“Imã” e “Triz”

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Foto di Juniper Shuey
Foto di Juniper Shuey

Ancora due importanti appuntamenti in programma nel mese di maggio nella Stagione di Danza del Teatro Comunale Città di Vicenza, XVIII edizione di VicenzaDanza, promossa e sostenuta dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven, con il sostegno di Fiamm Group, Develon, Gruppo Mastrotto, Colorcom Allestimenti e AIM come partner; Fondazione Roi, Camera di Commercio Vicenza, Inglesina, Gruppo Beltrame, AC Hotel Vicenza, Gruppo Forall-Pal Zileri, Burgo Group, Confartigianato, Telemar e Confcommercio come sponsor; Il Giornale di Vicenza come media partner.

Il primo appuntamento è in calendario la prossima settimana, martedì 13 maggio alle 20.45 in Sala Grande, si tratta diImã” e “Triz” due produzioni del brasiliano Grupo Corpo, un graditissimo ritorno per il pubblico del Comunale. Su coreografie del fondatore della compagnia, Rodrigo Pederneiras, sarà proposto l’inimitabile linguaggio del corpo, sapiente e ricco di ispirazioni, che caratterizza la danza della compagnia brasiliana, unica per qualità di movimento, stile, entusiasmo interpretativo e capacità di miscelare le diverse tecniche, dal balletto al jazz, dall’etnico al contemporaneo.

L’Incontro con la Danza che precede lo spettacolo, nel Foyer del Teatro alle 20.00, sarà condotto da Maria Luisa Buzzi, giornalista e critico di danza, direttore responsabile delle testate specializzate “Danza&Danza” e danzaedanzaweb.com, già cultore della materia alla cattedra di Drammaturgia Coreutica dell’Università Cattolica di Brescia.

A seguire, per la chiusura della Stagione, una doppia data, unica in Italia, in programma venerdì 23 e sabato 24 maggio alle 20.45, in Sala Grande: si tratta del “Sogno di una notte di mezza estate”, unclassico rivisitato in chiave moderna con raffinata maestria e grande classe, dal Ballet du Grand Théâtre de Genève, coreografie di Michel Kelemenis.

Per quanto riguarda l’appuntamento di martedì 13 maggio: ÍMÃ è una originalissima composizione del 2009, coreografia di Rodrigo Pederneiras, disegno luci di Paulo Pederneiras, costumi di Freusa Zechmeister, musiche di +2 (Moreno, Domenico, Kassin); Imã in portoghese significa magnete e nella creazione i principi di interdipendenza e complementarietà che reggono le relazioni umane sono il punto di partenza per una messa in scena in cui soave e vitale, carnale ed etereo, sono gli opposti che si cercano, in un’alternanza di vuoti e di pieni. Sul palcoscenico appaiono soli, duo, formazioni maggiori e minori che si compongono e si sciolgono senza soluzione di continuità, in un gioco incessante di unione e dispersione. Anche le musiche, provenienti da contesti molto diversi, dal melodico all’elettronico, dalla bossa nova alla musica afro, contribuiscono a rafforzare questa estraniazione, così come le luci colorate al led che suggeriscono un contesto spaziale di “eterea” materialità.L’inizio del balletto, dai toni quasi bucolici, diventa in seguito un’esplosione di colori, di toni, di suoni. La poetica delle polarità assume un tono magico, il contrasto degli opposti è interpretato dai bravissimi ballerini con un linguaggio poetico di indicibile bellezza.

TRIZ è invece la più recente creazione del Grupo Corpo (2013), ha visto la luce dopo uno stop fisico del coreografo per questioni di salute; il motivo ispiratore è la spada di Damocle, sorretta da un solo capello (da cui il riferimento etimologico del titolo); è la dimostrazione dell’esiguità del limite, un niente, un soffio, la precarietà assoluta. Triz è stato concepito come un unico pezzo in 10 movimenti per 21 danzatori, in una condizione di perenne tensione ed equilibrio “al limite”. La coreografia è firmata da Rodrigo Pederneiras, il disegno luci è di Paulo e Gabriel Pederneiras, i costumi sono di Freusa Zechmeister, le musiche di Lenine.

Nella creazione l’occupazione dello spazio riflette una sorta di intermittenza diabolica, cadenzata dalla musica, rappresentata anche dai costumi, in rigida divisione optical black and white, sulla scena costruita intorno a chilometri di cavo d’acciaio, in cui il senso del limite è reso anche dal sipario costruito con i cavi, corde appese che simulano il limite e il suo superamento, immagine amplificata dal ritmo degli strumenti a corda (ad archi, a corde pizzicate, a corde percosse), dal berimbau alla balalaika, dal violino al basso acustico, dal sitar al mandolino, solo per citarne alcuni.

L’identità culturale delle origini è preservata infatti dal Grupo Corpo in modo unico e inimitabile, attraverso l’esigenza di tenere saldi e riconoscibili certi legami e riferimenti con le proprie culture d’origine: ora quella bianca di ascendenze portoghesi ed europee in genere, ora quella africana e indigena; influenze che lungi dall’essere subite passivamente, sono state rivissute e adattate all’esigenza di raccontare in maniera personale l’essenza della brasilianità – dell’essere cioè fieramente parte integrante, consapevole e vitale di una variegata realtà multietnica, che si rappresenta nelle movenze della danza, ma anche nella musica e nelle arti visive, come spiega Silvia Poletti.

I danzatori in scena a Vicenza sono Andressa Corso, Carol Rasslan, Carolina Amares, Dayanne Amaral, Edson Hayzer, Elias Bouza, Filipe Bruschi, Gabriela Junqueira, Grey Araújo, Helbert Pimenta, Janaina Castro, Lucas Saraiva, Malu Figueirôa, Mariana do Rosário, Rafael Bittar, Rafaela Fernandes, Sílvia Gaspar, Uátila Coutinho, Victor Vargas, Williene Sampaio,Yasmin Almeida.

La Compagnia Grupo Corpo, fondata da Paulo Pederneiras nel 1975 a Belo Horizonte, rappresenta l’eccellenza della danza contemporanea brasiliana. Dopo i primi lavori, che da subito riscuotono grande successo (Maria Maria e Preludios) Rodrigo Pederneiras diventa coreografo stabile della Compagnia (1978) segnando in modo indelebile la cifra stilistica del gruppo: le reminiscenze di esperienze culturali importanti, come la musica e la danza classica, la tecnica sapiente e rigorosa, si fondono splendidamente in una rilettura contemporanea delle forme popolari di danza brasiliana. La Compagnia ha costruito negli anni una propria forma coreutica che rimane basata sulle tecniche classiche ma si rinnova, mescolando il rigore della tecnica alla creatività dell’arte contemporanea, ispirata a generi e stili anche molto diversi.

Lo spettacolo dei Grupo Corpo sarà precedutodall’esibizione dei giovani performer del Progetto Supporter, giovanissime promesse della danza nazionale, segnalate da critici ed esperti del settore, esibizioni in “pillole” di danzatori del futuro per proporre al pubblico emozioni, stili e storie personali. Martedì 13 maggio sarà proposto al pubblico Orfeo ed Euridice. Sguardi perduti una personale rivisitazione coreografica di Sabrina Massignani, interpreti Irene Bobbo e Alex Trolese, musiche di Gluck, Liszt, Shackleton. La creazione, prodotta per la fonderia Ater Ballatto nell’ambito del Progetto Danza e Letteratura, direzione artistica di Arturo Cannistrà, propone una rilettura del mito orfico come bisogno di riscatto e tentativo di oltrepassare i limiti. I giovanissimi danzatori appartengono alla scuola di Venezia Balletto.

I biglietti per gli spettacolisono in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale (viale Mazzini 39, Vicenza – tel. 0444.324442 biglietteria@tcvi.it) aperta dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 18.15, sul sito del Teatro Comunale www.tcvi.it, e in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza.

I costi dei biglietti della Stagione sono: intero 36 euro, ridotto over 65 – 31 euro, ridotto under 30 – 22 euro.