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Alice Underground da Lewis Caroll

Spettacolo difficile da definire. Spettacolo interdisciplinare che riesce ad armonizzare recitazione, musica, clawnerie con l’ausilio determinante di straordinarie composizioni pittoriche multimediali. Insomma uno spettacolo fantastico. Fantastico nel senso di fantasia, creatività, grazia, eleganza, ritmo, armonia. Insomma di poesia. La bellezza della parola, il linguaggio dei corpi, il gioco delle luci e dei colori, le atmosfere magiche e il fascino della musica costituiscono un unicum che riesce a coinvolgere ed emozionare gli spettatori.

E’ una fiaba che narra il viaggio fantastico e, a suo modo iniziatico, della nostra piccola Alice, in un mondo tutto da scoprire. E in questo inno all’irrazionale, al non sense, in questo iniziarsi ad un percorso onirico, Elena Russo Arman indossa le vesti di Alice con grande professionalità. Nella bellissima elaborazione del testo di Lewis Caroll da parte di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia (che hanno anche diretto e illustrato lo spettacolo) Alice è illusione, paradosso, è metafora del mondo alla rovescia, dell’individuo che non fa un passo indietro nemmeno per prendere la rincorsa, che è sempre nel posto giusto nel momento sbagliato. Alice scende con naturale stupore nel mondo “underground” dell’inconscio popolato di fantasmi che non è mai possibile codificare, ma al di là dello stupore, tenta sempre di dare senso concreto e logico alle cose che la circondano. Il testo è percorso da una sottile e corrosiva (apparente) demenzialità che toglie ossigeno alla banalità e al luogo comune.

Lo spettacolo è stato definito un “cartoon teatrale e musicale” illustrato da trecento disegni, dipinti ad acquarello da Ferdinando Bruni e animati da Francesco Frongia su uno schermo che prende tutta la parete di fondo del palcoscenico dove Ida Marinelli, Ferdinando Bruni e Matteo De Mojana, con maschere e costumi sempre funzionali alle diverse immagini che scorrono, interpretano magistralmente una trentina di personaggi concreti (regine, duchesse, cavalieri, animali, uccelli piccoli e grandi) ed astratti (lo Spazio, il tempo, il due e il sette di cuori).

Oltre ai bravissimi Elena Russo Arman, Ferdinando Bruni, Ida Marinelli e Matteo De Mojana, i calorosissimi applausi abbracciano anche Giuseppe Marzoli per il suono e la programmazione video, Matteo De Mojana per le musiche e Nando Frigerio per il servizio luci.

 

 

 

 

 

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