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Abram e Isac e Il ritorno degli Ultracorpi: il dittico della compagnia I Sacchi di Sabbia

fotoLa compagnia pisana I Sacchi di Sabbia presenta in un’unica serata al Teatro Studio di Scandicci il 16 e 17 marzo alle 21.00, Abram e Isac e Il ritorno degli Ultracorpi, nati in momenti e in contesti differenti. In comune le due piece, scritte e dirette da Giovanni Guerrieri, hanno il gusto per l’oltremondano, il senso dell’allegoria, la forza della metafora, e naturalmente l’ironia.

Giovanni Guerrieri le definisce “liriche dialettali”: il cuore del primo pezzo è l’antico toscano di Feo Belcari, che riscrisse nel 1440 per la corte medicea una Rappresentazione di Abram e Isac; il secondo pezzo invece si annoda sul dialetto napoletano, con un esplicito riferimento ai grandi autori che ne hanno fatto una straordinaria lingua teatrale. Entrambi offrono i dissonanti aspetti della ricerca teatrale della compagnia.

Abram e Isac (2011) è una piccola “sacra rappresentazione”, in cui l’episodio biblico del sacrificio di Isacco diviene il pretesto per una riflessione sull’enigma della comunicazione tra Abramo e Dio, in una dimensione scenica al tempo stesso materica e metafisica, interamente realizzata attraverso la manipolazione di libri pop-up.

Ad accompagnare la dizione del testo, i materiali più disparati: dalle sonorità contemporanee, alle immagini cartonate ispirate alle maschere di Saul Steinberg. Segni contemporanei e segni arcaici si fondono in una dimensione performativa sospesa, al tempo stesso ironica e sacra.

L’elemento ironico – che contrasta fortemente con la drammaticità dell’episodio biblico – costituisce la quintessenza del progetto. Il bilico tra comico e tragico – così legato alla prassi di lavoro della Compagnia – ha trovato forma in un’immagine che, prima delle altre, è scaturita dalla lettura al tavolino del testo. “L’immagine donchisciottesca del pubblico che insorge per impedire un’ingiustizia, e al tempo stesso distrugge la rappresentazione –dice Guerrieri– ci ha fatto da guida in questo percorso denso di implicazioni filosofiche, in cui l’enigma si erge a metafora di una condizione che, per quanto indagata col pensiero, finisce per restare imperscrutabile.”

Il ritorno degli Ultracorpi (2012), realizzato da I Sacchi di Sabbia/Compagnia Lombardi Tiezzi, poggia invece sul famoso topos di fantascienza dei baccelloni alieni, ladri di corpi, capaci di clonare gli esseri umani, per poi sostituirli nel sonno. Ma i sosia, incubati, mancano di anima e di umanità.

Rileggendo questo plot, l’autore evidenzia la profonda parentela con il teatro: il tema del doppio, dei sosia, non è forse antico quanto il mondo? Quanti autori importanti vi hanno edificato i loro drammi? Menandro, Plauto, Shakespeare, i Comici dell’Arte, Moliére, Goldoni, Von Kleist, solo per citarne alcuni…

Il ritorno degli Ultracorpi offre l’occasione al gruppo pisano di una “riconciliazione” con la tradizione teatrale, con la commedia in senso arcaico, quella dei carnevali, delle feste dei folli, dei riti di propiziazione. E, nello stesso tempo, fornisce il pretesto -grazie all’idea dei sostituiti – di pensare un uomo del futuro.

Il passato e il presente, la commedia antica e la fantascienza, vecchie tecniche di teatro e misteri spaziali, si fondono nello sforzo di dar luogo ad altre forme del reale.

Forse l’utopia non può che essere imparentata con il Carnevale.

 

Ufficio stampa: Pina Izzi – 335 54 21 551 ufficiostampa@teatrostudiokrypton.it

BIGLIETTI: intero 12,00; ridotto 10.00

 

TEATRO STUDIO

Via Donizetti, 58 – Scandicci(FI)

Info e prenotazioni 055 7591591 – biglietteria@teatrostudiokrypton.itwww.teatrostudiokrypton.it

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