Rocco Papaleo torna in scena al Teatro Ambra Jovinelli di Roma con Una piccola impresa meridionale bis, versione rivisitata e aggiornata dello spettacolo Una piccola impresa meridionale scritto con la collaborazione del fidato Valter Lupo. Ed è ancora un successo. La struttura dello spettacolo, un esperimento di teatro canzone, esalta le indiscutibili doti di svagato entertainer di Rocco Papaleo, il suo amore per la musica, fil rouge di tutta la serata, le sue origini orgogliosamente meridionali. Una piccola impresa meridionale bis è show privo di effetti plateali, ma ricco di umanità e semplicità che comincia in modo quasi sommesso e confidenziale: Rocco Papaleo si aggira in platea, poi sale sul palco, presenta i musicisti-compagni di viaggio di lunga data e solo a quel punto le luci si abbassano. E Rocco Papaleo, ormai consacrato dal cinema e dalla televisione, diventato un volto molto amato dal pubblico, si sente ancora perfettamente a suo agio anche a teatro in una sorta di viaggio musicale e umano alla scoperta delle piccole cose della vita, esperienze, aneddoti, racconti semiseri e surreali sull’amore e sulla coppia, sulla concretezza della realtà, in bilico fra ironia e malinconia senza temere di mettersi di svelarsi con estrema naturalezza alla platea. Rocco Papaleo riprende anche alcuni imperdibili spunti già notati nel suo debutto alla regia, Basilicata Coast to Coast per il quale ha ricevuto anche il David come migliore regista esordiente (come la celeberrima divagazione sul pane sponzato, il pane e frittata) e aggiunge sapientemente un pizzico di poesia in ogni dove per ricadere volontariamente nella realtà alternando canzoni e divagazioni e conducendo gli spettatori in un viaggio quasi imprevedibile e spontaneo che sembra non avere troppe pretese, ma che coinvolge in ogni momento. Con lui i musicisti meridionali doc che portano avanti la loro piccola impresa meridionale (Arturo Valiante, Francesco Accardo, Gerry Accardo, Guieino Rondolone) che si prestano volentieri al gioco in scena e interagiscono con i monologhi dell’attore-mattatore della serata. E non solo: Papaleo nel corso della serata riesce a creare un rapporto più che autentico con il pubblico coinvolgendolo a più riprese nello spettacolo fino al bis in cui tutti, ma proprio tutti, si trovano piacevolmente costretti a rendersi buffi e lasciarsi un po’ andare, intonando un coro e immedesimandosi nel ruolo di barcollanti e divertite foche, l’una accanto all’altra. In replica fino al 31 dicembre.