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Metropolitano canto notturno di un indovino cieco

Venerdì 10 e sabato 11 giugno (ore 21) al Teatro Biblioteca Quarticciolo debutta “Metropolitano canto notturno di un indovino cieco”, testi drammaturgici di Stefano Benni per la regia di Mario Palmieri.

Nel 1998 Stefano Benni tradusse in versi un drammatico fatto di cronaca avvenuto in una metropoli del nord. Nacque così Blues in sedici, un canto struggente e corale per otto personaggi e sedici quadri in forma di monologo, in cui è trasferita tutta la tragica e terribile solitudine dell’uomo contemporaneo prigioniero delle metropoli. Realtà difficili in cui si vive l’anelito insopprimibile alla libertà, alla speranza alla vita ogni giorno strappata alla morte, al sangue, alla disperazione, ad ogni attimo in agguato nelle interminabili e buie vie dei quartieri dormitorio. Periferie affollate da torri grigie di cemento che albergano nei cuori, nelle menti, nelle anime svuotate e perdute di chi vi abita e faticosamente sopravvive tra solitudini, silenzi, grida. Otto personaggi, IndovinoCieco, Padre, Madre, Lisa, Figlio, Teschio, Killer e Voce della Città, insieme cantano le proprie storie che diventano Storie Universali dell’Uomo che spalanca i propri occhi sulla vertigine del Terzo Millennio, diviso tra ebbrezza e spavento.

Il regista Mario Palmieri, attraverso il linguaggio video-fotografico, trasferisce l’originalità e la contemporaneità del testo di Benni nel contesto metropolitano del MunicipioVII di Roma (già luogo di percorsi ed esperienze pasoliniane fondamentali e indimenticabili). Immagini di vie, case, uomini, luoghi del Municipio VII diventano, così, la scenografia reale ed al tempo stesso universale e metaforica di tutte le possibili periferie metropolitane. Il racconto dei personaggi si snoda ora individualmente ora coralmente, mentre scorrono le foto, le immagini di Centocelle, dell’Alessandrino e degli altri luoghi. I volti e gesti di chi vi abita raccontano mille storie ed infinite vite che si intrecciano con le le storie e la vita dei personaggi che sul palcoscenico formano un unico canto, un’unica musica struggente e dolorosa, liberatoria e rabbiosa: quella dell’Uomo di oggi alla ricerca di segni e speranze. Da qui nasce il titolo “Metropolitano canto notturno di un indovino cieco” poiché l’uomo contemporaneo cammina, spesso cieco di coscienza e storia, raccontando ad altri la propria esistenza oscura e dimenticata, ma infinitamente preziosa.

testi drammaturgici Stefano Benni
regia Mario Palmieri
assistenza alla regia Giulia Bornacin
con Giovanni Bonacci, Giulia Bornacin, M.A.D’Erme, Giovanni De Giorgi, Marina Magoni, Mario Palmieri, Romano Talevi
ideazione fotografica Emiliano Bartolucci/Maurizio Bartolucci
improvvisazione musicale su temi e strumenti etnici Marco Cinque
direttori tecnici Giulia Bornacin, Giuliano Calandra

Associazione Le Sirene

ingresso libero fino esaurimento posti

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