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Il piccolo Principe

produzione ENTR’ARTE / COMPAGNIA MANNINI DALL’ORTO TEATRO

tratto dal testo di Antoine de Saint-Exupéry

adattamento Italo Dall’Orto

scene Armando Mannini

costumi Elena Mannini

musiche musiche originali Gionni Dall’Orto e Erika Giansanti

la “Canzone della rosa” è cantata da Irene Grandi

regia Italo Dall’Orto

con Italo Dall’Orto, Emilio Magni, Pietro Santoro

Mantiene la promessa, “un Teatro per Tutti”, il cartellone della Stagione Teatrale Aquilana che propone un classico per tutte le età “Il piccolo Principe” tratto dal testo di Antoine de Saint-Exupéry con Italo Dall’Orto, che firma anche la regia, Emilio Magni e Pietro Santoro, giovedì 29 novembre alle 21,00 e venerdì 30 novembre alle 17,30 presso il Ridotto del Teatro Comunale.

Un magico caleidoscopio nello spettacolo che si ispira fedelmente al testo e alle immagini del famoso libro “per quegli adulti che un giorno furono ragazzi”, per parafrasare le celebri parole dell’autore.

La scenografia di Armando Mannini crea atmosfere di luci e di colori, nelle quali scorrono gli elementi essenziali del racconto (l’aereo, i pianetini, il muro del Serpente, la tana della Volpe). Fra le musiche originali ricordiamo che la canzone della Rosa Non esitare più è interpretata da Irene Grandi.

Il piccolo Principe” è una delle favole più amate del Novecento, proprio per la sua dimensione surreale, per la sua ricchezza di metafore che continuano a conquistare lettori di ogni età e tipologia. C’è, nel racconto, una sincera induzione a riflettere sull’interiorità, sul conoscersi meglio – cosa che accade al pilota, alla fine della sua avventura con il bimbo – ci sono sottili ma fondamentali spunti legati a temi universalmente validi come l’amicizia, la solitudine, l’amore, la morte. Ma c’è anche molta della magia, del divertimento e della spontaneità che solo gli occhi dei bambini sanno sprigionare, nel loro affacciarsi curiosi sul mondo… C’è infine molto dell’autore, Antoine de Saint-Exupéry, pilota capace di eroiche battaglie e uomo dai vertiginosi momenti di solitudine: riverbera nei personaggi della favola la sua romantica figura di combattente coraggioso, di intellettuale idealista e appassionato, di creatura dalla vita sentimentale tormentata.

Il tempismo, l’autenticità, la stranezza delle domande dei bambini, spesso hanno il potere di lasciarci sbalorditi… Proprio da una buffa domanda – che cela probabilmente un inerme bisogno di compagnia – inizia la profonda amicizia tra un aviatore costretto da un avaria al suo velivolo a vagare da solo nel Sahara e un bambino, dolce e misterioso, che gli appare all’improvviso. «Mi disegni una pecora?» gli chiede. Si scoprirà che il bimbo ha lasciato un pianeta dove – in compagnia unicamente di una Rosa – si sentiva troppo solo: da qui ha inizio un lungo viaggio incantato.

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