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Progetto RIC.CI (Reconstruction Italian Contemporary Choreography anni Ottanta-Novanta)

Sabato 12 e domenica 13 ottobre 2013, alle Fonderie Limone e alla Cavallerizza Reale – Maneggio Torinodanza presenterà tre spettacoli del Progetto RIC.CI (Reconstruction Italian Contemporary Choreography anni Ottanta-Novanta), ideazione e direzione artistica Marinella Guatterini, assistente alla direzione artistica Myriam Dolce, realizzato in collaborazione con Amat – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Arteven Circuito Teatrale Regionale Veneto, Teatro Pubblico Pugliese, in coproduzione con Fondazione del Teatro Grande di Brescia, Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, Fondazione Milano Teatro Scuola Paolo Grassi, Fondazione Ravenna Manifestazioni, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Torinodanza

Nato da un osservatorio a carattere internazionale, il Progetto RIC.CI punta a dare risalto e dunque a (ri)mettere in moto la memoria della danza contemporanea italiana dall’inizio degli anni Ottanta sino agli inizi dei Novanta. Questo capitolo del nostro passato artistico è infatti pressoché dimenticato, ma in esso risiedono i germi di una creatività tutta italiana e di una capacità di progetto, spesso in bilico tra danza, teatro, arti visive, poesia e letteratura, sorprendentemente originali.

I tre spettacoli del Progetto RIC.CI presentati in questa edizione di Torinodanza sono: Calore (1982/2012) di Enzo Cosimi, La Boule de neige (1985/2013) di Fabrizio Monteverde e Terramara (1991/2013) di Michele Abbondanza.

 

Di seguito, le schede degli spettacoli.

 

Torinodanza Festival 2013 è organizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo, del MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali), della Regione Piemonte, della Città di Torino, della Fondazione per la Cultura Torino, di Intesa Sanpaolo e della Provincia di Torino e realizzato dalla Fondazione del Teatro Stabile di Torino, in collaborazione con Città di Moncalieri, Teatro Regio Torino, Unione Musicale Onlus, MITO SettembreMusica, FranceDanse 2013, Institut Français Italia/Ambassade de France en Italie, Institut Français, Nuovi Mecenati Fondazione Franco-Italiana per la Creazione Contemporanea, MP2013 / Marseille-Provence 2013 – Capitale Européenne de la Culture, Torino incontra la Francia, Wallonie Bruxelles International (WBI), Wallonie Bruxelles Théâtre Danse (WBTD), Torino Spiritualità, il Circolo dei lettori, Interplay, Prix Italia, Teatro a Corte – Fondazione Teatro Piemonte Europa, Biblioteche civiche torinesi, Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, Provveditorato agli Studi di Torino, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, Sistema Teatro Torino e Provincia, Associazione Piùconzero.

 

INFO BIGLIETTERIA:

Teatri: Cavallerizza Reale, Maneggio, via Verdi 9 – Torino | Fonderie Limone, via Eduardo De Filippo angolo via Pastrengo 88 – Moncalieri (TO)

Biglietti: Intero € 20,00 – Ridotto € 17,00 – Under 14 € 5,00 – Novità speciale under 35 € 12,00

Biglietteria del Teatro Stabile di Torino | Teatro Gobetti – via Rossini 8, Torino – dal martedì al sabato, dalle ore 13.00 alle ore 19.00. Domenica e lunedì riposo. Tel. 011 5169555 – Numero verde 800235333

Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.itwww.torinodanzafestival.it

Info: info@torinodanzafestival.it

 

INFO STAMPA:

Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Settore Stampa e Comunicazione

Carla Galliano (Responsabile), Simona Carrera

Via Rossini 12 – Torino (Italia). Telefono + 39 011 5169414 – 5169435

E-mail: galliano@teatrostabiletorino.itcarrera@teatrostabiletorino.it

 

I giornalisti possono scaricare direttamente la cartella stampa e le foto degli spettacoli dalla Press

Area dei Siti internet: www.teatrostabiletorino.itwww.torinodanzafestival.it

 

FONDERIE LIMONE MONCALIERI | SALA GRANDE

12 ottobre 2013 ore 21,30 [durata 50’]

Progetto RIC.CI

Reconstruction Italian Contemporary Choreography anni Ottanta-Novanta

ideazione e direzione artistica Marinella Guatterini

assistente alla direzione artistica Myriam Dolce

 

CALORE 1982/2012

regia, coreografia, scena, costumi Enzo Cosimi

colonna sonora a cura di Enzo Cosimi

musiche Glenn Branca, Benjamin Britten, Liquid-Liquid, Chris Watson, musica popolare africana

disegno luci Stefano Pirandello

datore luci Gianni Staropoli

abito Gianni Serra

gioiello Cristian Dorigatti

interpreti Francesco Marilungo, Riccardo Olivier,

Francesca Penzo, Alice Raffaelli

organizzazione Maria Paola Zedda

produzione 1982 Compagnia Occhèsc per il Progetto RIC.CI produzione del riallestimento 2012

Compagnia Enzo Cosimi

 

in collaborazione con Amat, Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Arteven Circuito Teatrale Regionale Veneto, Teatro Pubblico Pugliese, in coproduzione con Fondazione del Teatro Grande di Brescia, Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, Fondazione Milano Teatro Scuola Paolo Grassi, Fondazione Ravenna Manifestazioni, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Torinodanza

 

Cronologicamente, la prima delle tre proposte del Progetto RIC.CI per la stagione 2013 è Calore, coreografia di Enzo Cosimi, negli anni ‘80 enfant terrible della danza italiana, tra le migliori espressioni del balletto contemporaneo italiano. Coreografo ospite per il Teatro alla Scala di Milano e per il Teatro Comunale di Firenze, è andato in scena, con la sua compagnia, nei maggiori teatri e festival internazionali. Scrive Franco Cordelli sul “Corriere della Sera” (7 febbraio 2013): «Rivediamo Calore a distanza di trent’anni e non è invecchiato affatto. Al contrario (ma questo lo ha osservato Cosimi), in un momento storico come il nostro, di inerzia non solo creativa, un’esplosione di vitalità quale Calore è, risuona più limpida, più evidente. Il senso di calore si raddoppia. Non solo è l’irruzione del nuovo (le avanguardie degli ultimi anni Settanta erano concettuali, fredde, a volte glaciali); non solo questo sentimento, di fatto critico, impone un nuovo linguaggio (non si capisce più dove la danza finisce e il teatro comincia, e viceversa); ma la dimensione critica si estende dal mondo dell’arte, sia esso quello della danza e del teatro, al mondo nel suo complesso, alla nostra vita quotidiana, la vita italiana come oggi è». Commenta Marinella Guatterini: «La bellezza e unicità di Calore sgorgava dall’inedita energia con cui lo spettacolo proclamava la sua “mediterraneità”, la voglia pazza di declinare tutto quanto si era appreso (o meglio Cosimi aveva appreso) dagli americani, da Merce Cunningham e dai postmoderni, da tempo tornati alla semplicità dei gesti quotidiani, secondo il gusto e la cultura europea di un adepto

solare della Gaia Scienza, di un monello nietzschiano – quanto già intimamente formalista e perfettamente coreografo – nel Paese dei limoni. Calore ci parve un’autentica rivelazione. E oggi ci appare uno spettacolo battistrada, non solo per quei gruppi di teatranti (ad esempio Ricci/Forte) che a Cosimi hanno lanciato più di uno sguardo indagatore, ma per certa danza venuta decenni dopo, possiamo pensare a Yasmeen Godder, al suo Singular Sensation? Facciamolo pure, e non sbagliamo, a meno di non essere a tutti i costi partigiani esterofili. In più Calore non è che in apparenza una ridanciana festa adolescenziale: profeticamente, trent’anni or sono, preannunciava nei gesti straniati e ossessivi dell’inizio, come nell’horror vacui della fine, una potente patologia giovanile che oggi piu che mai osserviamo con dolorosa impotenza. La sua solare energia screziata di ombre inquiete e torve non è dunque venuta meno».

 

 

 

FONDERIE LIMONE MONCALIERI | SALA GRANDE

13 ottobre 2013 ore 19,00 [durata 60’]

Progetto RIC.CI

Reconstruction Italian Contemporary Choreography

anni Ottanta-Novanta

ideazione e direzione artistica Marinella Guatterini

assistente alla direzione artistica Myriam Dolce

LA BOULE DE NEIGE 1985/2013

liberamente tratto da Les enfants terribles di Jean Cocteau

regia e coreografia Fabrizio Monteverde

assistente alla coreografia Sabrina Vitangeli

musiche scritte e dirette da Pierluigi Castellano

brani d’opera da L’Orfeo (1672) di Antonio Sartorio

testi Francesco Antinucci

costumi Gianni Serra

creazione luci Carlo Cerri in collaborazione con Andrea Narese

interpreti Mirko De Campi, Claudia Manto, Luca Cesa, Alessandra Berti

produzione 1985 Spaziozero/Compagnia Baltica per il Progetto RIC.CI produzione del riallestimento 2013

Balletto di Toscana Junior diretto da Cristina Bozzolini

 

in collaborazione con Amat, Associazione Marchigiana Attività Teatrali & Città di Urbino – Assessorato alla Cultura, Arteven Circuito Teatrale Regionale Veneto, Teatro Pubblico Pugliese in coproduzione con

Fondazione del Teatro Grande di Brescia, Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee,

Fondazione Milano Teatro Scuola Paolo Grassi, Fondazione Ravenna Manifestazioni, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Torinodanza

 

Terza produzione del Progetto RIC.CI e secondo appuntamento inserito in Torinodanza festival, La boule de neige è una coreografia di Fabrizio Monteverde del 1985, danzata allora dalla Compagnia Baltica e ora affidata al Balletto di Toscana Junior, diretto da Cristina Bozzolini. Il futuro coreografo Monteverde inizia la propria attività nel 1976 come attore e aiuto regista, e contemporaneamente si forma al Centro Professionale Danza Contemporanea di Roma, dove studia con Carolyn Carlson, Moses Pendleton, Daniel Lewis. La boule de neige è la storia di un fratello e di una sorella, Paul ed Elisabeth, del loro amore, della loro sorte. Scrive Marinella Guatterini: «La boule de neige di Fabrizio Monteverde colpisce già sulla carta, per quella puntuale distribuzione di personaggi che preannuncia il riconoscimento di una narrazione. La “trama” della pièce, nata nel dicembre 1985, è infatti espunta da un testo letterario di Jean Cocteau, Les enfants terribles (1929), davvero sconcertante per la sua temibile attualità, per come tratta con tragico rigore e impalpabile leggiadria un’età atrocemente felice e devastante come l’adolescenza.

Eppure al profetico brillio di questo ancora freschissimo Cocteau, non poteva di certo pensare il giovane Monteverde quando si accinse a creare la sua seconda prova d’autore […]. Dalla Boule de neige cominciava a dipanarsi un filone della danza contemporanea italiana molto diverso dalla ricerca in termini di energia pura, espletata a esempio nel contiguo Calore (1982) di Enzo Cosimi, o nella trasfigurazione visionaria e postmoderna di ogni possibile spunto letterario o drammatico, come nell’ironico e metafisico Duetto (1989) di Virgilio Sieni e Alessandro Certini. “l ragazzi terribili” della Compagnia Baltica (lo stesso Monteverde, Francesca Antonini, nipote di Alberto Savinio, Marco Brega e l’attrice Patrizia Piccinini) si rispecchiavano a grandi linee, almeno per l’immaginario poetico e utopico, nei quattro protagonisti “maledetti” di Cocteau […]. Oggi la ricostruzione della coreografia, affidata ai danzatori del Balletto di Toscana Junior, prevede cambiamenti apportati appositamente dal coreografo. Appassionatamente legato alla sua pièce giovanile, fedele ai suoi passi, alle sue musiche, alla sua atmosfera grigio-notturna, Monteverde è altrettanto convinto della necessita di un restyling che ad esempio cancelli in parte la livida chambre, luogo claustrofobico dell’azione, e la restituisca con l’aiuto delle luci e la circospezione degli interpreti. I costumi hanno perso la ruvidità fine anni Venti, suggerita con mantelline e collegiali calzoni al ginocchio, tratti dai disegni dello

stesso Cocteau… e si sono sbilanciati per essere cronologicamente più vicini al film di Jean-Pierre Melville, da cui nacque la vera ispirazione-fascinazione della coreografia».

 

CAVALLERIZZA REALE | MANEGGIO

13 ottobre 2013 ore 21,30 [durata 70’]

Progetto RIC.CI

Reconstruction Italian Contemporary Choreography

anni Ottanta-Novanta

ideazione e direzione artistica Marinella Guatterini

assistente alla direzione artistica Myriam Dolce

 

TERRAMARA 1991/2013

coreografia Michele Abbondanza, cura del riallestimento Antonella Bertoni

musiche J. S. Bach, G. Yared, S. Bore e musiche della tradizione popolare

scene Lucio Diana

luci Carlo Meloni

realizzazione costumi Marta Griso

interpreti Eleonora Chiocchini, Francesco Pacelli

produzione 1991 Drodesera, Centro Servizi Culturali Santa Chiara per il Progetto RIC.CI produzione del riallestimento 2013 Compagnia Abbondanza Bertoni

 

in collaborazione con Amat – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Arteven Circuito Teatrale Regionale Veneto, Città di Venezia – Assessorato alle Attività Culturali, Teatro Pubblico Pugliese in coproduzione con Fondazione del Teatro Grande di Brescia, Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, Fondazione Milano Teatro Scuola Paolo Grassi, Fondazione Ravenna Manifestazioni, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Torinodanza. Con il sostegno di Ministero per i Beni e le attività Culturali – Dipartimento Spettacolo, Provincia autonoma di Trento – Servizio attività culturali, Comune di Rovereto – Assessorato alla Contemporaneità, Regione autonoma Trentino – Alto Adige, Cassa Rurale di Folgaria – Filiale di Rovereto

Centro Servizi Culturali Santa Chiara, sponsor costumi Atelier Marta Griso

 

L’incontro di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, a Parigi nel 1988, segna l’inizio di una collaborazione artistica che porta alla nascita della Compagnia a loro nominata. Dopo il perfezionamento newyorkese con Carolyn Carlson, Abbondanza è tra i promotori di una delle esperienze pilota per la coreografia contemporanea italiana, la fondazione, nel 1984, della Compagnia Sosta Palmizi. In quegli anni il danzatore-coreografo si fa notare da pubblico e critica, ma è nell’incontro a Parigi con Antonella Bertoni che prende vita una delle compagnie italiane capaci di realizzare spettacoli per un pubblico estremamente allargato, giungendo a vincere con Romanzo d’infanzia il Premio ETI/Stregagatto 97/98.

Il loro primo spettacolo come coppia artistica e di vita nasce nel 1991: Terramara. Scrive Marinella Guatterini: «Dopo Duetto (1989) di Virgilio Sieni e Alessandro Certini, dopo Calore (1982) di Enzo Cosimi e La boule de neige (1985) di Fabrizio Monteverde, potrà stupire la data di nascita, “piu giovane”, il 1991, di Terramara,

con la coreografia di Michele Abbondanza. Ma questa quarta produzione del Progetto RIC.CI, in effetti la più recente tra le coreografie prescelte, coglie al suo nascere la vivacità e l’impegno progettuale di una coppia, proprio in quell’anno costituitasi in compagnia, che aveva già vissuto in Italia e non solo, le stagioni dell’innovativo fermento della scena anni Ottanta. Primo vagito di un duo-compagnia che avrebbe continuato a sondare nei modi più diversi il tema del rapporto con l’altro, Terramara con i suoi echi classici bachiani e il fitto intreccio di suggestioni musicali etniche – ungheresi, indiane, rumene e siciliane – fu un exploit più che riuscito.

Una meravigliosa e promettente prima prova autoriale che nell’arco di un’ora sciorinava bravura, quasi virtuosistica – a dispetto di quanti allora serbavano attenzione solo o soprattutto alla coreografia d’altri Paesi – e non certo né mai fine a se stessa, bensì delicatamente tesa a rinforzare i caratteri di una “mediterraneità” tutta nostra, esemplare e oggi da riscoprire. Nato come riflessione a due sul trascorrere del tempo, sulle sue vestigia antiche e sulla complessità del legame tra due esseri di sesso opposto che s’incontrano per creare nuova vita e ricrearsi, Terramara già sfruttava tutti i significati e simboli del suo titolo […]. Centinaia di arance riversate in scena non poteva essere, qui, un semplice ed esplicito omaggio al teatrodanza dalle scenografie naturalistiche di Pina Bausch, ma la necessita del colore/calore, capace di accendere gesti e sguardi e di riversarli verso il pubblico in un abbraccio emotivo».

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