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Teatro di Rifredi (Firenze): ecco gli appuntamenti di febbraio

fotofino a domenica 2 febbraio

International Visual Theatre

Les objets volants (Francia)

LIAISON CARBONE

(Legame di carbonio)

direzione artistica, regia e suono Denis Paumier

giocolieri: Thomas Aknime, Jonas Beauvais, Jonathan Lardillier, Malte Peter, Olli Vuorinen

assistente alla regia Sylvain Garnavault

 

Arriva direttamente da Avignone Off la Compagnia di giocolieri Les objets volants, cinque straordinari giovani artisti che non sono solo dei semplici giocolieri ed il loro spettacolo Liaisoncarbone non è una semplice sequenza di numeri ben eseguiti: siamo qui di fronte a qualcosa di nuovo e di originale che ammicca oltre che al circo anche alla danza, al teatro visivo, alle gags surreali, alle geometrie matematiche ed al solfeggio musicale. Con il risultato di affascinare e di piacere non soltanto ad un pubblico di ragazzi e di famiglie ma anche ai palati più fini per l’eleganza ed il rigore della realizzazione.

Il regista Denis Paumier è diventato famoso nel 2004 per aver inventato il “siteswap” una forma di trascrizione matematica degli esercizi di giocoleria che ricorda la trascrizione delle coreografie o dei brani musicali. Nei suoi spettacoli non conta più soltanto la prestazione del singolo giocoliere ma l’insieme delle figure – complesse, affascinanti, spettacolari, divertenti – che nascono dall’interazione perfetta dell’intera compagnia.

Sullo sfondo di una musica elettronica, i cinque giocolieri ipnotizzano letteralmente il pubblico facendo danzare mazze, anelli, tubi sonori, palle e palloni di tutte le misure in una coreografia minuziosamente calcolata che lascia largo spazio al divertimento, all’eleganza dei movimenti, a sprazzi di vera poesia astratta e naturalmente al virtuosismo tecnico di questi “domatori di oggetti volanti” che strappano l’ammirazione e l’applauso.

 

fotoda giovedì 6 a domenica 16 febbraio

(feriali ore 21 – domeniche ore 16:30 – lunedì 10 riposo)

Nuova Produzione

Compagnia del Pepe/Pupi e Fresedde – Teatro di Rifredi – TeatroStabile di Innovazione

LA CARTA PIÙ ALTA

di Marco Malvaldi

regia Andrea Bruno Savelli

con Giovanna Brilli, Andrea Bruno Savelli, Raul Bulgherini, Caterina Carpinella,

Sergio Forconi, Massimo Grigò, Giovanni Lepri, Filippo Rak

e con la partecipazione straordinaria in video di Aldo Bagnoli

scene e costumi Michele Ricciarini

 

«Non è che tutti gli anni possono ammazzare qualcuno per farvi passare il tempo», sbotta disperato Massimo il barrista. Ma è impossibile sottrarsi al nuovo intrigo in cui stanno per trascinarlo i quattro vecchietti del BarLume: nonno Ampelio, il Rimediotti, il Del Tacca del Comune, Aldo il ristoratore. Quattro temibili pensionati-detective che sprecano allegramente le giornate tra pettegolezzi, battute, bevute, diatribe e calunnie, immobili e abbarbicati sotto l’olmo del tavolino del bar, e che fanno da base informativa e controcanto farsesco al mistero.

Dalla vendita sottoprezzo di una villa lussuosa, i pensionati, investigatori per amor di maldicenza, sono arrivati a dedurre l’omicidio del vecchio proprietario, morto, ufficialmente, di un male rapido e inesorabile. Massimo il barrista, ormai in balìa dei vecchietti, come al solito controvoglia trasforma quel fiume di malignità e di battute al vetriolo in una vera indagine.

Durante un noioso ricovero ospedaliero, il suo lavoro d’intelletto investigativo si risolve grazie a un’intuizione che permette di ristrutturare le informazioni, proprio come avviene nei classici del giallo deduttivo. E a questo genere apparterrebbero, data la meccanica dell’intreccio, i romanzi del BarLume, se non fosse per le convincenti innovazioni che vi aggiunge Marco Malvaldi che intreccia alla storia una feroce satira che scioglie nell’acido ogni perbenismo ideologico.

Una rappresentazione, umoristica e aderente insieme, della realtà della provincia italiana nel suo localismo, nel suo vitalismo e nel suo eccentrico civismo, incarnata in un paesino balneare della costa toscana -l’immaginaria Pineta-, da dove passano e ripassano i personaggi di una commedia di costume in forma di giallo.

 

fotovenerdì 21 febbraio

Il piacere della lettura

Pupi e Fresedde -Teatro Di Rifredi – Teatro Stabile di Innovazione

Aisha Cerami e Marco Cocci

AMOROSA PRESENZA

lettura in scena a cura di Angelo Savelli

dal romanzo di Vincenzo Cerami

musiche di Nicola Piovani

tratte dal CD Piovani Cantabile con le parole di Vincenzo Cerami

 

Pier Paolo Pasolini, che era stato professore di Vincenzo Cerami alle scuole medie di Ciampino, stava per scrivere l’introduzione al romanzo d’esordio del suo allievo, Un borghese piccolo piccolo, quando venne barbaramente ucciso. Fu quindi Italo Calvino nel 1976 a battezzare quel bel libro destinato ad un successo strepitoso, anche grazie alla successiva trasposizione filmica di Monicelli e Sordi. Nel 1978 Cerami spedì a Calvino il suo secondo romanzo Amorosa presenza. Gli piacque molto. Si meravigliò per la singolarità del racconto e per lo stile così diverso dal primo, una sorta di apologo su una straordinaria e originale storia d’amore. Gli scrisse che, al contrario di come pensano i più, un vero scrittore inventa uno stile per ogni romanzo, cambia pelle di volta in volta. E, naturalmente, aveva ragione.

Sono personalmente legato a questo romanzo. Ricordo alcune terse giornate autunnali a Sabaudia, nella casa al mare che fu di Pasolini e Moravia, ad ascoltare Cerami e Nicola Piovani che discettavano sulla possibilità di trasformare in uno spettacolo musicale il surreale apologo di Amorosa presenza, che per il piacere del pubblico non voglio qui svelare. Ogni tanto mi intromettevo anch’io tra loro, forse maldestramente, nella segreta speranza di venire coinvolto in quell’affascinante progetto di cui, però, non se ne fece più nulla. Qualche anno dopo invece realizzammo, tutti e tre insieme, L’amore delle tremelarance che debuttò al Festival di Avignone con grandissimo successo e segnò l’esordio nel teatro di Vincenzo. Un attività teatrale, quella di Cerami, lunga, intensa e di grande originalità, forse un po’ ingiustamente oscurata dalla meritatissima fama di scrittore (con i successivi e bellissimi La lepre e Fantasmi) e soprattutto di sceneggiatore a fianco di Roberto Benigni, Gianni Amelio, Sergio Citti e Antonio Albanese.

(Angelo Savelli)

 

fotoda venerdì 28 febbraio a domenica 2 marzo

Compagnia LaQ-prod

Antonella Questa

VECCHIA SARAI TU

di Antonella Questa e Francesco Brandi

regia Francesco Brandi

coreografie Magali B.Compagnie Madeleine & Alfred

disegno luci Carolina Agostini

organizzazione generale Serena Sarbia

collaborazione Gérard Darier, Giuliana Musso, Carlotta Clerici

 

Premio Cervi 2012 – Teatro della Memoria

Premi Calandra 2012 come migliore spettacolo, migliore interprete e migliore regia

 

Una vecchia di ottant’anni si ritrova in ospizio contro la propria volontà. Una caduta, qualche giorno in ospedale, il figlio lontano, una nuora avida, la nipote che non ha mai tempo, quindi la soluzione migliore per tutti è la casa di riposo. Per tutti tranne che per lei.

Come tornare allora a casa, davanti al suo mare, per ritrovare le amiche di sempre con cui fare per quattro chiacchiere il pomeriggio, per rivedere Carmè l’amico d’infanzia e finire la vita dove l’ha sempre vissuta? Scappare è l’unica soluzione, costi quel che costi.

Un viaggio alla scoperta di come oggi tre donne vivono la loro età e l’avanzare inesorabile del tempo: chi rifiuta di invecchiare per sentirsi ancora “giovane”, chi da vecchia subisce la tirannia del “invecchiare bene” e chi giovane lo è davvero, ma si sente già vecchia!

Le donne, la loro età e l’invecchiamento al quale non hanno ancora diritto.

Uno spettacolo comico per esorcizzare la paura di invecchiare e ricordarsi che….un giorno vecchia lo sarai anche tu!

…Quando ho compiuto quarant’anni ho scoperto intorno a me molte donne che vivevano male questo traguardo pensando già all’avvicinarsi dei 50….vivendo con ansia il presente, lo scorrere inesorabile del tempo come se qualcosa fosse finito per sempre e il futuro riservasse solo angoscia oppure un posto ai margini della società… L’età non è più un valore. Quand’è che si diventa davvero “vecchie”? Cosa succede ad una donna quando è veramente vecchia? E chi lo si sente già? Oggi la vecchiaia viene rifiutata come una malattia che porta solo al disfacimento del corpo, all’annullamento della donna, alla morte. Eppure….”

Antonella Questa

 

 


Per info: tel 055 4220361/2

Biglietti: intero € 14 – ridotto € 12

Orario spettacoli: feriali ore 21, festivi e domenica ore 16:30

lunedì 10 febbraio riposo

Punto Box Office: dal lunedì al sabato ore 16-19 biglietteria@toscanateatro.it

Teatro di Rifredi

Via Vittorio Emanuele II, 303 – 50134 Firenze

www.toscanateatro.it

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