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Cleopatràs e Mater Strangosciàs

di Giovanni Testori

con Arianna Scommegna

regia Gigi Dall’Aglio

al violoncello Antony Montanari (Cleopatràs), alla fisarmonica Giulia Bertasi (Mater Strangosciàs)

scene Maria Spazzi

 

L’attrice Arianna Scommegna presenta i due Lai di Giovanni Testori: Cleopatràs (per il quale ha ricevuto il premio Hystrio 2011 per l’interpretazione) e Mater Strangosciàs, nuova produzione con debutto nazionale a Milano.

Cleopatràs è il primo dei “Tre lai”, Mater strangosciàs è l’ultimo dei “Tre lai”, i tre monologhi scritti da Giovanni Testori negli ultimi giorni della sua vita. Tre lamenti funebri ispirati a tre straordinarie figure femminil: Cleopatra, Erodiade e La Madonna.

Cleopatràs tocca tutti i tasti del rimpianto per la perdita dell’amato ed è ossessionata dagli elementi più concreti della vita: i cibi, le bevande, i vestiti…l’attaccamento alla propria terra, a quel regno d’Egitto che nella riscrittura testoriana diventa uno spicchio di Lombardia tra i due rami del lago di Como.

Mater strangosciàs è una donna del popolo, umile, semplice, pura.  La sua terra: la Valassina brianzola.

Piange la perdita del figlio. Si rivolge a Lui. Gli chiede perchè gli uomini debbano patire così tanta sofferenza. Gli domanda la ragione, il senso di quel “Sì” che lo ha portato al sacrificio più grande di tutti: la perdita della propria vita. Lo fa in dialetto brianzolo, la lingua della terra sua e dello stesso Testori. Una lingua che il poeta ha reinventato mescolandola con il latino, lo spagnolo, il francese.

Mater strangosciàs è’ l’ultima opera di Testori. E’ un addio. Una preghiera. Un testamento. Un lascito di speranza.

La scelta di mettere in scena Mater Strangosciàs nasce dal desiderio di voler proseguire la felice collaborazione con Gigi Dall’Aglio sull’opera dei “Lai” testoriani. L’intesa artistica trovata con il regista in Cleopatràs, debuttato nel 2009, ha fatto nascere il desiderio di dedicarsi allo studio della Mater, una figura femminile che incarna un aspetto dell’animo umano diametralmente opposto a quello della Reina lussuriosa morta suicida per mezzo di un aspide. Mater completa il percorso cominciato con Cleopatràs dando una chiave di lettura: “per dura che la sia” vivere la condizione di dolore dell’esistenza umana con il desiderio di lasciare ai posteri non un lamento disperato, bensì un sorriso di speranza.

 

Teatro Ringhiera

via Boifava 17, 20142 Milano

Tel. 02 58325578 – 02 87390039

info@atirteatro.it

Biglietti 15/10 euro

Dal giovedì al sabato ore 20.45, domenica ore 16.00

 

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