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L’incoronata

Nella notte tra il 9 e il 10 settembre, il fantasma di Luisa Sanfelice appare in compagnia di sua madre per consumare la vendetta nei confronti di Ferdinando di Borbone. Il re, accanito contro di lei, l’ha condannata a morte rifiutandole la grazia chiesta dagli stessi reali napoletani. Incoronata madre della patria, rea di stato e fedifraga, Luisa ha salvato momentaneamente la Repubblica Napoletana del 1799 dalla congiura dei Baccher e, per questo suo sgarro, è salita al patibolo mentre parte dei suoi amici riusciva a ottenere l’esilio. Troppo parlata, poco conosciuta, molto invidiata: una donna innamorata della vita e della speranza, adesso fantasma ossessionato da Ferdinando che attende di liberarsi dal tormento attraverso l’assassinio.
Luisa Molina Sanfelice è “L’Incoronata”. Fantasma di se stessa, solo la definitiva esplosione di collera l’accompagnerà verso la liberazione dall’ossessione, mentre la comicità riuscirà spesso e volentieri a fare un sol boccone del “tragico”. Stavolta, l’incanto è quello della liberazione, dell’ascolto: è solo quando tutto è finito che tutto può iniziare davvero.

La compagnia Tavole da Palcoscenico è di recentissima formazione . Nasce per programmare ufficialmente il lavoro di un gruppo di professionisti che già da anni operano in sinergia facendo rivivere un teatro “dal gusto un po’ antico” fondato sull’idea della compagnia e non del “commercio”.
La regista Iolanda Salvato – già all’opera al fianco di registi come Cappuccio, Pugliese, Baldi ed attori come Imparato, Herlitzka, Lello Arena, Erica Blanc – ha amato e abbracciato questo progetto decidendo di portare in scena Mariangela D’Amora, attrice che vanta esperienze di studio e lavoro al fianco di alcuni dei maggiori registi e attori italiani come Lavia, Albertazzi, Melato, Adinolfi, Bonavera, Santagata, Moscato, Ghersi, Monetta e Paliotti. Il punto di partenza è il testo di Emanuele Tirelli, anch’egli tra i primi promotori di Tavole da Palcoscenico.

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