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La Fura dels Baus interpreta la Trilogia Romana: spettacolare inaugurazione della stagione estiva delle Terme di Caracalla a Roma

La stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma alle Terme di Caracalla si apre il 2 luglio in grande stile con la Trilogia Romana di Respighi nello spettacolare allestimento della prestigiosa Fura dels Baus.  Un concerto-spettacolo multimediale coprodotto con il Palau de Les Arts “Reina Sofia” di Valencia dove ha debuttato con successo il 17 giugno, che, fregiandosi dell’arte sofisticata e dissacrante della Fura, gruppo cult catalano fondato nel 1979 che ha collezionato 2500 spettacoli contraddistinti da un linguaggio eterogeneo e nuovo, interpreta, in prima italiana, i più celebri poemi sinfonici di Respighi (Fontane di Roma – Feste Romane – i Pini di Roma). Carlus Padrissa, uno dei fondatori del gruppo, che ha curato luci e regia dell’allestimento l’ha già descritto come un “puro esercizio dell’immaginazione attraverso l’uso dell’immagine e del movimento, con una serie di video, realizzati da Emmanuel Carlier, proiettati su un labirinto di schermi mobili in un dialogo esclusivo tra musica e luce dal suggestivo potere emotivo”. “L’idea non era quella di creare – sottolinea Padrissa in conferenza stampa – un film che fosse accompagnato dalla musica, ma il contrario. Cercare fili invisibili fra le immagini e la musica. La musica è la protagonista assoluta in uno spettacolo “sostenibile” che gioca con le luci e le ombre, senza attori o ballerini”. E se l’approccio fra l’opera e il concerto appare diverso, tuttavia appare coerente con il lavoro trentennale della Fura alla ricerca della continua sperimentazione. Per il fotografo parigino Emmanuel Carlier, che ha già collaborato con la Fura e che ha realizzato i video per l’allestimento “l’approccio è stato non di carattere razionale, ma emotivo: non è un film, ma un mix di immagini astratte o reali che seguono suggestioni diverse. Ecco perché la musica in alcuni momenti può risultare lontano da quello che si vede e che quello che si sente con influenze di vario genere tra cui il neorealismo italiano”. Se la Fura nel corso degli anni ha realizzato allestimenti di forte suggestione e di innovazione attraverso una rivoluzione del linguaggio e dell’estetica, l’allestimento per la Trilogia Romana rappresenta un’assoluta novità. “Si può parlare per la prima volta di un’installazione sonora – dice Padrissa – che cerca l’equilibrio fra video e assenza di video. Quando non ci sono neppure le immagini, sono sufficienti i movimenti delle luci che catturano le coreografie spontanee dei musicisti per creare l’ideale legame fra le immagini e la musica, protagonista assoluta”. Un concerto, che a detta dello stesso Padrissa, idealmente (e per aporia) si potrebbe anche solo semplicemente ascoltare e che vanta la prestigiosa la presenza di un direttore del calibro di Charles Dutoit (garantito dalla presenza al Teatro dell’Opera di Riccardo Muti) a dirigere l’Orchestra del teatro romano. Molto soddisfatti il Sovrintendente De Martino che sottolinea ancora una volta il rilancio del Teatro romano, e il Direttore Artistico Alessio Vlad che parla di questo evento come il primo passo verso la realizzazione di un Festival di Caracalla. Si tratta di un percorso, lungo e solo agli inizi, volto a trasformare un luogo d’impatto straordinario, ma con oggettive difficoltà come Caracalla, in un luogo dove si faccia realmente spettacolo. La stagione estiva, improntata proprio sulla valorizzazione del complesso archeologico, dopo la Trilogia inaugurale, prosegue con un classico del repertorio, Il lago dei cigni di Cajkovskij (dal 7 al 20 luglio), la Tosca di Puccini (dal 21 luglio al 4 agosto), il Galà Roberto Bolle&Friends (23 luglio), l’Aida (dal 2 al 9 agosto).

 

 

Fabiana Raponi

 

 

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