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Alessandro Preziosi in “Don Giovanni”

Foto di Noemi Commendatore
Foto di Noemi Commendatore

di Molière

traduzione e adattamento TOMMASO MATTEI

con Alessandro Preziosi

e con Nando Paone, Lucrezia Guidone, Roberto Manzi, Barbara Giordano, Daniele Paoloni, Daniela Vitale, Matteo Guma

SCENE Fabien Iliou

COSTUMI Marta Crisolini Malatesta

LUCIValerio Tiberi

MUSICHE ORIGINALI Andrea Farri

SUPERVISIONE ARTISTICA Alessandro Maggi

REGIA Alessandro Preziosi

Una coproduzione TSA – KHORA.teatro prodotto da Alessandro Preziosi Tommaso Mattei Aldo Allegrini

 

Le versioni del mito di Don Giovanni sono ben superiori alle donne sedotte dall’ammaliatore sivigliano e contano oltre 4000 riscritture.

Numerosissime erano state le rappresentazioni teatrali con protagonista questo personaggio, la cui immensa fortuna letteraria era cominciata nel 1630, quando Tirso de Molina, probabilmente ispirandosi a racconti popolari che utilizzavano i padri Gesuiti, negli spettacoli edificanti dei loro piccoli allievi facendone il prototipo dell’eretico blasfemo per definizione, scrisse il suo Burlador de Sevilla.

Venne in seguito ripreso dalla Commedia dell’Arte italiana, che lo incluse nel suo repertorio accentuando gli aspetti più comici della vicenda.

Molière, attinge a queste fonti italiane e le rielabora per ricavarne un suo personale Don Giovanni, ritraendolo come un personaggio raffinato, cinico, dissacrante, in aperta opposizione con le convenzioni sociali, pronto a burlarsi anche della religione.

Nella scelta del Don Giovanni Khora.teatro ha intravisto nella compresenza di toni drammatici e comici, un materiale drammaturgico teso a coniugare l’esaltazione ed il senso tragico del personaggio archetipico, mito dell’individualismo moderno, e le mirabili leve sulle parti comiche, necessarie per meglio andare incontro al gusto del pubblico, il testo ideale nel compimento di una particolarissima trilogia di ambientazione seicentesca, Amleto, Cyrano, Don Giovanni.

Il Don Giovanni di Moliere non è un banale donnaiolo, collezionista di femmine per sfogo fisiologico o edonistico svago, ma a dominare è una volontà di potenza, di affermazione di sé che nasce da un vuoto esistenziale, da una sorta di noia metafisica, e insieme da un timore di fallimento, un Don Giovanni che ormai, prossimo al termine della sua carriera, sembra quasi svelare la maschera ipocrita della cinica empietà, per smascherare i cattivi pensieri e le ipocrisie della società in cui viviamo.

La scelta artistica prende le mosse non solo dalla straordinaria contemporaneità del classico la cui rilettura si rende necessaria in considerazione del dilagante relativismo dell’attuale società in cui impera l’immagine fine a se stessa e si continua a riscontrare il totale sgretolamento dei valori, ma soprattutto nell’ottica della messa in scena come un omaggio sentito e coraggioso alla scrittura, al fascino dell’immaginazione e sopratutto al Teatro, in tutte le sue forme.

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L’idea produttiva

Khora.teatro con il Don Giovanni prosegue nel solco dei fortunati allestimenti degli spettacoli “Amleto” e “Cyrano, nei quali all’alto gradimento del pubblico ha fatto riscontro l’interesse della maggiore critica nazionale, dando continuità al progetto di portare in scena grandi classici del teatro, rivolti ad un vasto pubblico popolare, pur strizzando come sempre l’occhio nel confezionamento editoriale alle nuove generazioni.

Nell’allestimento di Khora.teatro che rinnova la comune progettualità con il Teatro Stabile d’Abruzzo, Don Giovanni è interpretato da Alessandro Preziosi, reduce dai successi teatrali, impegni televisivi e premi cinematografici, che raccoglie la sfida tutta teatrale nel mettere in scena un personaggio, che come qualcheduno ha felicemente definito è “il carattere più teatrale che abbia attraversato la scena”, prototipo del seduttore senza scrupoli, che fa dell’inganno ai danni delle donne da lui disonorate un vero e proprio vanto , non si cura delle classi sociali e dei ruoli precostituiti ed è spinto da un desiderio di conquista inesauribile e mai sopito.

La decisione di fare del Don Giovanni l’ideale conclusione di una trilogia di riproposizione di classici nonchéla seconda coproduzione del TSA con Khora.teatro nasce da una considerazione prima di tutto “artistica” e che attiene soprattutto ai contenuti dell’immortale archetipo teatrale ed ai valori che tutto lo staff creativo previsto intende esprimere nella messa in scena.

Come dimostrato in altre precedenti produzionicome “Datemi tre caravelle”, “Amleto” e la “Dodicesima notte”e non ultimo “Cyrano”, è obiettivo del progetto unire al raffinato e corretto utilizzo di un apparato tecnologico che comprende l’uso di videoproiezioni e altre soluzioni multimediali innovative, ma sempre contestualizzate, con la direzione di numerosi attori sul palcoscenico, che anche in questo frangente, e per precisa scelta etica e formativa, sarannoscelti con provini su parte privilegiando anche giovani talenti al loro debutto.

Il Don Giovanni di khora.teatrotra attori e tecnici comprende una compagnia di circa 20 elementi che portano in giro uno spettacolo complesso, ma in grado di realizzare anche i debutti, con l’obbiettivo di ricreare un vero e proprio ambiente spettacolare, caleidoscopico e camaleontico, tutto stretto tra teatro barocco e opera moderna.

Riguardo alle caratteristiche produttive si è pensato di attorniare Alessandro Preziosi, di un cast di creativi dalla comprovata esperienza e professionalità per i quali parlano i curriculum delle opere realizzate, ma anche soprattutto l’apprezzamento con cui pubblico e critica saluta i loro lavori, al fine di concretizzare una innovativa visione dell’adattamento e della della messa in scena in linea con un teatro realmente europeo a cui da sempre il lavoro di Khora.teatro aspira con determinazione.

Il ritorno dei classici e la rinnovata attenzione al “teatro di parola” anche tra le giovani generazioni favorisce, oltre all’ampliamento del naturale target teatrale, una ampia e variegata circuitazione, che prevederà possibilmente anche una seconda e terza stagione della stessa entità.

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La sinossi

L’opera, nota anche con il titolo di Don Juan ou Le festin de pierre (Don Giovanni o Il convito di pietra) commedia in cinque atti, in prosa, rappresentata la prima volta al Palais Royal il 15 febbraio 1665 è ispirata alla vecchia leggenda di don Juan (da cui lo spagnolo Tirso de Molina aveva tratto il famoso dramma El burlador de Sevilla), che tanto successo aveva avuto in Spagna, in Italia e quindi in Francia.

Don Juan, gentiluomo di corte, ateo, perverso, libertino, ha abbandonato Elvire, che tenta invano di riconquistarlo; gettato dalla tempesta sulla costa insieme al servo Sganarelle, è salvato da alcuni contadini. Seduce quindi Charlotte e Mathurine, due contadine attirate dalle sue promesse di matrimonio. Inseguito dai fratelli di Elvire, sempre in compagnia di Sganarelle, si rifugia in una foresta dove vuole costringere un povero a bestemmiare.

Dopo avere salvato la vita a don Carlos, fratello di Elvire, don Juan invita a cena la statua di un “commendatore” da lui ucciso in precedenza e la statua accetta. Mette poi alla porta il signor Dimanche, suo creditore, e risponde con insolenza e con scherno al padre don Louis che gli rimprovera la sua vita dissoluta. Dopo essere rimasto insensibile anche alle preghiere di Elvire che vorrebbe farlo ravvedere, don Juan si mette a tavola e la statua del “commendatore” lo invita a sua volta a cena per il giorno dopo.

Don Juan finge di pentirsi di fronte al padre ma confessa a Sganarelle di volersi servire ora dell’ipocrisia, ed è appunto da ipocrita che risponde al fratello di Elvire. Compare sulla scena uno spettro che concede a don Juan pochi istanti per pentirsi, ma poichè lui se la ride, la statua del “commendatore” lo prende per mano: su don Juan si abbatte un fulmine, la terra gli si apre sotto i piedi ed è inghiottito nell’Inferno, mentre il servo Sganarelle si lamenta per il salario arretrato che nessuno gli pagherà.

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Il tour invernale 2014 -2015

Don Giovanni sarà per la prima parte del progetto in tour dal 31ottobre 2014 al 22marzo 2015, toccando più di 20 piazze sull’intero territorio italianoper circa 80 date in teatri prestigiosi con una media prevista di 800 spettatori a replica, repliche doppie e matinée per le scuole.

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Note di adattamento

Il Don Giovanni di Molière è un testo eccezionale che suona ancora oggi come attuale senza aver accumulato nel tempo un grammo di polvere, ma è anche un’opera misteriosa e sublime, dal genere “unico” sotto molti punti di vista, soprattutto dal punto di vista stilistico: una commedia irresistibilmente atipica rispetto alla vasta produzione del commediografo francese, una tragedia quasi Shakespeariana con una trama apparentemente poco lineare, e personaggi e caratteri in apparenza incredibilmente distanti fra loro.

In questo nuovo adattamento ci si è proposti in linea con l’allestimento proposto di realizzare un copione dal carattere spiccatamente “postmoderno” e cinematografico, che conferma il piacere agli affezionati della prosa, ma capace di introdurre degli elementi che attivano il pensiero, come ad esempio l’episodio introduttivo del duello con il Commendatore, matrice di tutta la vicenda narrata.

La lingua è usata al servizio dello spettacolo con il preciso intento di sposare lo scorrere dell’intrattenimento con un discreto mimetismo dei contenuti, assecondando organicamente una struttura bizzarra in cui commedia e tragedia si succedono quasi senza preavvisi.

Questa libertà creativa apparentemente caotica, forse dovuta ad una estrema sintesi compositiva da parte dell’autore, è compensata da una rimarcata struttura e da una rigorosa “l’impaginazione” un succedersi di quadri resi con vere e proprie ellissi cinematografiche.

TOMMASO MATTEI

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Note di regia

In una societa, che oramai, sembra implorare la finzione per raggiungere la felicità convivendo nella costante messa in scena di sentimenti emozioni, anche famigliari, il Don Giovanni di Moliere smaschera questo paradigma di ipocriti comportamenti, di attitudini sociali figlie di una borghesia stantia e decadente!! Divenendo il maestro inimitabile della mimesi.

Accumula, dunque, Don Giovanni su di se, come una cavia, l’ipocrisia del mondo, e diviene consapevolmente la vittima sacrificale e contemporanea della società in cuì vive. In sostanza, il personaggio letterario, che attraverso questo sacrificio continua ad essere mito dell’individualismo moderno finisce per immolarsi, rifiutando la misericordia divina, per il pubblico di oggi, e per questo rimanendo mito del ventunesimo secolo;

non rimane che sperare che questa spettacolizzazione dei vizi dell’anima crei nel pubblico, indispensabile per il nostro Don Giovanni, un contracolpo di reale riflessione sul senso e il mistero della vita: la salvezza dello spirito è radicalmente legata alla nostra autenticità. Quale migliore augurio per il teatro di oggi.

ALESSANDRO PREZIOSI

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PREZZI euro 37/31/25

ANCORA BIGLIETTI DISPONIBILI PER TUTTE LE DATE : prevendita presso

BIGLIETTERIA DEL TEATRO VERDI, via Ghibellina 91r, tel 055-21.23.20; fax 055-28.84.17

Orario: da lunedì a sabato 10-13 e 16-19;

BOX OFFICE Via delle Vecchie Carceri 1- Le Murate Tel 055-21.08.04

orario lun-ven 10.00-19.00/sab 10.00-14.00; www.teatroverdionline.it

È possibile acquistare i biglietti in tutta la Toscana presso gli oltre 100 punti vendita del Circuito Regionale Box Office.

La vendita on-line si effettua all’indirizzo www.teatroverdionline.it

Box Office vende telefonicamente i biglietti con carta di credito (commissione sul servizio) chiamando il numero 055-21.08.04 in orario 10.00 – 19.00.

Per tutte le altre informazioni consultare il sito : www.teatroverdionline.it e scrivere a stagioneteatrale@teatroverdionline.it

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Alessandro Preziosi, regia

Alessandro Preziosi è nato a Napoli il 19 aprile del 1973, laureato in Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli, si è trasferito a Milano, dove si è diplomato all’Accademia dei Filodrammatici.

Nel 1998 debutta nel ruolo di Laerte nell’Amleto di Antonio Calenda ha allestito per il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e interpreta Cristiano nel Cyrano di Corrado D’Elia e, successivamente, ha prodotto e interpretato il monologo Le ultime ore di A.I. di Tommaso Mattei.

Ancora con lo Stabile del Friuli-Venezia Giulia, e diretto da Antonio Calenda, ha recitato nell’Agamennone di Eschilo ed è stato Oreste in Coefore e in Eumenidi rappresentati a Teatro Greco di Siracusa e poi in tournée nazionale.

Dopo aver a lungo interpretato l’ispettore Pietro Foschi nella fortunata soap di Mediaset Vivere, è stato protagonista per Mediaset della fiction in costume Elisa di Rivombrosa diretta da Cinzia P.H. Torrini grazie alla quale vince un Telegatto come personaggio maschile dell’anno.Nella seconda serie è presente solo nelle prime due puntate, avendo deciso di dedicarsi al teatro con il musical Datemi tre caravelle, dove interpreta il ruolo di Cristoforo Colombo.

Nel 2004 è protagonista di Vaniglia e cioccolato, regia di Ciro Ippolito, e della miniserie tv in sei puntate, Il Capitano di Vittorio Sindoni, trasmessa da Raidue; nella seconda serie, in onda nel 2007, è presente solo nelle prime due puntate.

Nel 2006 gira i film I Viceré di Roberto Faenza, tratto dal romanzo di Federico De Roberto, e La masseria delle allodole, tratto dal libro di Antonia Arslan e diretto da Paolo Taviani e Vittorio Taviani. Entrambi i film escono nelle sale nel 2007; il film I Viceré, dopo l’uscita nei cinema, va in onda, in due puntate, su Raiuno.Dal 7 maggio 2007 inizia le riprese della serie Il commissario De Luca, 4 film tv, tratti dai romanzi di Carlo Lucarelli, regia di Antonio Frazzi.

Dal 2009 è PROGRAMME LEADER del corso di Laurea in Comunicazione & Dams della Link Campu Univfersity.

Dopo aver interpretato ll tv movie della Lux vide “S.Agostino” per la regia di

Cristian Dougay, è tornato in teatro per l’Amleto di Khora.teatro per la regia di Armando Pugliese che reduce dai successi estivi dopo il debutto in occasione del sessantesimo anniversario del festival Scespiriano di Verona ha terminato nel febbraio 2010 a Roma una lunghissima tournée.

Al cinema nel 2010 è uno dei protagonisti del lungometraggio di Ferzan Ozpetek “Mine vaganti “ e del di Fausto Brizzi “Maschi vs femmine”

Nel 2011 ha girato per Canale 5 la serie “Amore e vendetta” con Anna Valle per la regia di Raffaele Mertes ed è protagonista accanto a Laura Chiatti del nuovo lavoro di Pappi Corsicato “Il volto di un altra”.

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Marta Crisolini Malatesta, costumi

Diplomata col massimo dei voti in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia.

Nel 1990 inizia la sua carriera lavorativa come assistente alle scene e ai costumi per numerosi spettacoli di prosa ed opera, di cui spesso cura tutta la parte progettuale, tra cui Macbeth (Teatro Grande di Brescia), Nostre ombre quotidiane (Teatro di Benevento), Il Barbiere di Siviglia (Cairo opera house) e La Traviata (Teatro San Carlo) con la regia di Sandro Sequi, Il furioso all’isola di Santo Domingo (Teatro Doninzetti di Bergamo) e La scala di seta (Teatro la Fenice) con la regia di Luca De Fusco, Carmen (New National Theatre di Tokyo) con la regia di Maurizio Di Mattia, La Coscienza di Zeno con la regia di Piero Maccarinelli, L’Amica delle mogli con la regia di Gigi Dall’Aglio e Persiani ed Eumenidi (Teatro greco di Siracusa) con la regia di Antonio Calenda.

Nel 1997 inizia anche la sua carriera accademica come docente di Scenotecnica e Costume per lo Spettacolo all’Accademia Pietro Vannucci di Perugia, incarico che tuttora ricopre. Dal 2013 è docente di Storia del Costume per il Corso di Laurea in Comunicazione e DAMS presso Link Campus University di Roma

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Valerio Tiberi, luci

Inizia la sua carriera professionale nel 1999, in qualità di tecnico luci, nel tour europeo dello spettacolo La donna del mare di Ibsen per la regia di Bob Wilson. Instaura una collaborazione pluriennale, come tecnico luci, con il Rossini Opera Festival, e con il Festival dei due mondi di Spoleto, sua città natale.

Nel 2002 firma il suo primo disegno luci per le opere buffe La serva padrona di Pergolesi e Il giocatore, prodotte dal Teatro Lirico di Spoleto, con cui sarà in tour nei teatri di Tokyo, Osaka, Kyoto e Kobe.

Suo il disegno luci per la commedia teatrale A piedi nudi nel parco con Gianluca Guidi e del musical di N. Simon Promesse promesse per la regia di Jonny Dorelli.

Nel 2005 è assistente alle luci per l’opera Rinaldo di Händel con la regia di Pier Luigi Pizzi. Nel 2006 firma il disegno luci di The producers, per la regia di Saverio Marconi e dell’ultima edizione di Grease diretta da Federico Bellone, è assistente alle luci in Sweet Charity,firma il disegno luci di Lucia di Lammermoor e Didone abbandonata al Lirico sperimentale di Spoleto. Nel 2007 firma il disegno luci di Cabaret e Il giorno della tartaruga per la regia di Saverio Marconi, Il Letto Ovale per la regia di Gino Landi, A un passo dal sogno con i ragazzi di “Amici” ed è realizzatore della ripresa luci dell’opera Cosi’ fan tutte alla New Israeli Opera di Tel Aviv ed al Massimo di Palermo per la regia di Marco Gandini. Nell’estate 2007 firma il disegno luci di BAAAHHH!!! al Fringe Festival di New York per la regia di Stefano Genovese.

Nel 2008 firma il disegno luci dei musical A Chorus Line e High school Musical per la regia di S.Marconi, dell’opera Werther per la regia di Dolcini al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, ed Amleto con la regia di Armando Pugliese.

Suo il disegno luci dell’opera Il viaggio a Reims per il Centro di Promozione Lirica Francese in tour in Francia fino al 2010, e dello spettacolo Il Piacere dell’onestà regia Fabio Grossi, produzione Nuova Teatro Eliseo.

Collabora come realizzatore luci per i gala’ di danza Roberto Bolle & Friends.

Per l’Accademia del Teatro alla Scala e la N.A.B.A. è docente ai corsi di Light Designer.Nel 2009 inizia a collaborare con il Teatro alla Scala come realizzatore luci di opere e balletti.

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Andrea Farri, musiche

Nato a Roma nel febbraio 1982, Andrea Farri studia pianoforte alla Scuola di Musica Popolare di Testaccio. Il suo maestro è il jazzista Andrea Alberti.Laureato in Storia Contemporanea all’Università di RomaTre, ha fatto anche numerose esperienze da assistente alla regia, tra cui “La tigre e la neve” diRoberto Benigni.

Figlio d’arte, inizia a scrivere musiche per il teatro fin da giovanissimo. Nel 2006 musica i corti di Jean Vigo (Taris e A propos de Nice) debuttando con grande successo al Batik Film Festival.

A 25 anni firma la sua prima colonna sonora cinematografica.

Due sono le correnti musicali che lo influenzano maggiormente: l’impressionismo di inizio ‘900 e la musica languida e decadente delle balere della Riviera nel secondo dopoguerra.

Ha scritto e orchestrato la colonna sonora di “Un gioco da ragazze” di Matteo Rovere, le serie televisive “Squadra Antimafia Palermo Oggi” di Pier Belloni e “La scelta di Laura” di Alessandro Piva, e ancora il film “Il richiamo” di Stefano Pasetto.

In ambito teatrale ha collaborato tra gli altri con Stefano Benni, Lucia Poli, Alessandro Preziosi, Paolo Poli, Lidia Ravera, Ellekappa, Massimo Wertmuller, Remo Remotti, Alda Merini, Anna Ferruzzo, Cosimo Messeri, Valentino Orfeo, Fabrizio Bancale, Stefano Chiodini, Emiliano Pellisari, Paolo Terni, Valeria Moretti, Stefano Mencherini, Edoardo Winspeare, Marcella Libonati, Paola Columba, Compagnia Denoma.

Ha scritto per L’Aura, Lara Martelli, Nada.

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TEATRO STABILE D’ABRUZZO – ENTE TEATRALE REGIONALE

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Regione Abruzzo

Provincia di Chieti, Provincia di L’Aquila, Provincia di Pescara, Provincia di Teramo

Comune di L’Aquila

Fondato nel 1963, con atto costitutivo datato 28 ottobre, il TEATRO STABILE DELL’AQUILA è stato poi trasformato in TEATRO STABILE ABRUZZESE nel 1991.Nel 2000 si è costituito il , la cui assemblea dei soci è costituita da Regione Abruzzo, Provincia di L’Aquila, Provincia di Teramo, Provincia di Chieti, Provincia di Pescara e Comune di L’Aquila.

Luciano Fabiani, Peppino Giampaola ed Errico Centofanti furono i 3 fondatori del TSA, che con la loro caparbietà ed il loro sogno, portarono in Abruzzo la produzione teatrale, dopo secoli di dipendenza dall’offerta del mercato, dando vita ad un originale esperimento per il mondo teatrale dell’epoca. Massima Istituzione abruzzese di produzione artistica, ha messo in scena testi che spaziano dalle sacre rappresentazioni dell’inesplorato patrimonio post-medioevale, alle opere di Ferdinando Galiani, D’Annunzio, Silone, Pomilio.Gli spettacoli del TSA hanno condotto sui palcoscenici di tutta Italia la grande drammaturgia abruzzese, cui era mancata fino ad allora un’attenzione che la proponesse in una organica sistemazione storico-critica.

Tra le tante stagioni di produzione che, storicamente, hanno visto lo Stabile protagonista della scena italiana ricordiamo i più recenti “Dramma della gelosia”, regia di Gigi Proietti, interpretato da Pino Quartullo e Sandra Collodel, “La Certosa di Parma”, un grande allestimento con la regia di Luca De Fusco;“Falstaff e le Allegre Comari di Windsor”, spettacolo risultato il più visto della stagione 2001/2002, con protagonista Giorgio Albertazzi, “Non ti conosco più”, raffinatissima commedia brillante interpretata da Edoardo Siravo, Sandra Collodel, Vittorio Viviani e Gisella Sofio, entrambi con la regia di Gigi Proietti.Le nuove stagioni hanno visto sui palcoscenici di tutta Italia gli allestimenti del TSA: per la prima volta in Italia e in esclusiva da Broadway “Jekyll & Hyde, il musical” con protagonista Giò Di Tonno,” La parola ai giurati”, un giallo giudiziario che parla di pena di morte, con la regia e l’interpretazione di Alessandro Gassman, spettacolo applauditissimo dalla critica, record di premi e di spettatori.L’ultima produzione del TSA “Scene da un matrimonio” con Daniele Pecci e Federica Di Martino, regia di Alessandro D’Alatri, è presente nella stagione in corso anche nei prestigiosi cartelloni del Piccolo di Milano e del Teatro di Roma.

Un’imponente letteratura giornalistica, radiofonica e televisiva e una massa enorme di spettatori hanno conferito prestigio e successo agli spettacoli del TSA, invitati più volte da tutti i maggiori festival italiani e stranieri dalla Biennale di Venezia al Festival dei Due Mondi di Spoleto, alla Festa del Teatro di San Miniato, ai festival di Vicenza e di Verona, a Taormina Arte al Festival di Madrid Sur. Un aspetto fondamentale del lavoro del TSA è la costruzione, quale essenziale investimento culturale, di un organico sistema teatrale che serve a vitalizzare l’intero territorio regionale.Attraverso il lavoro condotto direttamente oppure favorendo interventi o anche soltanto stimolando il sorgere di altre iniziative, lo Stabile ha dato in questi quaranta anni un contributo decisivo alla trasformazione della vita culturale abruzzese, facendo si che il Teatro divenisse un’importante e non episodica componente della vita sociale. Tanti sono oggi i Centri che hanno riattivato un’antica tradizione o inaugurato un loro ruolo nella rete delle piazze teatrali abruzzesi.Numerose sale teatrali sono state riattivate e per molte di esse sono stati sollecitati interventi di restauro; cattedre universitarie, scuole pubbliche e corsi privati sono venute a supportare il tessuto connettivo della formazione teatrale che è andata ricostituendosi.Gruppi di base, compagnie di ricerca e sperimentazione, formazioni cooperativistiche e universitarie, complessi scolastici e amatoriali hanno visto avvicinarsi un po’ dovunque un’importante fascia di cittadini, specialmente i più giovani, alla creatività.Le numerose energie che in tal modo oggi si esprimono nella vitalità del teatro e che si integrano dialetticamente con il lavoro che il TSA continua a condurre, pur tra le grandi difficoltà del dopo sisma che segnano il divenire dello spettacolo in Italia, lasciano intuire la consistenza e la validità della strada che si è scelto di percorrere.

Tra i riconoscimenti per l’attività: il premio IDI, il Biglietto d’Oro AGIS-Minerva, la Maschera d’Argento, la Noce d’Oro.

Attualmente il Teatro Stabile d’Abruzzo è presieduto dall’assessore regionale alla cultura dott. Luigi De Fanis, il vicepresidente è il dr. Innocenzo Chiacchio.

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KHORA.TEATRO

Khora nasce nel 2004 con lo scopo di perseguire una linea editoriale forte e coerente nel campo dello spettacolo dal vivo e nelle sue applicazioni multimediali facendo della collaborazione tra le diverse specificità artistiche il suo punto di forza.

Khora.teatro è oggi una compagnia di produzione teatrale basata sulla esperienza e le competenze di Alessandro Preziosi, Tommaso Mattei e Aldo Allegrini, riconosciuta dal MIBAC , Dipartimento per lo spettacolo dal Vivo, e ha stretto contatto con i principali distributori circuiti di distribuzione teatrale sul territorio nazionale, e con diverse Istituzioni culturali; Khora.teatro è membra dell’associazione Voglia di teatro.Nel 2005 allestisce a Taormina presso il Teatro Antico la commedia musicale “Datemi tre caravelle!” di Carmelo Pennisi e Massimiliano Durante con musiche di Stefano Di Battista, per la regia del premio Oscar Gianni Quaranta e interpretato da Alessandro Preziosi, che ha effettuato dal 2005 al 2007 una lunga tournée nazionale .Nel 2008 produce ”Amleto” di Shakespeare che ha debuttato in occasione del 60° anniversario del festival shakespeariano al Teatro romano di Verona per la regia di Armando Pugliese prima tappa di un’applaudita tournèe estiva ( accanto ad Alessandro Preziosi, Franco Branciaroli e Silvio Orlando) e che ha effettuato più di 200 repliche nei principali teatri italiani e un significativo successo di pubblico.Nel 2009 Khora.teatro ha rinnovato il sodalizio con l’Estate teatrale Veronese con la messa in scena di “La dodicesima notte” con Luca De Filippo, all’inaugurazione dell’Estate teatrale Veronese ha seguito un tour nei principali festival italiani che ha riscosso numerosi consensi di critica e l’entusiasmo del pubblico.

Nelle stagioni 2012-2014 si sono svolte la trionfali tourneè delle coproduzioni con il TSA “Cyrano” diretto e interpretato da Alessandro Preziosi e del “Cyrano sulla luna” vincitore tras l’altro Del premio Maschere del teatro come miglior monologo.

A testimonianza di un ribadito interesse per la poesia e la letteratura sono in programmazione i recital di Alessandro Preziosi “Il re degli interstizi” su Fernando Pessoa, “Il mestiere di amare” dedicato a Cesare Pavese , “ Le confessioni” di S. Agostino, “La divina Mimesis” di Pier Paolo Pasolini.

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