venerdì, Marzo 29, 2024

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Le Baccanti

Ore 19. Sole di giugno. Teatro greco di Siracusa. Ventidue donne vestite di nero macchiano il bianco antico della scena e il legno nuovo di una scalinata che cambia insieme alle vicende rappresentate, girando e schiudendosi per fungere da entrata. Le Baccanti, tragedia di Euripide, raccontano il delirio che Dioniso ha infuso nelle menti delle donne tebane che, non credendolo un dio, rifiutavano il suo culto – le vesti delle ombre nere rivelano un interno vermiglio che le danze rendono vivo ed aggressivo. Penteo, re della città, vuole liberarle da questo invasamento per riportare la tranquillità a Tebe, ma si trova ostacolato dal dio stesso, tramutatosi in giovane – una figura bianca, imponente, sicura appare subito come centro di energia per le baccanti, che risultano inizialmente indipendenti protagoniste, poi schiave contese tra il potere divino e quello temporale, eterni rivali, non solo nel Teatro Greco. Sono, però, sicuramente sempre padrone della scena, anche quando si muovono scimmiottando i personaggi maschili, anche quando costituiscono “solo” una scenografia assai suggestiva, persino quando le loro azioni deliranti vengono narrate da un giovane messaggero, convertitosi al culto di Dioniso dopo aver constatato il potere delle sue sacerdotesse. Il delirio bacchico contrasta con la tranquilla sera siciliana d’inizio estate, che lo abbraccia in una rievocazione da cui trapela l’autenticità, più che l’antichità, di un’arte immortale. I colori si equilibrano e le voci attraversano lo spazio senza violentarlo, in un’armonia perfettamente classica. Si possono ovviamente trovare aspetti criticabili, come una melodia che improvvisamente stona col contesto o un gruppo di bambine in abiti moderni che aprono e chiudono lo spettacolo con non so bene quale significato, ma l’atmosfera è tale da far dimenticare queste inezie, testimonianza di una natura semplice e potente come quella umana alla base dello spettacolo. Alla faccia di Dioniso, che rivendica la sua origine celeste!

L’Istituto Nazionale del Dramma Antico presenterà ancora per tutto giugno al teatro di Siracusa, oltre alle Baccanti, il Prometeo Incatenato di Eschilo e gli Uccelli di Aristofane: un’occasione per riposarsi dalle passeggiate turistiche e apprezzare la frescura del clima, meteorologico e mentale.

 

Alessandra Manenti

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