sabato, Aprile 20, 2024

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“Mortal Kabaret”, il grottesco show televisivo ispirato al Mein Kampf hitleriano

fotodi Roberto Russo

regia di Fabrizio Bancale

con Riccardo Polizzy Carbonelli, Daniele Russo, Bruno Tramice, Michele Ruoppolo, Raffaele Parisi, Sergio Fenizia
contributi video a cura di Davide Franco
scene Francesco Esposito
costumi Maddalena Marciano
musiche originali Adriano Aponte
produzione Arteteca

 

Buio nella piccola sala del Ridotto, un tecnico esce dalle quinte e fa segno alla regia. Tre, due, uno….e si è in onda per una nuova puntata di Mortal Kabaret, lo show televisivo condotto da Riccardo Polizzy Carbonelli e Daniele Russo (nei panni della vulcanica Bestialitat). Uno spettacolo grottesco e riflessivo. La materia per la messa in onda è data dal Mein Kampf di Hitler tremendamente anticipatore dei valori del nulla a noi conosciuti: predominio di parola e immagine, ignoranza, intolleranza, culto della forza e della bellezza, predominio della razza superiore. Sono questi i temi proposti dal contenitore televisivo, un quiz a premi, un modo per far lottare i “nulli” contro i “megli”, in barba alla grammatica e agli intellettualismi che distraggono dal messaggio televisivo. In fondo quello che si vuole comunicare sono i “sogni”. Poco importa di cultura e libri, sono addirittura dannosi, meglio la boxe e la moda, meglio essere “megli” e non smettere di sognare piuttosto che “nulli” sfigati e dimessi in una sorta di moralità invertita. Tra quiz sulla razza, spot pubblicitari, approfondimenti sulla moda giovanile e messaggi da casa che si susseguono sullo schermo in studio (rigorosamente in HD, per amplificare le emozioni) con linguaggio televisivo, spesso volgare, si stemperano i temi che già nel 29 affollavano le pagine di follia di Hitler. Terribilmente simili alla nostra realtà. La persuasione (con il binomio vincente di parola e immagine) e l’azione, lo squallore e la bassezza dei personaggi che fanno appello all’influenzabilità delle masse: tutto questo è MK, la sigla che appare più volte sullo schermo (Mortale Kabaret o Mein Kampf?). Un dubbio attanaglierà l’animo dello spettatore: se si riconosce così attuale la tecnica di persuasione hitleriana, l’assoggettamento delle coscienze, la voluta crisi della cultura allora un nuovo Hitler è possibile anche oggi?

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