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Maratona Jazz. Il jazz partecipa alla cultura italiana

«Devono essere detti più sì per cultura, ricerca e tutela del patrimonio». Queste le parole pronunciate dal capo dello Stato Giorgio Napolitano, applauditissimo, agli Stati Generali della Cultura, una speranza di riscossa per la cultura italiana, sempre più a corto di attenzione e risorse.

Per riaffermare questa speranza e il concetto del “Jazz come cultura italiana” e della cultura in generale come risorsa per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese, alla Casa del Jazz, lunedì 26 novembre dalle 18, una maratona jazz da un’idea di Giampiero Rubei e Fabrizia Ferrazzoli nel corso della quale moltissimi artisti suoneranno esprimendo il loro talento e raccontando le loro esperienze all’estero in cui hanno tenuto alto il nome dell’Italia. L’arte come risorsa, la creatività come volano per uscire dalla crisi e come strumento per alleggerire la pesantezza di un momento storico che intristisce e abbrutisce.

Da sempre il jazz è l’emblema dell’incontro e del confronto tra più culture, è il simbolo della libertà d’espressione. Poi negli anni ’30, nel periodo della Grande Depressione americana, lo swing fu la musica più ascoltata e ballata arrivando fino in Europa come simbolo di gioia e divertimento, indispensabile per affrontare un momento storico buio e difficile. Vero è che la patria del jazz è New Orleans prima di tutto, ma ancora più vero è dover constatare che il jazz è la musica del XX secolo: musica in continua evoluzione ed ovunque nel mondo. L’Italia, oggi più che mai, ha dei protagonisti che hanno saputo sposare questo fenomeno e contaminarlo con la nostra cultura, rendendolo unico. Parliamo di eccellenze ed è bene che come tali restino a casa e da qui contagino il mondo con i nostri colori.

Una maratona per mettere nero su bianco quei “criteri di qualità” che fanno la differenza in un paese talvolta sbiadito anche da una politica basata solo su tecnicismi economici. Una maratona per dire che la crisi può suonare bene e portare quel cambiamento a cui tutti auspichiamo. Una maratona per uscire dalle polemiche degli ultimi giorni e dimostrare con concretezza che il jazz italiano partecipa al dibattito in corso

Magari in tempi di crisi il jazz potrebbe rivelarsi come fonte di ricchezza non solo culturale. Con i giusti incoraggiamenti, il jazz si potrebbe rilanciare come importante e prestigiosa risorsa economica per l’Italia.

Ingresso libero fino a esaurimento posti

MUSICISTI CHE PARTECIPERANNO ALLA MARATONA JAZZ:

Nicola Angelucci (batteria)

Elisabetta Antonini,(voce )

Luca Chiaraluce(contrabbasso)

Gabriele Coen (sax, clarinetto)

Mario Corvini (trombone)

Paolo Damiani,(violoncello)

Maria Pia De Vito(;voce)

Riccardo Fassi,(pianoforte)

Luca Fattorini (contrabbasso)

Massimo Fedeli (pianoforte)

Roberto Gatto (batteria)

Rosario Giuliani (sax)

Alessandro Gwiss,(pianoforte)

Pietro Iodice ( batteria)

Max Ionata,(sax)

Pietro Lussu,(pianoforte)

Rita Marcotulli,(pianoforte)

Silvia Manco ( pianoforte, voce)

Natalio Mangalavite (pianoforte)

Ada Montellanico (voce)

Enrico Morello (batteria)

Luca Nostro (chitarra)

Massimo Nunzi

Angelo Olivieri (tromba)

Marilena Paradisi (voce)

Alessandro Paternesi (batteria)

Enzo Pietropaoli (contrabbasso)

Luca Pirozzi (contrabbasso, basso elettrico)

Piji,(voce e chitarra)

Francesco Puglis,(contrabbasso)

Danilo Rea,(pianoforte)

Alice Ricciardi,(voce)

Stefano Rossini (batteria)

Stefano Sabatini ( pianoforte)

Domenico Sanna (pianoforte)

Susanna Stivali ( voce)

Fabrizio Sferra (batteria)

Stefania Tallini (pianoforte)

Roberto Tarenzi (pianoforte)

Giovanni Tommaso,(contrabbasso)

Luca Velotti (sax)

ADERISCONO:

Filippo Bianchi

Luca Bulgarelli

Giorgio Cuscito

Augusto Creni

Maurizio Giammarco

Luca Mannutza

Giorgia Mileto

Lino Patruno

Massimo Pirone

Lino Patruno

Michael Rosen

Gianni Savelli

Percentomusica (scuola di musica)

Casa del Jazz

Viale di Porta Ardeatina, 55 – Roma

Info: 06/704731


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