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Lost Tango: Ute Lemper canta Piazzolla

A Ute Lemper l’onore di chiudere con uno splendido concerto, unica data italiana, l’edizione 2011 di Santa Cecilia It’s Wonderful. L’eclettica artista tedesca, una vera diva internazionale, ha proposto con grande successo il suo nuovo ambizioso progetto, Lost Tango: Ute Lemper canta Piazzolla, dai  più celebri tanghi ai pezzi inediti, rielaborati e arricchiti dalla voce e accompagnata dal formidabile Piazzolla Quintet (Fernando Suarez Pax, leggendario violinista che fece parte del quintetto originale, Esteban Falabella alla chitarra, Nicolas Guerschberg al piano, Horacio Cabarcos al contrabbasso e Marcelo Nisinman al bandoneon), evoluzione della formazione originaria del maestro argentino.

Magnifica artista versatile e poliedrica, Ute Lemper è ballerina, pittrice, attrice (ha lavorato anche con Peter Greenway e Robert Altman sfilando nuda in Pret a porter) e ovviamente una grande cantante, una grande interprete che riesce a domare il palcoscenico con carismatica presenza. Entra con falcata decisa in scena, tagliando il palco con il lungo abito di velluto rosso con spacco vertiginoso e subito accende il pubblico con la dirompente Yo soy Maria.

Per Ute Lemper il tango è un vocazione (“trovo che il tango sia meraviglioso per le emozioni che trasmette e che sa raccontare”) e la diva infiamma la platea spiccata sensualità vivendo ogni nota con grinta, ora accennando passi di danza sulle vibranti note del violino, ora esaltando il pubblico con Che tango che. Lost Tango diventa un viaggio musicale affascinante e suadente che attraversa Buenos Aires a Berlino, Parigi o Roma e che s’illumina delle dolci parole in dolci parole in francese, italiano, tedesco e spagnolo e della voce dell’artista che non dimentica mai gli amatissimi Weill-Brecht con il Tango Ballade o trascina il pubblico in Chiquilin de Bachin e diventa intensamente drammatica nel Preludio para el ano 3001.

Ma nella seconda parte del concerto il repertorio si amplia ancor di più: il quintetto apre con le noti carezzevoli e sensuali del celeberrimo Libertango e la cantante regala a sorpresa un fuori programma con il tributo a Nino Rota nel centenario della nascita con una meravigliosa versione cantata del tema di Amarcord. Impossibile non lasciarsi catturare dall’accenno sussurrato e sensualissimo dell’immancabile Lili Marleen al suono del bandoneon che scivola trasformandosi in una profonda straziante versione di Oblivion. Poco importa poi nella scaletta si alternino brani celeberrimi o inediti perché in ogni nota Ute Lemper cattura il pubblico con il suo stile inconfondibile senza dimenticare neppure la sua passione per il jazz e l’incredibile scat su Soledad.

L’artista torna sul palco per ben cinque bis per rivivere ancora le atmosfere fumose di Berlino o ballare dei passi di tango fino a chiudere la serata con una raffinata versione di Die Moritat von Mackie Messer/Mack The Knife salutando fra i calorosi applausi del pubblico.

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