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Don Chisciotte di Ludwig Minkus al Teatro dell’Opera di Roma

fotoÈ dedicato a Vittoria Ottolenghi, l’insigne studiosa di danza recentemente scomparsa “che con amore ha contribuito a diffondere quest’arte nel nostro Paese”, il Don Chisciotte di Ludwig Minkus che apre la stagione di balletto 2012-2013 del Teatro dell’Opera di Roma. Va in scena la versione classica realizzata da Marius Petipa e Alexander Gorsky e ripresa dal coreografo russo Mikhail Messerer in cui le imprese cavalleresche del Don Chisciotte di Cervantes sono squisitamente pretestuose per mostrare le danze spagnole e gli esemplari “divertissement”. In particolare l’allestimento del Teatro romano con scene di Francesco Zito (che ha curato anche i costumi) e Antonella Conte è piacevolmente in linea con il folklore spagnolo, ma senza mai esagerare. Le scene sono molto curate e in stile un po’ moresco nelle architetture anche esterne con la polverosa libreria dell’apertura, il bosco magico, i maestosi mulini a vento o i palazzi. Sono un piacevole tripudio alla Spagna i costumi di scena tutti giocati però su inediti accostamenti di colori (come il viola e l’arancio), evitando solo il rosso (che sarebbe stato un po’ scontato), ma giocando tutto sui toni del rosa nelle sue diverse declinazioni anche nelle mantille dei toreador. La spumeggiante partitura di Minkus è ben condotta con brio dallo specialista del genere Nir Kabaretti (in completo sgargiante) ad accompagnare le avventure di Don Chisciotte e del suo fido scudiero Sancho Panza che s’intrecciano con il contrastato, ma vivacissimo amore fra Kitri e Basilio. Magnificamente pantomimici l’eccentrico Don Chisciotte di Mauro Murri e il Sancho Panza di Domenico Casedonte, squisitamente buffo il Gamash di Manuel Parruccini con tanto di inseparabile specchio. Le due star cubane Venus Villa e Rolando Sarabia interpretano Kitri e Basilio: la Villa (che ha debuttato come Giulietta a Roma solo a settembre) è una Kitri tecnicamente ineccepibile, ma sembra brillare soprattutto nel finale nelle danze che inneggiano alla voglia di vivere e al virtuosismo coreografico portato all’estremo in sintonia con uno svettante e guizzante Rolando Sarabia nel ruolo di Basilio. Molto applaudita Alessandra Amato (la ballerina di strada) e la Gitana di Alessia Barberini. A Venus Villa e Rolando Sarabia si alternano nei ruoli principali i primi ballerini dello Staatsballett Berlin Iana Salenko e Dinu Tamazlacaru (27, 28 dicembre), Alessandra Amato del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma e Vito Mazzeo principal dancer al San Francisco Ballet (30 dicembre, 3 e 5 gennaio), Alessia Gay e Alessio Rezza del Corpo di Ballo dell’Opera (4 gennaio). Uno spettacolo godibilissimo e molto effervescente. Si replica domenica 23 (ore 16.30), giovedì 27 (ore 20), venerdì 28 (ore 20), sabato 29 (ore 18), domenica 30 (ore 16.30), mercoledì 2 gennaio (ore 20), giovedì 3 (ore 17), venerdì 4 (ore 20), sabato 5 (ore 18).

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