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Roma, Invito alla danza, 9-30 luglio 2013

fotoC’è bisogno di moralizzazione. È l’appello lanciato da Marina Michetti, direttrice di Invito alla Danza, storica manifestazione dell’Estate Romana, costretta, per la prima volta a rinunciare ai magnifici spazi di Villa Doria Pamphilj.

Un’edizione, quella 2013, fortemente voluta, e portata avanti dalla Michetti nonostante le  oggettive e innumerevoli difficoltà, organizzative ed economiche: oltre al taglio del fondo che è arrivato ormai al 34% nell’arco di due anni (il 28% dello scorso anno che si è sommato all’8% del 2013), la precedente amministrazione Alemanno, fra silenzi e assenze, si è inspiegabilmente rifiutata di concedere gli spazi all’aperto di Villa Pamphilj,   lasciando orfani gli organizzatori.

E se I Concerti nel Parco, altra manifestazione classica nel parco romano, hanno trovato una soluzione itinerante (tra Villa Celimontana, Villa Ada e Giardini della Filarmonica), per Invito alla danza la scelta del luogo è stata più ardua (per via delle necessità tecniche, palco, quinte indispensabili per uno spettacolo di danza): la scelta è caduta sul Teatro Vascello, ottimo per la danza. Una scelta che se in parte snatura la forma stessa del Festival, rappresenta la soluzione migliore viste le difficilissime condizioni.

“Ci troviamo di fronte di fronte all’immoralità totale, alla cancellazione del diritto dei cittadini alla cultura, ma anche alla cancellazione del lavoro, in una situazione in cui la realtà ha superato la fantasia” ha spiegato, amareggiata e delusa, ma sempre combattiva, Marina Michetti, direttore artistico della storica manifestazione, che è riuscita a mettete insieme un  cartellone ridotto di otto spettacoli (riducendo, ma mantenendo le prospettate collaborazioni con le compagnie americane), ma di qualità che come sempre si fregia novità e trasversalità, includendo anche due prime nazionali e tre prime assolute.

Si parte il 9 luglio con la novità assoluta Nijinsky il Pazzo che vede il debutto di Enzo Celli nella rassegna (già direttore e coreografo di Botega Dance Company) fondatore dalla Celli Contemporary Ballet. ”È uno spettacolo – spiega Celli – ispirato di diari di  Nijinsky, in cui la follia del danzatore diventa una sorta di pretesto per parlare della follia in generale, ma non senza un tocco di ironia”.

Giovedì 11 luglio torna il Balletto del Teatro di Torino con Musica Divina, una serata dedicata alla grande musica con le coreografie di Matteo Levaggi: in programma InMozart, sulle note di Drowning by Numbers di Michael Nyman che nasce da una piccola citazione mozartiana e la prima assoluta di Ciajkovskij Suites che rivisita Il lago dei cigni e La bella addormentata nel bosco.

Lunedì 15 luglio va in scena il primo dei due appuntamenti legati al progetto Usa per poter celebrare l’Anno della Cultura Italiana a New York. In prima nazionale, New York oggi, spettacolo della Peridance Contemporary Dance Company, propone stili diversi con i lavori di alcuni fra i maggiori coreografi di modern dance, Igal Perry (Infinity, Twilight), Ohad Naharin (Mabul) Dwight Rhoden (Evermore) e Sidra Bell (Vivian&Paul).

Secondo appuntamento americano della rassegna venerdì 19 luglio con The Best of Parsons Project della Parsons Dance, una carrellata fra le tappe artistiche del celebre coreografo statunitense all’insegna della leggerezza.

Lunedì 22 luglio torna il tradizionale appuntamento con la Compagnia Aterballetto che presenta Canto per Orfeo con le coreografie di Mauro Bigonzetti (l’ultima prima di lasciare la compagnia) che si muovono sulla ricostruzione di un inferno moderno sulla storia di Orfeo ed Euridice con la musica dal vivo dei Kitarodia, fra fisarmoniche, organetti e tamburelli.

Giovedì 25 luglio va in scena la prima assoluta di Voce di donna della compagnia Astra Roma Ballet, serata dedicata all’universo femminile con Turris Eburnea di Enrico Morelli sui personaggi femminili del Sud e e Joni Songs di Milena Zullo dedicata alla modernità e alla sensibilità artistica di una cantautrice come Joni Mitchell.

Penultimo appuntamento venerdì 29 luglio con Madame Butterfly’s Son dell’Imperfect Dancers Company in cui il coreografo Walter Matteini immagina una sorta di sequel della celebre opera pucciniana partendo dal ritorno in patria del figlio di Cio Cio San e di Pinkerton.

Ancora una prima nazionale a chiudere la rassegna: si cambiano totalmente i toni con Moralejes del Ballet Flamenco José Porcel (per la prima volta in Italia) che traduce in musica i consigli morali e i proverbi dispensati da un maestro a un giovane alunno.

L’appuntamento è al Teatro Vascello (in Via Giacinto Carini, 78), l’inizio degli spettacoli è è previsto alle ore 21.15.

 

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