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Blues For Lady Day – omaggio a Billie Holiday

fotoGiovedì 7 febbraio alla Casa del Jazz, appuntamento con la nuova serie di ”Art and Soul-Storie di Musica in Musica” curata da Alberto Castelli con “Blues For Lady Day, omaggio a Billie Holiday”con Ada Montellanico, Alberto Castelli, Marco Tiso (pianoforte). Raccontare la vita e l’arte di Billie Holiday è compito tanto affascinante quanto difficile. In un certo senso, è una vera e propria sfida, una di quelle da affrontare con rispetto, sensibilità e passione.

Come ha dichiarato la cantante Sheila Jordan, la voce di Lady Day è ancora oggi “meravigliosamente umana”  e in grado di regalare emozioni che colpiscono in profondità. Non era solo e soltanto una questione di tecnica, perché Billie Holiday riuscì a trasformare in qualcosa che le apparteneva le tante canzoni che fecero parte del suo repertorio. Non a caso, proprio Bille Holiday  presentò e sintetizzò il suo stile, il suo modo di sentire e cantare il jazz così: “Non credo di cantare. Io improvviso con la mia voce come se avessi uno strumento. Un po’ come fanno Louis Armstrong e Lester Young o chi ti pare. Tutto mi viene fuori così come lo sento. Io odio cantare una canzone così come è stata scritta sulla carta. Devo per forza modificare una melodia, in modo che possa adattarsi a me: questo è tutto quello che so…”.

Queste parole così semplici e immediate sprigionano l’essenza di una delle figure più importanti e preziose nella solo nella storia del jazz, ma in quella della musica del Novecento.  Quando saliva sul palco o si avvicinava al microfono in uno studio di registrazione, Billie Holiday finalmente trovava il modo per allontanare i tanti drammi e demoni che pervasero la sua vita. Era proprio in quei momenti che la sua voce diventava un vero e proprio strumento, unico e affascinante.

Alcuni anni fa Ada Montellanico, figura di primo piano del jazz italiano, ha realizzato un disco e tenuto una lunga serie di concerti dedicati proprio a Billie Holiday. Per una cantante confrontarsi con quella voce è davvero difficile e rischioso, come per una sassofonista misurarsi con Charlie Parker o per un pianista cercare di seguire quel sentiero misterioso e ammaliante che fu tracciato da Thelonious Monk. Per Ada Montellanico ricordare, celebrare e soprattutto interpretare Billie Holiday  è stata una tappa fondamentale nella sua carriera,qualcosa che doveva fare.“Credo che una cantante – ha ricordato più volte Ada Montellanico – debba essere un’artista che riesce a raccontare una storia attraverso il suono della sua voce e in questo Billie Holiday è stata, o meglio è unica. Ancora oggi è il canto jazz”.

E’ partendo da questa consapevolezza che Ada Montellanico, Alberto Castelli e il pianista, compositore e arrangiatore Marco Tiso racconteranno l’unica, la sola Lady Day.

ALBERTO CASTELLI BIO

Dal 1983 al 1995 è stato uno dei conduttori di Rai Stereonotte (trasmissione che è tornato a condurre nel 2005) e ha scritto di musica per Il Mucchio Selvaggio, Fare Musica e Rockstar. Dal 1990 al 1994 è stato il direttore di Radio Centro Suono, per poi tornare a condurre altre trasmissioni per Radio Rai e Kiss Kiss. Dal 1995 ha scritto per Musica di Repubblica, e ha collaborato con Radio Capital .Dal 1999 al 2002 ha diretto Kataweb Radio, ,poi Radio Città Futura. Per Radio Rai 3 ha condotto “Fuochi –Bob Marley: Roots, Rock, Reggae” (2006) e Per la Rete 3 della Radio Televisione Svizzera in lingua italiana (RTSI) il programma “Brothers And Sisters”. Ha scritto anche per Liberazione e Rasta Snob e attualmente per Repubblica XL. Dal 2002 al 2009 è stato il direttore responsabile di Superfly e di Taxidrivers. Dal 2005 al 2008 ha diretto il Sunny, il quotidiano del Rototom Sunsplash Festival, e nel 2007, sempre per il Rototom Sunsplash Festival, ha ideato e diretto la “Reggae University”. Dal 2005 al 2007 ha diretto la collana Sconcerto per Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri. Dal 1995 collabora con il Gruppo Editoriale L’Espresso, occupandosi di collane di CD (“L’Espresso Cafè”, “Jazz Italiano Live”, “Jazz e Fumetti”, “XL Hip Hop”, “XL Indie Rock” ). Per Arcana ha pubblicato “Soul People-Ritratti della musica nera” (2004) e, insieme a Maria Carla Gullotta, “Africa Unite – Il sogno di Bob Marley” (2005), dal quale ha tratto il reading “Ho sognato Bob Marley”. Alla fine del 2007 ha condotto “La musica dell’anima: i protagonisti” una storia del soul in 30 puntate per RadioRai 3 e nel 2008 una nuova serie di “Brothers And Sisters” per la Rete 3 della Radio Televisione Svizzera in lingua italiana (RTSI). Dall’ottobre del 2007 al giugno del 2008 ha condotto con Andrea Silenzi  “Extra Large”, il programma di Repubblica XL per Radio Capital. Nel 2009 ha prodotto 33, il “primo” album del Trio di Roma, storica formazione composta da Danilo Rea, dal contrabbassista Enzo Pietropaoli e dal batterista Roberto Gatto. Sempre nel 2009 ha  scoperto i Bud Spencer Blues Explosion, composti da Adriano Viterbini (voce, chitarra) e  da  Cesare Petulicchio (voce, batteria), diventando il label manager della Yorpikus Sound, etichetta che ha pubblicato il loro primo album. Recentemente ha presentato la quinta edizione di Generazione X, rassegna che si tiene all’Auditorium Parco della Musica di Roma.Nell’ottobre  del 2010 ha fondato l’etichetta discografica “Ali Buma Ye! Records” , con la quale ha pubblicato “Hard Times”, il primo disco dei Black Friday, composti da Adriano Viterbini e da Luca Sapio.

 

Casa del Jazz

Viale di Porta Ardeatina, 55 – Roma

Info: 06/704731

 

 

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