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Concerto – Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi

fotoBrahms

Concerto n. 1 in Re minore

per pianoforte e orchestra op. 15

Mendelssohn

Sinfonia n. 5 in Re maggiore op. 107, La Riforma

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi

Pianoforte Roberto Prosseda

Direttore Otto Tausk

 

 

E’ ancora la travolgente espressività dell’Ottocento tedesco a tener banco  nel quarto concerto del mese di gennaio della Stagione sinfonica de laVerdi: occasione per ascoltare due brani tanto famosi e amati dal grande pubblico quanto impressivi e coinvolgenti sotto il profilo musicale.

Protagonisti i due grandi di Amburgo, Brahms e Mendelssohn, con il Concerto n. 1 in Re minore per pianoforte e orchestra del primo, affidato al solista laziale Roberto Prosseda,  e la sontuosa Quinta Sinfonia, universalmente conosciuta come La Riforma del secondo, scritta per la celebrazione del trecentesimo anniversario della Confessione di Augusta (1530), prima esposizione ufficiale dei principi del protestantesimo luterano, divenuta nel tempo una sorta di “manifesto musicale” del luteranesimo. L’Orchestra Verdi è affidata alla sapiente bacchetta di Otto Tausk, conductor olandese di fama mondiale.

Appuntamento dunque giovedì 24 (ore 20.30), sabato 26 (ore 20.00) e domenica 27 gennaio (ore 16.00) all’Auditorium di Milano in largo Mahler (info e prenotazioni: 02.83389401/2/3, www.laverdi.org).

NOTA La replica del venerdì è spostata al sabato, in quanto venerdì 25 gennaio l’Auditorium ospiterà il concerto per l’apertura dell’Anno Giudiziario, con la Corale Polifonica Nazariana, diretta da Lucio Nardi.

 

 

Programma

Brahms, Concerto n.1 in Re Minore per pianoforte e orchestra op.15. Composto tra il 1854 e il 1858, venne eseguito per la prima volta ad Hannover il 22 gennaio 1859, sotto la direzione di J. Joachim, con l’autore al pianoforte. Come poi divenne sua abitudine per i lavori orchestrali, Brahms realizzò la prima stesura su quattro righi, adatti per una esecuzione a due pianoforti. Si accorse però ben presto che la sonorità orchestrale di quanto stava componendo non si liberava sufficientemente dal timbro pianistico indotto da tale scrittura. Decise così di utilizzare il primo tempo già composto per un concerto per pianoforte e orchestra. Riscrisse anche l’Adagio (la prima stesura sembra che sia stata utilizzata nel Requiem tedesco), infine compose, nella scrittura ad accordi pieni già ampiamente sperimentata nelle giovanili sonate, il Rondò conclusivo. Forse proprio perché maturata da una gestazione complessa, la scrittura pianistica dei primi due tempi s’impose per una sua geniale originalità: linee plurime di controcanto, spesso con ritmi contrastanti, salti ampi di registro, formule di accompagnamento non usuali in una pianistica affine a quella delle sonate e della Fantasia di Schumann.

 

Mandelssohn, Sinfonia n. 5 in Re maggiore op. 107, La Riforma. ”Non la sopporto più: fra le mie cose è quella che brucerei più volentieri; non dovrà mai essere pubblicata”: così dichiarava Mendelssohn a qualche anno di distanza dalla composizione della Sinfonia Riforma, che infatti venne stampata soltanto dopo la sua morte e numerata di conseguenza Quinta, mentre era in realtà la seconda delle cinque sinfonie ufficiali e la prima scritta in età adulta. La nascita dell’op. 107 risale infatti al 1829, quando M. progetta una grande composizione celebrativa dell’imminente tricentenario della Confessione di Augusta, l’atto con cui, nel 1530, vennero stabiliti i principi della Riforma luterana. La sinfonia fu tuttavia eseguita il 15 novembre 1832 a Berlino, sotto la direzione dell’autore stesso. Sul programma la composizione era intitolata Sinfonia per celebrare una rivoluzione religiosa, rimanendo pertanto la più celebre fra le molte opere con dichiarata ispirazione protestante lasciate da M. (che i genitori ebrei avevano fatto battezzare ed educare nella confessione luterana).

Dell’intenzione celebrativa che aveva presieduto alla nascita della Sinfonia è testimonianza quasi tutta la costruzione dell’opera, dove assume importanza capitale il motivo del cosiddetto Amen di Dresda, presentato al termine della lenta introduzione al primo movimento. Si tratta di una melodia familiare a tutti i musicisti di chiesa protestanti, associata con l’idea dello Spirito Santo (e ripresa pertanto anche da Wagner come “tema del Graal” nel Parsifal), il cui motivo compare, in forma più o meno elaborata, in tutti e tre i primi tempi della Sinfonia. Il quarto movimento si sviluppa sul tema del più celebre corale di Lutero Ein’ feste Burg ist unser Gott (Forte rocca è il nostro Dio).

 

Biografie

Otto Tausk (Ultrecht, Olanda). Che si tratti di Shostakovich o di un brano di un autore contemporaneo, come del suo connazionale Michel van der Aa, la passione, l’abilità e il dinamismo con cui Tausk dirige un’orchestra, sinfonica o da camera,  rendono sempre il concerto un’esperienza musicale entusiasmante. Dalla stagione 2012/2013 assume la carica di Direttore Musicale dell’Orchestra Sinfonica e Teatro dell’Opera di San Gallo. Tra gli impegni recenti e futuri, vi sono concerti con Royal Concertgebouw Orchestra, Los Angeles Philharmonic, Orchestre Philharmonique de Strasbourg, BBC Scottish, Netherlands Philharmonic, Bremen Philharmonic, Nordwestdeutsche Philharmonie,  Auckland Philharmoni, Adelaide Symphony, e West Australian Symphony Orchestra e laVerdi a Milano

Tausk dirige regolarmente musica contemporanea. Nel giugno del 2006 ha debuttato con la Nederlandse Opera dirigendo una nuova opera di Michel van der Aa, After Life, che ha anche inaugurato l’Holland Festival. Nel 2010 ha diretto quest’opera al Barbican Centre di Londra e all’Opera di Lione.

Ha lavorato a stretto contatto con Valery Gergiev, di cui è stato assistente alla Rotterdam Philharmonic Orchestra nel periodo 2004-2006. In quel periodo ha diretto sia la Rotterdam Philharmonic sia l’Orchestra del Mariinsky Theatre.

Nel 2011 ha ricevuto il premio ‘de Olifant’ per il suo contributo alle arti in Olanda.

Tausk ha studiato violino con Viktor Liberman e Istvan Parkanyi e direzione d’orchestra con Jurjen Hempel, Kenneth Montgomery e successivamente con Jonas Aleksa al Vilnius Conservatoire. Ha ricevuto il premio “Banca Monte dei Paschi di Siena”, riservato al miglior allievo del Corso di Direzione d’Orchestra dell’Accademia Chigiana.

Roberto Prosseda (Latina, 1975) ha guadagnato la notorietà internazionale in seguito alle sue incisioni Decca dedicate a musiche inedite di Mendelssohn, tra cui il Concerto in mi minore con Riccardo Chailly e la Gewandhaus Orchester. Entro il 2013 avrà completato, sempre per Decca, la prima integrale completa della musica pianistica di Mendelssohn.

Ha suonato come solista con la London Philharmonic, la Gewandhaus Orchester, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra Santa Cecilia di Roma, la New Japan Philharmonic, la Royal Liverpool Philharmonic, la Moscow State Philharmonic, la Bruxelles Philharmonic, e ha tenuto concerti alla Wigmore Hall di Londra, alla Philharmonie di Berlino, al Gewandhaus di Lipsia. Attivo nella promozione della musica italiana del Novecento e contemporanea, ha inciso l’integrale pianistica di Petrassi, Dallapiccola e Aldo Clementi.

Dal 2011 suona in pubblico anche il piano-pédalier, avendo riscoperto e presentato in prima esecuzione moderna il Concerto di Charles Gounod per piano-pédalier e orchestra con la Filarmonica Toscanini di Parma, e che rieseguirà con i Berliner Symphoniker, la Staatskapelle di Weimar, l’Orchestra della Radio Svizzera Italiana.

Si occupa anche di ricerca e divulgazione musicale. È co-autore di tre documentari, dedicati a Mendelssohn, Chopin e Liszt, con la regia di Angelo Bozzolini, prodotti da RAI Educational e distribuiti da Euroarts. Ha curato numerosi cicli radiofonici per Radio Vaticana e Radiotre (tra cui quello su Aldo Clementi) ed è autore del volume Guida all’ascolto della musica pianistica (Curci, 2012).

È presidente dell’Associazione Mendelssohn Italia, consulente artistico del Festival Pontino e co-fondatore e direttore artistico dell’Associazione di volontariato “Donatori di Musica”.

 

 

 

Auditorium di Milano Fondazione Cariplo

Largo Gustav Mahler, Milano

Tel. 02.83389.401/2/3 (orario biglietteria: da martedì a domenica 14.30 – 19.00)

 

Date concerti

Giovedì 24 gennaio 2013 ore 20.30

Sabato 26 gennaio 2013 ore 20.00

Domenica 27 gennaio 2013 ore 16.00

Biglietti

Euro 31,00/23,50/18.00/13,00

 

Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi

Ufficio Stampa

Massimo Colombo

Tel.  +39 02 83389.329 – 393 5285464

massimo.colombo@laverdi.org, www.laverdi.org

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