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Favola. C’era una volta una bambina e dico c’era perché ora non c’è più

Dopo l’avvio della Stagione ufficiale di Prosa del Teatro Comunale Città di Vicenza, inizia nella Sala del Ridotto la rassegna collaterale “Luoghi del Contemporaneo – Prosa” novità della stagione teatrale 2011/2012; il primo appuntamento è lunedì 12 dicembre alle ore 20.45 con un artista straordinario, tra i più apprezzati del cinema e del teatro italiano: Filippo Timi, autore e interprete, con Lucia Mascino e Luca Pignanoli,  di “Favola. C’era una volta una bambina e dico c’era perché ora non c’è più”.

La pièce vede l’attore al suo debutto come regista teatrale in una commedia ambientata nell’America degli anni ’50, ricca di colpi di scena, spesso con riferimenti di sapore cinematografico: due amiche s’incontrano tutti i giorni in una deliziosa casetta in cui l’atmosfera sembra raccontare le storie molto normali di due casalinghe molto normali. Ma nessuna favola è mai perfetta come sembra e così, in una magica notte di Natale, qualcuno bussa alla porta e, …. niente sarà più come prima.

 

La Stagione di Prosa del Teatro e la rassegna Luoghi del Contemporaneo-Prosa sono promosse e sostenute dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven, responsabile della direzione artistica, con il sostegno di Fondazione Cariverona, Estel, Fiamm e Develon come partner, Inglesina, Aim Energy, Gruppo Beltrame, Immobiliare Olimpica, Palzileri e Ide Clean come sponsor e Il Giornale di Vicenza come media partner.

 

Lo spettacolo “Favola. C’era una volta una bambina e dico c’era perché ora non c’è più”, di e con Filippo Timi, è una produzione del Teatro Franco Parenti che ha debuttato con successo in marzo a Milano, in tournée nei teatri italiani da fine novembre. Timi, 37enne attore e regista, recita en travesti (tacchi e ceretta, come dice lui) interpretando una delle due casalinghe protagoniste – Mrs Fairytale -, l’altra – Mrs Emerald – è una bravissima Lucia Mascino. In scena la storia di due donne, amiche, entrambe sposate, una incinta, che si muovono in una rigorosissima ambientazione – scene, costumi e modi – collocata negli anni del sogno americano, indossando splendidi abiti realizzati per lo spettacolo da Miu Miu. Insomma, in apparenza nella vita di queste due signore va tutto bene, ma poi si scopre che i mariti non sono quel che sembrano: uno è violento, l’altro forse omosessuale.

Ma soprattutto accade una cosa folle che cambierà la vita di tutti: una sorta di «mutazione genetica» (vietato rivelare altri dettagli) che modificherà l’assetto delle relazioni e delle dinamiche fra i personaggi. «Per realizzare questo mondo anni 50 mi sono ispirato ai film di quell’epoca, soprattutto quelli di Hitchcock. Per le scene ho svaligiato ebay: posaceneri, mensole, tavolini… Ne è venuto fuori un interno anni 50 con moquette rosa e muri verdi. Come musiche ho scelto colonne sonore di film di Hitchcock e canzoni natalizie di Doris Day, Nat King Cole e così via». La morale della favola? «Quando tieni troppo alle apparenze, queste si incancreniscono, ti divorano, ti cambiano». E che cambiamenti: vedere per credere. (Claudia Cannella).

 

Con disinvoltura Timi offre al pubblico una commedia semplice, divertente ma non banale, a tratti surreale, diretta da una sicura regia creativa. E in scena un turbinio di situazioni paradossali e bizzarri personaggi che molto sarebbero piaciuti ad Almodovar o a Copi.

Filippo Timi, artista eclettico e grande affabulatore offre una lettura alternativa del sogno americano, sorprendendo …. e sicuramente ce la fa. Oltre alla tournée teatrale, l’attore è in questo periodo nei cinema con Quando la notte di Cristina Comencini e Missione di pace di Franco Lagi; è scrittore (Peggio che diventare famoso l’ultimo libro), imitatore, regista teatrale e di corti.

Tornando a Vicenza, i prossimi  appuntamenti dei Luoghi del Contemporaneo, in scena tutti al Ridotto, sono: venerdì 20 gennaio 2012 con Annamaria Guarnieri diretta da Maurizio Scaparro per ripercorrere gli ultimi momenti di vita della leggendaria Eleonora Duse in “Eleonora, ultima notte a Pittsburgh” di Ghigo De Chiara, musiche a cura di Simone Cussino.

Giovedì 9 febbraio è la volta di  Monica Guerritore, accompagnata al pianoforte da Antonio Ballista, con Senso “avevo sposato il mare… avevo bisogno… di amare” in cui farà rivivere al pubblico le vicende della contessa Livia Serpieri protagonista della novella di Camillo Boito da cui è stato tratto l’omonimo film di Luchino Visconti.

La nuova rassegna si chiude sabato 24 marzo con Alba Rohrwacher, apprezzata e premiata attrice del grande schermo, protagonista di “è stato così” dal romanzo di Natalia Ginzburg, regia di Valerio Binasco.

 

Lo spettacolo, in scena lunedì 12 dicembre al Ridotto, inizia, come tutti gli spettacoli del Teatro Comunale, alle ore 20.45

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