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Umbria Jazz Winter (XX edizione)

Edizione speciale questa per UMBRIA JAZZ WINTER. La versione invernale

del Festival raggiunge le venti edizioni. Un traguardo importante per

questa manifestazione, nata nel 1993, che si è ritagliata un posto molto

particolare nel panorama dello spettacolo italiano, non solo del jazz.

Il Festival si svolge secondo una formula consolidata e di successo,

affinata nel corso degli anni e centrata sul connubio tra turismo e

spettacolo di qualità, con il valore aggiunto dell’ospitalità di una delle

più belle città dell’Umbria, ricca di storia e cultura. Per non parlare della

buona cucina. A legare questi tratti distintivi della manifestazione resta il

cartellone proposto dal direttore artistico Carlo Pagnotta.

Molti, infatti, i nomi importanti in programma: le eccezionali voci di Kurt

Elling, Gregory Porter, Dee Alexander e Gino Paoli, i raffinati ritmi

brasiliani di Paula e Jacques Morelenbaum, Pedrito Martinez, scoperto

nell’ultima edizione estiva di Umbria Jazz, il supergruppo di Giovanni

Tommaso con Pietro Tonolo, Flavio Boltro, Danilo Rea e Roberto Gatto,

presente nella prima edizione del 1993, la musica gospel con il Nashville

Gospel Superchoir di Bobby Jones e molti altri. Serata conclusiva in

collaborazione con Musica Jazz e il “TOP JAZZ 2012”, i migliori musicisti

vincitori del referendum indetto annualmente dalla più prestigiosa rivista

jazz italiana.

Location d’eccezione anche quest’anno il magnifico Duomo,

progettato da Lorenzo Maitani e realizzato tra il Trecento e il

Cinquecento, farà da cornice nel pomeriggio di Capodanno alla Messa

della Pace impreziosita e caratterizzata dalla presenza della musica

gospel. Espressione e sintesi di culture e religiosità diverse che grazie alla

musica si incontrano rendendo indimenticabile tale esperienza.

I concerti serali si svolgono al Teatro Mancinelli, inaugurato nel 1886, che

offre la sintesi dei principali caratteri dell’architettura orvietana, al

Palazzo del Popolo, realizzato in pietra basaltica e tufo, descritto la prima

volta nel Duecento, al Palazzo dei Sette, eretto a cavallo del Trecento,

caratterizzato da volte e archi possenti e affiancato dalla pregevole

Torre del Papa, a Palazzo Soliano, al cui piano terra si trova il Museo

Emilio Greco, con sculture e creazioni grafiche donate alla città dallo

stesso.

Suggestivi anche la Sala del Carmine, una ex chiesa del 1300 facente

parte del più vasto complesso del Carmine che comprendeva anche un

convento e il Ristorante San Francesco, situato in un edificio che ospitò

nel 1200 un convento francescano, location del gran cenone di fine

anno la notte del 31 dicembre a suon di jazz e sede ideale dei jazz lunch

e dinner.

Il Comune di Orvieto e la Fondazione di Partecipazione Umbria Jazz

presentano

LE GRANDI VOCI, IL JAZZ ITALIANO, I RITMI LATINI E LA MUSICA GOSPEL

PROTAGONISTI DELLA VENTESIMA EDIZIONE DI UMBRIA JAZZ WINTER.

Kurt Elling propone un omaggio allo storico palazzo dell’editoria musicale

a New York. Un raffinatissimo lavoro, dopo i numerosi tributi a Chicago,

molto newyorchese. Evitando gli autori più celebrati nell’ambito del jazz

(con l’eccezione di Duke Ellington e Jimmy Hamilton), Elling sceglie brani

composti al civico 1619 di Broadway scavando nel repertorio di Sammy

Cahn e Jimmy Van Heusen, Sam Cooke, Harry Warren, Burt Bacharach,

Paul Simon e Carole King (da sola e in coppia con Gerry Goffin).

Esordio a Umbria Jazz, e resident anch’egli per l’intera manifestazione,

per quello che la critica americana ha definito il più sensazionale

cantante emerso in questi ultimi anni: Gregory Porter. Il suo album di

debutto, Water è stato un clamoroso successo di critica e di pubblico,

avendo ottenuto una sorprendente nomination ai Grammy come Best

Jazz Vocal, una situazione non molto frequente per un album di debutto.

Nel febbraio 2012 è uscito il nuovo attesissimo album, intitolato Be Good:

una raccolta di dodici pezzi, in gran parte inediti e scritti dallo stesso

Porter, più alcuni standard come Work Song, God Bless the Child e

Imitation of Life, la title track di un film candidato all’Oscar del 1959 con

Lana Turner e Sandra Dee.

Dee Alexander è una delle più apprezzate voci della scena di Chicago

e il pubblico di Umbria Jazz ha imparato negli ultimi anni ad apprezzarla

per il suo essere a proprio agio con tutti i generi, dal gospel al blues,

dall’R&B al soul, riuscendo a dare un tocco particolare a tutte le sue

interpretazioni, grazie ad uno swing e un groove del tutto personali.

Anche la Alexander sarà a Orvieto per i cinque giorni della

manifestazione.

Gino Paoli con Danilo Rea: uno speciale concerto il giorno di

Capodanno a base di voce e pianoforte in cui si potranno ascoltare

insieme uno dei più grandi interpreti della canzone d’autore italiana e

uno dei più lirici e creativi pianisti di oggi, che non mancheranno di

regalare al pubblico grandi sorprese.

Giovanissimo, nato nel 1986, è invece Jonathan Baptiste. Con un

eccellente background di studi alle spalle, un primo lavoro a suo nome

a diciassette anni e un debutto alla Carnagie Hall di New York a soli

diciotto anni, il pianista e cantante originario di New Orleans è anche un

ottimo polistrumentista, a suo agio con il sax e il basso. Grazie a tutto

questo Baptiste può essere considerato una delle nuove grandi

promesse della cultura musicale jazz americana. A dimostrazione di ciò

sono le sue già numerose collaborazioni con grandi nomi quali Wynton

Marsalis, Alvin Batiste e Donald Harrison.

Dopo dieci anni torna a Orvieto Jaques Morelenbaum, special guest nel

Cello Samba Trio di Paula Morelebaum. Nato nel 2003, l’ensemble

rielabora con sonorità cameristiche e raffinate alcune fra le più note

pagine di autori storici di samba in Brasile.

Ancora ritmi latini con Pedrito Martinez, scoperto nell’ultima edizione

estiva di Umbria Jazz. Nativo di Cuba, è un percussionista, congas in

particolare, cantante e autore che sta ottenendo un grandissimo

successo a New York: musica nuova ancorata alla tradizione afrocubana.

Pattuglia italiana numerosa e di livello, a iniziare dal superquintetto di

Giovanni Tommaso con Pietro Tonolo, Flavio Boltro, Danilo Rea e Roberto Gatto: una reunion di un gruppo che è stato protagonista nella prima edizione del 1993.Mauro Ottolini Sousaphonix Bix Factor” è il nuovo progetto discograficoeditoriale del musicista veronese e del suo ensemble Sousaphonix, un concept album dedicato alla musica degli anni venti e trenta. In programma brani tratti dal repertorio jazz tra gli anni 20 e la metà degli anni 30, con musiche della tradizione di New Orleans e Chicago che finora nessuno in Italia ha mai inciso, compresi alcuni brani originali e il secondo movimento di Ebony Concert di Igor Stravinsky.

Giovanni Guidi si presenta con due musicisti giovani, ma di grande

esperienza: l’americano Thomas Morgan, bassista prediletto da Paul

Motian negli ultimi anni della sua vita e collaboratore di Steve Coleman,

John Abercrombie, Mark Feldman, Craig Taborn, Jim Black, tra i tanti e il

portoghese Joao Lobo, richiestissimo batterista tra i giovani musicisti

europei più interessanti. Ambedue hanno già collaborato con Giovanni,

Morgan nei quintetti e Lobo nel quartetto e nella Unknown Rebel Band.

Gegè Telesforo, considerato uno dei migliori specialisti dello scat a livello

internazionale, presenta il suo nuovo album titolato NU JOY, che

contiene nove composizioni originali scritte da Telesforo e due nuovi

arrangiamenti: “No Woman No Cry” e “Stronzo” (il famoso brano “scat”

scritto da Lucio Dalla nel 1983) che sarà riletto da Telesforo in chiave

funk. I Quintorigo con “Plays Jimi Hendrix”: un progetto articolato che

omaggia uno dei musicisti più importanti e innovatori del XX secolo, Jimi

Hendrix, rileggendone in modo personalissimo e al tempo stesso attento

le composizioni, accompagnati da Eric Mingus, figlio del grande jazzista

Charles Mingus.

Il gospel, presente tradizionalmente a Umbria Jazz Winter, quest’anno

sarà rappresentato da Bobby Jones & The Nashville Super Choir. Il canto

religioso è espressione di spiritualità ma anche delle più autentiche radici

del jazz e più in generale della cultura popolare delle comunità Nere.

Bobby Jones è uno dei personaggi di primissimo piano di Nashville, uno

dei centri nevralgici e pulsanti della musica americana da sempre. È

stato numerose volte ospite del festival, sia nell’edizione invernale di

Orvieto che a Perugia.

Tutti i giorni infine buon cibo, degustazioni e musica jazz, ma non solo,

dalla tarda mattinata a notte fonda al Palazzo del Popolo, al Palazzo dei

Sette e al Ristorante San Francesco.

Ennesimi e graditissimi ritorni per due dei beniamini del pubblico di

Umbria Jazz Winter: Gary Brown, da New Orleans il duo voce-chitarra

Kim Prevost e Bill Solley, elegante formula che è stata talvolta accostata

a Tuck & Patty.

Debutto a Orvieto per una nuova e promettente voce proveniente da

New Orleans, Anaïs St. John.

Italianissime la Rimbamband, una formazione composta da cinque

musicisti “un po’ suonati”, come loro stessi si definiscono, e i Four Vegas,

formatasi nel 1999 a Roma grazie alla passione di cinque musicisti

innamorati dei suoni e dei costumi degli anni ‘50 e ’60.

Tutti i giorni appuntamento con il concerto multimediale “Elle, singulière,

plurielle” dedicato alle donne del XX secolo. Musiche del quintetto di

Giampaolo Ascolese, con la voce di Paolo Massera, e gli interventi visivi

di Massimo Achilli.

Come tradizione del Festival due esibizioni quotidiane della marching

band per le vie del centro storico con i sempre più popolari Funk Off,

che interpretano a modo loro questa formula della street band con

grande senso dello spettacolo e una originale evoluzione artistica che

rivitalizza un genere vecchio di un secolo. Da non perdere il loro show on

stage la notte di Capodanno.

Anche quest’anno i migliori studenti dei seminari estivi della Berklee

Summer School at Umbria Jazz Clinics si esibiranno il primo giorno del

Festival, in un triplo set con il quintetto di Gianluca Pellerito e con la

giovanissima Sarah McKenzie, piano e voce.

Il Comune di Orvieto e la Fondazione di Partecipazione Umbria Jazz

presentano

IL 1° GENNAIO A ORVIETO I PREMIATI DEL “TOP JAZZ” DI MUSICA JAZZ.

Prestigiosa conclusione per la ventesima edizione di Umbria Jazz Winter.

Il 1° gennaio 2013, alle ore 21.30, avrà infatti luogo, presso il Teatro

Mancinelli di Orvieto, la premiazione della trentesima edizione del “Top

Jazz”, l’annuale referendum indetto dal mensile specializzato Musica

Jazz.

Fin dal 1982 il “Top Jazz” interpella i maggiori esponenti della critica

italiana, chiedendo loro di fornire un quadro d’assieme dell’annata

jazzistica appena trascorsa. Da quest’anno, dopo le ultime sei edizioni in

cui il referendum si era dedicato esclusivamente al jazz italiano, la

direzione della rivista ha deciso di tornare per così dire all’antico,

riaprendo il sondaggio anche al jazz internazionale.

Ai critici interpellati, che quest’anno sono stati circa un centinaio, è stato

richiesto di esprimere le loro preferenze in nove categorie: Disco

dell’anno (italiano e internazionale), Musicista dell’anno (italiano e

internazionale), Gruppo dell’anno (italiano e internazionale), Nuovo

talento (italiano e internazionale), Ristampa dell’anno.

Con questa iniziativa si rafforza quindi il legame tra due assoluti leader

del mondo jazzistico italiano: una partnership che ha avuto inizio

nell’estate 2010 quando Musica Jazz (che nel 2014 festeggerà il

settantesimo anno di ininterrotta pubblicazione) è stata media partner di

Umbria Jazz Winter .

INFO:  Tel. 0763340493

Fax +39 0763340418

www.umbriajazz.com

info@umbriajazzwinter.it

www.teatromancinelli.com

 

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