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L’amorosa inchiesta

fotodi Raffaele La Capria

adattamento e regia Luca De Fusco

con Gaia Aprea

musiche Paolo Coletta

scene Luigi Ferrigno

costumi Zaira de Vincentiis

disegno luci Gigi Saccomandi

produzione Teatro Stabile di Napoli

 

A Raffaele La Capria, nella serata inaugurale di Positano Teatro Festival,  sarà conferita la  cittadinanza onoraria del comune di Positano.

Allo scrittore sarà dedicata la serata d’apertura sul Sagrato della Chiesa Madre con lo spettacolo “L’Amorosa inchiesta” diretto da Luca De Fusco, con Gaia Aprea, primo capitolo che lo Stabile di Napoli ha dedicato al progetto “L’Armonia Perduta” sulle opere di Raffaele La Capria, tanto legato ai luoghi di Positano. Nell’Amorosa Inchiesta La Capria rievoca il suo amore, la cui fine dolorosa avviene proprio a Positano, precisamente alla Buca di Bacco.

Lo scrittore accompagnato dalla moglie, l’attrice Ilaria Occhini, riceverà ufficialmente dal Sindaco Michele De Lucia, la cittadinanza onoraria del comune di Positano.    

VENITE VENITE VENITE! Il Festival è così annunciato da una originale Anteprima con Capone  Bungt Bangt, Massimo Masiello e le giovani allieve del Centro Studi Positano Danza, che, dalle ore 18,00animeranno le strade del centro di Positano, con musiche e performance recitative su testo della scrittrice Antonella Cilento, finalista al premio Strega.

 

“La donna, le donne di La Capria sono un aspetto veramente speciale della sua produzione letteraria. Da una parte c’è Elène, la donna di cui La Capria dedica la prima lettera della sua “amorosa inchiesta”  – scrive Luca De Fusco nelle note di regia – che sembra la personificazione di una creatura angelicata, una specie di Beatrice che passa per Positano. Dall’altra ci sono le prostitute a cui il protagonista riserva una sua particolare preferenza feticistica.

Ho immaginato allora uno spazio dell’immaginario, una campana di vetro, dentro cui racchiudere Elène mentre legge la lettera che La Capria le ha scritto.

Una Elène quindi angelicata fino all’astrazione ma insieme anche sottilmente in vendita come lo è sempre una donna racchiusa in una vetrina. La Elène che inizia a leggere è una vecchissima signora ma mentre scorre le pagine del suo primo amore torna fatalmente indietro nel tempo fino a tornare ad essere una adolescente degli anni ’50.

Ovviamente, trattandosi di un maestro della leggerezza, il gioco viene condotto con levità e humor e la “la donna nella bottiglia” spero diventi una nuova bella immagine del sorridente, amaro, ironico immaginario lacapriano”.

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