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Il Flauto Magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio

fotoispirato all’opera in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart

Direzione artistica e musicale Mario Tronco

Elaborazione musicale Mario Tronco e Leandro Piccioni

Acquarelli, animazione e scene Lino Fiorito

Disegno luci Pasquale Mari

Costumi Ortensia De Francesco

Direttore tecnico e datore luci Daniele Davino

Fonico di sala Gianni Istroni

Fonico di palco Massimo Cugini

Backliner Lorenzo Policiti

Proiezionista Daniele Spanò

Costumista Katia Marcanio

Tour Manager Federica Soranzio

Produzione esecutiva Pino Pecorelli per Vagabundos s.r.l

Produzione Vagabundos s.r.l da una produzione originaria Fondazione Romaeuropa e Les Nuits de Fourvière

PERSONAGGI E INTERPRETI

Houcine Ataa (Tunisia) voce – Monostatos

Peppe D’Argenzio (Italia) sax baritono e soprano, clarinetti

Omar Lopez Valle (Cuba) tromba, flicorno – Narratore

Awalys Ernesto Lopez Maturell (Cuba) batteria, congas – Tamino

Zsuzsanna Krasznai (Ungheria) violoncello – Dama

Luca Bagagli (Italia) violino – Dama

Gaia Orsoni (Italia) viola – Dama

Carlos Paz Duque (Ecuador) voce, flauti andini – Sarastro

Sanjay Kansa Banik (India) tablas – voce

Pino Pecorelli (Italia) contrabbasso, basso elettrico – Ragazzo

Leandro Piccioni (Italia) pianoforte

Raul Scebba (Argentina) marimba, percussioni, timpani – Sacerdote

El Hadji Yeri Samb (Senegal) voce, djembe, dumdum, sabar – Papageno

Dialy Mady Sissoko (Senegal) voce, kora – Ragazzo

Ziad Trabelsi (Tunisia) oud, voce – Messaggero della Regina della Notte

Emanuele Bultrini (Italia), chitarre– Ragazzo

Fabrizio Savone (Italia) trombone, euphonium –

Stan Adams (Inghilterra) Trombone

e i musicisti ospiti

Maria Laura Martorana (Italia) voce – Regina della Notte

Sylvie Lewis (Inghilterra) – voce, chitarra – Pamina

———————-

L’orchestra di Piazza Vittorio è nata in seno all’Associazione Apollo 11 ed è stata ideata e creata da Mario Tronco ed Agostino Ferrente.

L’idea è nata nel 2007 da una proposta di Daniele Abbado per la Notte Bianca di Reggio Emilia. Il progetto ci sembrava folle, poi abbiamo deciso di svilupparlo come se l’opera di Mozart fosse una favola musicale tramandata in forma orale e giunta in modi diversi a ciascuno dei nostri musicisti. Come accade ogni volta che una storia viene trasmessa di bocca in bocca, le vicende e i personaggi si sono trasformati, e anche la musica si è allontanata dall’originale.

I ruoli sono stati affidati ai musicisti in base ad una somiglianza di carattere o per affinità con certe esperienze vissute: per esempio Tamino è Ernesto Lopez Maturell, un ragazzo che ha tutta l’esuberanza della sua giovane età. Più che dall’amore per Pamina, interpretata dalla folk singer anglo-americana Sylvie Lewis che è una persona dolce ma determinata, il nostro principe è mosso dal desiderio di avventura e dalla paura dell’ignoto, che a quell’età si trasforma in eccitazione.

Il mago Sarastro è Carlos Paz, un artista con un rapporto molto forte con la politica e la religione, che ci racconta spesso dei riti sciamani del suo paese; lui stesso ha qualcosa dello sciamano. Quella della Regina della Notte è una delle poche parti occidentali, è interpretata da Maria Laura Martorana, una virtuosa del canto lirico con un repertorio molto vasto. La sua Regina ha un carattere misterioso, insieme solare e cupo; è animata da sprazzi di energia ma alla fine crollerà come una cantante da club fuori forma. E per diretta assonanza Pap Yeri Samb è stato subito Papageno, una persona semplice e profonda con un carattere molto vicino al personaggio di Mozart.

Volevamo raccontare un Flauto contemporaneo, che si svolge in una società multirazziale di questi tempi, ed evitare qualsiasi fraintendimento. Il Flauto di Mozart è ambientato in un Egitto fantastico. Il nostro invece si trova in un luogo immaginario, senza riferimenti alla geografia reale.

Non si tratta dell’esecuzione integrale dell’opera di Mozart. Le melodie sono riconoscibili ma alcune sono solo tratteggiate, senza sviluppo e senza parti virtuosistiche, intrecciate a brani originali dell’Orchestra. Il nostro lavoro con la partitura è necessariamente diverso da quello di un’orchestra “normale”. Dal folk, al reggae alla classica al pop e al jazz, la nostra musica è piena di riferimenti alle altre culture. I musicisti dell’OPV hanno background molto distanti, non solo geograficamente. Ogni musicista porta nell’Opera la sua cultura, la sua lingua: arabo, inglese, spagnolo, tedesco, portoghese, wolof, italiano.

L’Orchestra è sul palco non nella buca, come nelle opere, e i musicisti diventano personaggi semplicemente indossando in scena il loro costume e guadagnando il proscenio.

 

 

 

ORARI SPETTACOLI

dal martedì al sabato ore 20.45

giovedì 9 e domenica 12 ottobre ore 16.45

 

 

INFO

botteghino 06.6794585

mail biglietteria@teatroquirino.it

segreteria 06.6790616 int.1

mail segreteria@teatroquirino.it

 

 

PREZZI

intero da € 34,00 a € 17,00

ridotto da € 31,00 a € 15,00

 

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