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Peter Grimes di Britten apre la stagione di Santa Cecilia a Roma

fotoSir Antonio Pappano ha inaugurato con grande successo la stagione sinfonica 2013-2014 di Santa Cecilia puntando sul Peter Grimes di Benjamin Britten, la più famosa delle opere del compositore inglese, relativamente poco nota al grande pubblico.

L’opera, su libretto di Montagu Slater, tratta dal poema The Borough di George Crabbe, proposta come sempre in forma di concerto a Santa Cecilia e scelta per celebrare il centenario della nascita del compositore inglese, non ha fatto in alcun modo rimpiangere l’assenza di scene o costumi. La direzione di Pappano è stata decisamente teatrale nel suggerire colori e umori all’Orchestra, al Coro e ai solisti che hanno ricreato l’atmosfera minacciosa e cupa carica di tensione emotiva e di ambiguità.

Lo aveva preannunciato in conferenza stampa, quasi scherzosamente, dicendo che “la sala sarebbe stata piena d’acqua” e in effetti Pappano non ha tradito le aspettative: vero protagonista di questa lunga opera resta senza dubbio il mare che, attraverso tre ore di musica potente o intimista (in particolare i celebri Interludi che vivono quasi vita propria), veglia incessantemente sulla comunità del borgo di pescatori inglesi con il suo simbolismo e il suo mistero, dispensatore di vita e di morte.

Ed è un mare prepotente e minaccioso quello che riecheggia nei suoni limpidi e maestosi della magnifica Orchestra (fra i dieci migliori complessi a livello internazionale) e del Coro, perfettamente in sintonia nel mantenere in ogni momento altissima una tagliente tensione drammaturgica e psicologica e nel restituire l’atmosfera, i colori e lo spessore psicologico dei protagonisti.

Il Grimes si connota fin da subito come un misterioso giallo in musica in cui il singolo, il marinaio Peter Grimes, viene ingiustamente (?) accusato dell’omicidio del suo mozzo e si vede emarginato dal resto della gretta comunità che lo ripaga con fredda diffidenza: l’unica che tenterà di confortarlo con la sua presenza sarà la dolcissima Ellen.

Ottimi tutti i solisti, un solido cast internazionale, ma menzione speciale ai due protagonisti, entrambi debuttanti nel ruolo, Gregory Kunde nel ruolo di Peter Grimes, oscuro e sofferente marinaio con tutto il suo conflitto interiore e alla bionda e la Sally Matthews, dolcissima e quasi straziante nel ruolo della vedova Ellen Orford.

Ottimo il resto del solido cast internazionale, Alan Opie (Captain Balstrode), Susan Bickley (Auntie), Elena Xanthoudakis e Simona Mihai (le Nipoti), Michael Colvin (Robert Boles), Graeme Broadbent (Swallow, che ha sostituito all’ultimo Matthew Best indisposto), Felicity Palmer (Mrs. Sedley), Roderick Williams (Ned Keene), Harry Nicoll (Rev. Horace Adams), Darren Jeffery (Hobson), Gabriella Martellacci (pescatrice), Marco Santarelli (avvocato).

Un successo meritato sancito anche dal gradimento del pubblico. Ultima replica mercoledì 30 ottobre alle ore 19.30 in Sala Santa Cecilia.

Prossimo appuntamento dell’Accademia con Barbara Hannigan in concerto nella duplice veste di direttore e soprano (2-4-5 novembre).

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