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“Fuori” regia di Renato Carpentieri

Foto di Giuliano Longone
Foto di Giuliano Longone

Un professore di filosofia – grande accademico, un po’ eccentrico e di pessimo carattere – rimane fuori di casa per la sbadataggine di un suo allievo e non sa come fare per rientrare. Questa situazione lo spinge ad intraprendere un viaggio donchisciottiano in una realtà ribaltata sulle ossessioni dei propri ricordi e sulla bruttezza del mondo di oggi. Il “fuori” non si presenta agli occhi del filosofo come una realtà retta dalle forme tradizionali e classiche della razionalità, piuttosto la vita sembra essere implosa su se stessa. La storia è tratta dal romanzo À la porte dello scrittore e filosofo Vincent Delecroix, che nel riadattamento curato da Carpentieri evidenzia il malessere di una vita, lucida o folle ha poca importanza, non in grado di adattarsi alla moderna società, all’egoismo, alle convenzioni delle assurdità economiche e ponendosi continuamente la domanda: cosa può la filosofia contro tutto questo? Neanche il passato riesce ha dare serenità al professore perché vittima di disgrazie terribili, ma sarà proprio l’incontro prima con il padre e poi con la figlia a spingerlo, attraverso allucinate visioni, verso una forma di redenzione: l’Arte. Oltre allo stesso regista, in scena ci sono Valeria Lucchetti e Stefano Patti. La loro ottima performance traghetta il filosofo-Carpentieri, attraverso vari personaggi, in questo surreale scompenso di quotidianità.

Uno spettacolo che pone domande, lasciando le risposte al senso stesso della vita, alla ricerca di una nuda verità. La nudità, appunto, diventa il simbolo di un contrasto impossibile da superare. Si nasce nudi, ma si ha vergogna quando si è nudi di fronte un pubblico. Si è nudi per natura e ci si copre per convenzione. Allora nuda è l’interpretazione di Carpentieri che non nasconde nulla del suo corpo e del personaggio chiamato a “vestire”. Nuda è la scena di realizzata da Antonio Franco, Anna Verde e Sissi Farina, perché si mostra alla lucidità dell’illusione. Nudo è il labirinto scenico realizzato dal disegno luci di Cesare Accetta proprio perché in grado di mostrare gli angoli bui della mente umana, tagliere e definire i sentimenti degli interpreti. Nudo è lo spettatore di fronte a questo spettacolo e alle sue domande.

 

 

 

Fondazione Salerno Contemporanea

Teatro Stabile di Innovazione

presenta

 

Fuori

dal romanzo À la porte di Vincent Delecroix

traduzione Valeria Cipolloni

 

con

Renato Carpentieri, Il Professore

Valeria Luchetti, Cameriera/Commessa/Figlia/Infermiera

Stefano Patti, Allievo/Padre/Cameriere/Infermiere

costumi Annamaria Morelli

disegno luci Cesare Accetta

 

regia Renato Carpentieri

 

 

assitente di sartoria Adriana Scotti

sartoria C.T.N. 75

realizzazione scena Antonio Franco, Anna Verde, Sissi Farina

foto di scena Giuliano Longone

direzione tecnica Amedeo Carpentieri

assistente alla regia Antonio Conforti

 

 

 

 

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