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Servo di scena

Durante la guerra, un gruppo di attori si prodiga a tener alto il morale degli inglesi e porta in giro nei teatri di provincia il repertorio di Shakespeare recitando anche sotto le bombe. Il capocomico di questa compagnia, un attore in declino, anziano e stanco, ma vanitoso, narciso e capriccioso, continua a recitare perché la finzione scenica gli dà l’illusione di “essere”. Accanto a lui Norman, il “Servo di scena“, che gli fa da segretario, consigliere, amico e lo difende dall’invadenza degli altri attori. E tutto fino ad annullarsi, a perdere coscienza di se stesso, della propria identità, della propria esistenza.

Ed è nel backstage del teatro che si materializzano i tic, le isterie, i narcisismi, le presunzioni e le attese frustrate degli attori. Qui Sir Ronald sublima la sua ultima recita: un Re Lear struggente e presago della fine.

Crisi di memoria, smarrimenti, attacchi di panico, gelosie e una fuga improvvisa sono solo alcuni degli imprevisti che i vari componenti del gruppo dovranno sopportare prima di convincere il grande attore a salire sul palcoscenico per l’ennesima (e ultima) replica del Re Lear. Di grande intensità la scena finale fra Sir e Norman in cui si svela allo spettatore l’amore di Norman per Sir Ronald e la sua delusione quando scopre di essere l’unico escluso dalle memorie del maestro. Si conclude così la piccola tragedia di Norman, fido e infido servo che spende la sua vita mediocre alla ricerca  di sé e di un’opportunità che non arriverà mai.

Superba l’interpretazione a tratti dolente spesso ironica ma sempre misurata di Franco Branciaroli (anche ottimo regista) che ha saputo magnificamente esprimere la malinconica solitudine del grande attore sulla via del tramonto. Divertente quando fa il verso al “grande attore” (che si compiace di quanto sia bravo) prestando a Sir Ronald, mentre parla Norman in camerino, un tono di voce e una dizione studiata e strascicata come se fosse in scena.

Ottimo il cast di attori di cui vogliamo ricordare l’interpretazione notevole per intensità, credibilità e padronanza scenica di Tommaso Cardarelli nelle vesti dell’effeminato Norman.


Molto bravi anche Lisa Galantini, Melania Giglio, Daniele Griggio, Giorgio Lanza e Valentina Violo. Merito del successo va anche alle bellissime scene su due piani di Margherita Palli e il disegno delle luci di Gigi Saccomandi.

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