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Nessuno vi farà del male

Foto di Carmine Luino / Rosaria Piscopo
Foto di Carmine Luino / Rosaria Piscopo

In Italia ci sono novemila persone in attesa di un trapianto. A raccontare il dolore e la speranza di chi attende un organo è lo spettacolo “Nessuno vi farà del male”, andato in scena al Nuovo Teatro Sanità di Napoli, e in replica sabato primo e domenica 2 marzo al Civico14 di Caserta. La drammaturgia di Mario Gelardi (anche regista) e Fabio Rocco Oliva (basata sulla storia vera di quest’ultimo) racconta di Anna, Marco e Paolo. Tre fratelli, tre corpi legati, tre resistenze. Si muovono su di una scena sgombra, teli neri, pochi suppellettili bianchi. Ancora prima di capire chi siano Anna, Marco e Paolo, da un lato del palco un dottore in camice verde giura di “perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza ”, un giuramento che stride con l’atteggiamento freddo e anonimo che ha la categoria dei medici in questa messa in scena. Ma in fondo non sta ai dottori alleviare i dolori dell’anima. I tre fratelli sono uniti dall’infanzia, sopravvissuti alla perdita di entrambi i genitori, ma ora c’è un male più grande che, lento e inesorabile, li mette alla prova: la malattia. Un alieno si insinua nel corpo di Anna. Un giallo terrificante che la lacera pian piano. È il suo fegato a crollare giorno dopo giorno. Serve un trapianto. E da questa amara constatazione, appresa dalla diagnosi fredda del medico che come una sentinella attende al lato del palco, avulso dalla scena, cresce l’agonia e il dolore. Alla propria speranza di guarigione è legata la morte di un altro. L’imbarazzante desiderio della fine altrui, la voglia di morire pur di salvare “la principessa”. Fabio Rocco Oliva e Mario Gelardi affrontano il delicato tema della donazione d’organi. In Italia, tra reticenza e superstizione, ancora molti non sanno come la propria morte possa significare la vita altrui. In scena le vite dei tre si confrontano e si scontrano. Spinte emotive, pulsioni psicologiche, solidarietà e fratellanza che nascono dal dolore e dal desiderio di “vivere quel giorno in più”. Sebbene il bellissimo testo di Gelardi e Oliva racconti con lucidità e non con pietismo la vicenda di una giovane famiglia alle prese con l’attesa della vita (o della morte!), la poca emotività che traspare dai giovanissimi interpreti rende questo spettacolo un’occasione mancata. Passi interpretati in maniera più incisiva (si vedano i momenti in cui Anna dialoga con il mostro che le sta mangiando il corpo) avrebbero di certo toccato ancora di più i cuori degli spettatori.

 

con il patrocinio dell’AIDO- Regione Campania- il valore della donazione
di AITF – Regione Campania
e Azienda Universitaria Policlinico Seconda Università di Napoli

drammaturgia di Mario Gelardi e Fabio Rocco Oliva

con Carlo Caracciolo, Gianluca D’Agostino, Cristiana Dell’Anna e Alessandro Galllo

scene Flaviano Barbarisi
aiuto regia Carlo Geltrude e Mariano Coletti
foto di scena e grafica Carmine Luino e Mariarosaria Piscopo

regia Mario Gelardi

 

Info: www.nuovoteatrosanita.it

www.teatrocivico14.it

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