Improvvisamente l’estate scorsa

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fotoDelirio e traumi repressi sul palco del Bellini. Di scena c’è “Improvvisamente l’estate scorsa”, capolavoro di Tennessee Williams, tradotto da Masolino D’amico e diretto da Elio De Capitani, che torna a Williams dopo ben vent’anni da “Un tram chiamato desiderio”. Tutta l’azione dell’atto unico si svolge nel giardino-giungla di casa Venable, una zona di confine tra la natura lussureggiante (se ne udiranno anche i suoni) e la civiltà. Qui la signora Violet, vedova che veste di bianco (perchè quando perdi un marito sei vedova, ma quando perdi un figlio che cosa sei?), è impegnata a lasciare immacolata la memoria di suo figlio Sebastian, morto “improvvisamente l’estate scorsa” durante una vacanza in Spagna in compagnia della cugina Catharine. È proprio per far “lobotomizzare” la fanciulla che Mrs Venable chiama il dottore John Cukrowicz, giovane neurologo che sperimenta cure psichiatriche alternative, offrendogli una ricca donazione per l’ospedale di New Orleans. La ragazza, a detta di Mrs Venable, sarebbe affetta da allucinazioni e crisi di isteria in quanto infanga la memoria di Sebastian, il figlio perfetto, il figlio “poeta”. In realtà Catharine è l’unica a sapere cosa effettivamente sia successo in Spagna, la verità su come è morto Sebastian, l’unica che ne conosca il lato oscuro, difficile da raccontare quando anche tua madre e tuo fratello ti credono pazza. Ma il dottore vuole vederci chiaro prima di formulare una diagnosi e indaga sulle origini della presunta isteria di Catherine. I ricordi della ragazza affioreranno in un intenso monologo (chapeau per Elena Russo Arman, la cui bellissima interpretazione ha conquistato il pubblico). D’emblée emergeranno particolari scabrosi e inquietanti di Sebastian. Educato da mamma Violet in maniera cieca e iperprotettiva, il ragazzo andava infatti in cerca di avventure esotiche. Liberazione per Catherine, condanna per Mrs Venable.

Se ancora oggi non è facile parlare di omosessualità e di pazzia pensiamo a cosa potesse significare parlarne negli anni ’50. Dal testo ne è stato tratto anche un film con Katharine Hepburn, Liz Taylor e Montgomery Clift, pellicola in cui furono eliminati tutti i riferimenti all’omosessualità. Con questo intenso atto unico Tennessee Williams scuoteva le coscienze di una società perbenista e gretta. A distanza di anni la bellissima interpretazione che gli attori, diretti da Elio De Capitani, ci propongono (sottotono solo Cristina Crippa) fa risplendere di nuova luce un testo che tra lucidità e follie denunciava la società americana bigotta degli anni ’50.

 

di Tennessee Williams

traduzione di Masolino d’Amico

regia di Elio De Capitani

scene di Carlo Sala

costumi di Ferdinando Bruni

luci di Nando Frigerio

suono di Giuseppe Marzoli

Cristina Crippa – Mrs Venable

Elena Russo Arman – Catherine Holly

Cristian Giammarini – Dottor Cukrowicz

Corinna Agustoni – Mrs Holly

Edoardo Ribatto – George Holly

Sara Borsarelli – Miss Foxhill, sorella Felicity

produzione TEATRO DELL’ELFO

 

Info: www.teatrobellini.it