autore-regista, approfondendo il suo personale percorso autoriale, ha assimilato al meglio proprio questo aspetto: e così la divertente commedia, nell’attesa di Linda, la futura sposa, si consuma fra chiacchiere in libertà, fra sentimento, sesso e amore, frustrazioni e insicurezze, psicodrammi e rivelazioni. Si ride, ci si commuove, si riflette un po’, con lo sguardo sempre ironico, ma mai volgare di Apolloni che con umorismo brioso e vivace, cambia registro alla commedia e dipinge un appassionato e gradevole affresco tutto al femminile, chiudendo il testo con un inaspettato colpo di scena. La commedia si consuma in una lussuosa suite d’albergo, fra il bianco abbagliante delle pareti, colori caleidoscopici e poltrone zebrate,i, ritmo dello spettacolo è buono e il quintetto di attrici sul palco sempre molto affiatato. Una commedia divertente e attuale sulla donna contemporanea.

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