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Narni Black Festival: il concerto duetto di Gino Paoli e Danilo Rea

fotoAd  aprire l’edizione 2013 di Narni Black Festival, martedi 27 agosto, al teatro Comunale di Narni (TR), il concerto di Gino Paoli e Danilo Rea. Si chiama “Due come noi che…” il nuovo progetto di Gino Paoli e Danilo Rea, che vede duettare insieme uno dei più grandi interpreti della canzone d’autore italiana e uno dei più lirici e creativi pianisti di oggi. Uno spettacolo unico in cui il repertorio veleggia nel mare dell’improvvisazione grazie alle esperte mani di Rea e al desiderio di sperimentazione che da sempre accompagna Paoli,con una scaletta aperta che spazierà tra i grandi classici nazionali e internazionali, gli indimenticabili successi di Paoli, e  incursioni nella canzone d’autore napoletana.. Si chiama “Due come noi che…” il nuovo progetto di Gino Paoli e Danilo Rea, una serie di concerti a base di voce e pianoforte che vede duettare insieme uno dei più grandi interpreti della canzone d’autore italiana e uno dei più lirici e creativi pianisti di oggi. “Due come noi che…” è un prezioso esempio di come due artisti assoluti possano interpretare in modo innovativo alcuni classici della storia della musica italiana. Solo piano e voce, solo Danilo e Gino, solo la loro capacità di inseguirsi, di smarcarsi e ritrovarsi su una strada che è quella delle canzoni più belle del nostro patrimonio. Le canzoni più amate di Gino, da “Averti addosso” a “Il cielo in una stanza”, da “Vivere ancora” a “Perduti” passando per “La gatta” e “Come si fa”, insieme a chicche dei cantautori genovesi, che per Gino sono gli amici di una vita: “Canzone dell’amore perduto” e “Bocca di rosa” (strumentale) di De André, “Il nostro concerto” di Umberto Bindi, “Vedrai Vedrai” di Tenco e “Se tu sapessi” di Bruno Lauzi. Nella track list, così come in scaletta live, anche “Non andare via” traduzione italiana della meravigliosa “Ne me quitte pas” che proprio Jacques Brel chiese di tradurre a Paoli e “Albergo a ore”, il commovente brano di Herbert Pagani.Uno spettacolo unico in cui il repertorio varia di serata in serata, veleggiando nel mare dell’improvvisazione grazie alle esperte mani di Rea e al desiderio di sperimentazione che da sempre accompagna Paoli. Ogni live è quindi diverso e irripetibile, con una scaletta aperta che spazierà tra i grandi classici nazionali e internazionali, gli indimenticabili successi di Paoli, e persino incursioni nella canzone d’autore napoletana, di cui il pubblico ha avuto un assaggio durante il recente concerto che li ha visti impegnati sul palco del Teatro San Carlo di Napoli e che ha registrato il tutto esaurito.

A settembre 2012 è  uscito il cd di questo progetto,intolato appunto,”Due come noi…”,che raccogle una selezione di alcuni brani di questa felice esperienza musicale che sta incantando il pubblico in ogni data.

Gino Paoli e Danilo Rea rinnovano così il loro fortunato sodalizio artistico, già sperimentato con il progetto “Un incontro in Jazz” e la pubblicazione degli album “Milestones” e “Auditorium Recording Studio”.

Audace improvvisatore dalla spiccata sensibilità melodica, Danilo Rea è certamente uno dei pianisti che più ha segnato la scena jazz in Italia negli ultimi decenni.

Nato a Vicenza, si è presto stabilito a Roma, dove condivide i primi anni di attività con il contrabbassista Enzo Pietropaoli e il batterista Roberto Gatto, vale a dire lo storico “Trio di Roma”. “Certamente – ricorda Rea – la nascita del Trio di Roma sancisce il mio ingresso nel mondo del jazz. Nei primi anni d’attività abbiamo avuto l’opportunità di collaborare con grandi musicisti della scena internazionale, Art Farmer a Steve Grossman, da Chet Baker a David Liebman, a Randy e Michael Brecker”.

Contemporaneamente alla pratica jazzistica, Rea mostra interesse per la musica rock progressive di Emerson Lake & Palmer e degli Yes e ottiene il diploma in pianoforte classico presso il conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Rea parteciperà con vigore e grande capacità a tutta la felice epopea musicale della capitale tra la fine degli anni ’70 e l’inizio del decennio successivo, città nella quale gravitano musicisti italiani e stranieri di passaggio. “La partecipazione ai progetti di Maurizio Giammarco per Lingomania – aggiunge Rea – o al fianco di grandi maestri quali il batterista Peter Erskine, che militava nei Weather Report, e il contrabbassista Marc Johnson, rappresentano tappe importanti per me”.

Alla carriera di pianista jazz affianca considerevoli interventi con protagonisti di primo piano della musica leggera italiana, con Riccardo Cocciante, Claudio Baglioni, Fiorella Mannoia e soprattutto Mina. Considera l’incontro con Mina “un momento davvero particolare, molto formativo”. Fonda il Doctor 3 con Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra, concentrando la propria estetica in una rivisitazione del repertorio jazz, rock e pop: una sintesi che colpisce pubblico e critica. Negli ultimi anni di attività raggiunge alte quote di maturità e perfezione, tanto che diventano sempre più frequenti i lunghi recital solitari al pianoforte.da qualche anno ha un nuovo progetto con Gino Paoli a base di voce e pianoforte che vede duettare insieme uno dei più grandi interpreti della canzone d’autore italiana e uno dei più lirici e creativi pianisti di oggi.Uno spettacolo unico in cui il repertorio varia di serata in serata, veleggiando nel mare dell’improvvisazione grazie alle esperte mani di Rea e al desiderio di sperimentazione che da sempre accompagna Paoli.

Gino Paoli ha scritto alcune tra le più belle pagine della musica italiana. Originario di Monfalcone, è a Genova, dove si è trasferito da bambino, che l’artista – dopo aver fatto il facchino, il grafico pubblicitario e il pittore – debutta come cantante da balera, per poi formare una band musicale con gli amici Luigi Tenco e Bruno Lauzi. Quando la gloriosa casa discografica Ricordi, che aveva tenuto a battesimo Bellini e Donizetti, Verdi e Puccini, decise di estendere la propria attività alla musica leggera, scritturò questo cantante dalla strana voce miagolante, oggi riconosciuto come uno dei più grandi rappresentanti della musica leggera italiana degli anni sessanta e settanta. Ha scritto e interpretato brani quali “Il cielo in una stanza”, “La gatta”, “Senza fine”, “Sapore di sale”, “Una lunga storia d’amore”, “Quattro amici”; ha partecipato a numerose edizioni del Festival di Sanremo,  ha collaborato con numerosi colleghi alla realizzazione di album e di singoli di successo, composto musiche per colonne sonore di film, e nel 2011 si esibito sul palco del Concerto del Primo Maggio con un’originalissima interpretazione di “Va’ Pensiero” accompagnato dall’orchestra La Sinfonietta.

 

Ingresso:30 euro

INFO

tel/fax +30 0744 726362

info@narniblackfestival.it

www.narniblackfestival.it

 

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