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Cantica al Teatro Olimpico

CanticaUna visione. Accomodati sulla poltrona del Teatro Olimpico, spente le luci, si viene proiettati in un immaginario onirico.

Sul fondale del palcoscenico si materializza una ragazza che si muove flessuosa all’interno di una sfera sospesa nell’aria. È l’anima “fanciulletta” cui Dio ha dato la vita e ha il libero arbitrio di scegliere il bene e il male, l’alto e il basso, sostiene Emiliano Pellisari, autentico deus ex machina di questo spettacolo sospeso tra cielo e terra.

Il magico mondo in cui è annullata la legge di gravità è il Purgatorio di Dante, ma potrebbe essere l’Iperuranio di Platone, animato da figure eteree, corpi nudi che si librano, volteggiano quasi sospinti da una brezza leggera, si avvinghiano, si scontrano, si sdoppiano e si sovrappongono, piroettano verso terra e si risollevano in volo, prive di peso, forme immateriali che si intrecciano, vincendo l’attrito, in una dimensione metafisica.

Questo nuovo allestimento della Nogravity Dance Company del grande visionario Pellisari è una rivisitazione allegorica e mistica, intellettuale e immaginifica dell’universo dantesco in cui creature danzanti eseguono con i loro corpi quadri viventi di stupefacente suggestione in una metarealtà priva dei riferimenti cartesiani terrestri, effettuando evoluzioni e acrobazie in uno spazio senza tempo e senza confini, sulle note ora delicate ora ossessionanti dei grandi classici della musica.

Il maestro dell’arte illusoria e studioso delle macchine barocche crea un personale capolavoro visionario e allegorico dell’opera più visionaria e allegorica della nostra letteratura mediante la danza, che superando i limiti della fisicità, raffigura l’ascesa spirituale dell’uomo medievale. Senza soluzione di continuità si susseguono le varie scene: la porta che delimita il confine dell’umano, la nascita di Eva, il burattino il cui destino è appeso a un filo, la rigenerazione della natura a primavera, l’astrologia, l’Apocalisse.

Gli attrezzi di scena utilizzati per ottenere tali effetti non si percepiscono: derivano dagli attenti studi di Pellisari sul teatro ellenistico, su quello fantastico rinascimentale e sulle invenzioni scenotecniche del Seicento, coniugati con la tecnologia moderna. Nel corso della sua eclettica attività di scrittore, autore teatrale, regista, sceneggiatore, scenografo, illusionista, coreografo e ormai produttore dei propri spettacoli che prendono vita nell’atelier dove vengono ideate le macchine teatrali e le coreografie, ha accumulato un patrimonio di conoscenza tecnica e fantasiosa creatività da riuscire a trasformare la presenza umana nello spazio sensoriale come, ad esempio, nell’allegoria con le scale di Escher che si intersecano e i danzatori le percorrono in tutti i sensi anche a testa in giù, non esistendo l’alto e il basso.

La quarta parete, quel muro immaginario posto di fronte al palco che separa il pubblico dalla scena, in questo contesto assume connotati reali e diventa il divisorio che permette la magia di uno spettacolo in cui trionfano l’estetica e la bellezza, che corde elastiche, cavi, funi, pulegge e specchi trasformano in un sogno a occhi aperti o in un viaggio in un altrove visivamente ammaliante e fantastico, quasi un caleidoscopio di composizioni “vive” e in continuo mutamento.

Imperdibile!

 

danzatori: Mariana Porceddu, Patrizio Di Diodato, Chiara Verdecchia, Valeria Carrassa, Maria Chiara Di Niccola, Carim Di Castro

musiche repertorio classico e contemporaneo (Monteverdi, Bach, Vivaldi, Mozart, Rossini, Sibelius. Debussy, Satie, Cage, Xenakis, Stravinskij)

rielaborazione /mix: Riccardo Magni ed Emiliano Pellisari

consulenti musicali: Domenico Bulla, El Sander, Lorenzo Tozzi

voci recitanti: Laura Amadei, Carla Ortenzi, Marion Chiris

coreografie: Emiliano Pellisari e Mariana Porceddu

costumi: Emiliano Pellisari, Mariana Porceddu e Yari Molinari

scenografie e attrezzi di scena: Emiliano Pellisari

Teatro Olimpico – fino al 20 ottobre 2013

Piazza Gentile da Fabriano, 17- Roma

tel.: 06.32.65.991

www.teatroolimpico.it

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