lunedì, Maggio 29, 2023

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Tosca di Giacomo Puccini

La visione di un luogo religioso dove un Dio distratto ha voltato lo sguardo altrove viene rappresentato dallo struggimento emotivo dei personaggi. Il loro dibattersi in preda alle emozioni è evidenziato da uno spazio che, senza pietà, li rende umani e soli di fronte la magnificenza del divino altrove.

La scenografia si serve essenzialmente di tre elementi: da una parte un crocefisso e un altare che, muovendosi sulla scena, rimangono sempre presenti ma custodiscono di volta in volta significati diversi; dall’altra mani e corpi contorti che escono dalla scenografia e ci danno una rappresentazione diretta dell’universo emotivo dei personaggi. Tutto sembra fare da contorno ad un tragico  rapporto tra umano e un divino che si nasconde o non c’è. Opera di straordinario impatto emotivo.

L’ambiente parla una lingua differente grazie alle coloriture e a questi sbalzi di corpi e di mani che entrano all’interno della scena: la grazia, la pietà, la rassegnazione e la violenza sono elementi linguistici all’interno della scenografia stessa, che sbalzano all’interno dell’ambiente.

Il tavolo e il Crocifisso sono presenze costanti: il potere temporale e quello divino si alternano in scena con presenze differenti ma con la medesima metafora, l’oggetto diventa espressione dell’umana condizione: i valori, i sentimenti, le pulsioni appartengono ai per­sonaggi della vicenda che mostrano.

Uscire da una visione del melodramma come messa in scena totale è stato per me un ricondurmi alla note di Puccini e unire ancora di più le sue indicazioni, le melodie dei personaggi alla conduzione del dramma umano di Tosca.

Le Scene:la proposta di riprodurre gli interni di Sant’Andrea della valle e di Palazzo Farnese e per finire le prigioni di Castel Sant’Angelo con elementi frammentati di colori diversi, vuole definire i tre ambienti secondo le indicazioni del regista dove la spiritualità vuo­le e deve entrare in scena. I pannelli costruiti in fibra di vetro e resina con coloriture e fiammature di pigmento sono costruiti seguendo una logica emotiva, che naturalmente cambia negli atti. La struttura manifesta un carattere di stanza con attigui altri mondi e il cambio scena mette in evidenza differenti variabili di colore e posture di mani , di corpi e di volti , in un crescendo emotivo.

La novità della stagione 2011-2012 è l’impegno di Teatro dell’Opera che si presenta come la prima realtà teatrale ecosostenibile.

Si impegna infatti a creare un progetto ecosostenibilità e riconsidera tutti i suoi momenti produttivi seguendo i principi di questo valore già intrinseco nella natura stessa della nostra associazione.Teatro dell’Opera crede fermamente nella possibilità di proteggere e di utilizzare consapevolmente le risorse naturali e culturali del nostro pianeta. Questo significa avere uno sguardo sul futuro e sui nuovi modi di vivere la comunità.

Ed è proprio per questo che ha creato legami e collaborazioni in modo da divulgare e far conoscere questo nuovo stile di vita attraverso altri marchi ecosostenibili.

 

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