Si alza nuovamente il sipario al Teatro Comunale di Vicenza: martedì 11 novembre alle 20.45 in Sala Grande (eccezionalmente) prende avvio la rassegna Luoghi del Contemporaneo-Prosa con la nuovissima produzione di Filippo Timi, “Skianto” di cui l’attore è regista e interprete. Irriverente e affabulatore come sempre, Timi racconta, quasi in una fiaba, la storia di un bambino disabile e della sua condizione di prigioniero, dei limiti ai suoi sogni e alla sua quotidianità, il tutto rigorosamente in dialetto umbro. Lo spettacolo è una nuova produzione del Teatro Franco Parenti realizzata in collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria (è andato in scena per la prima volta in marzo di quest’anno).
Dopo i successi del “Don Giovanni”, di “Amleto2” e prima ancora di “Favola“, Filippo Timi mette da parte gli eccessi e guarda dentro di sé, si confronta con la sua infanzia, di certo non semplice.
“Skianto”, scritto su consiglio di Andrée Ruth Shammah, che ha fortemente invitato Timi a ritornare al monologo, è un testo di forte attualità, sia per la tematica trattata che per la lingua utilizzata. Solo sul palcoscenico, Timi è accompagnato dalla voce e dalla chitarra acustica del giovane Andrea Di Donna; suo è anche il testo del monologo, nichilista, certamente molto sentito; le luci sono di Gigi Saccomandi, i costumi di Fabio Zambernardi.
La Stagione artistica del Teatro è promossa e sostenuta dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven, responsabile della direzione artistica per le sezioni Prosa e Danza, con l’importante sostegno di Fiamm, Develon, Gruppo Mastrotto, Colorcom, e Aim Energy come partner; AC Hotel Vicenza, AFV Beltrame, Inglesina, Burgo Group, Confartigianato, Acqua Recoaro, Lions Club Vicenza Palladio e Vicenza La Rotonda, Confcommercio come sponsor; Il Giornale di Vicenza come media partner.
La rassegna Luoghi del Contemporaneo-Prosa proseguirà venerdì 12 dicembre con lo spettacolo del giornalista (e scrittore) Beppe Severgnini “La vita è un viaggio”, regia di Francesco Brandi, pièce ispirata a due dei libri di Severgnini, dedicati al tema del confronto tra generazioni e alla celebrazione del viaggio come strumento di conoscenza e condivisione di nuove esperienze.
Luoghi del Contemporaneo-Prosa propone cinque titoli originali (dopo Timi tutti gli altri spettacoli sono in scena al Ridotto, come di consueto), lavori completamente diversi per stile e temi affrontati, sicuramente di grande attualità. Il filo conduttore di questa rassegna di prosa è centrato su innovazione, riflessione, humour: gli interpreti oltre all’affabulatore Filippo Timi, il già citato Beppe Severgnini, sono Claudio Santamaria, Ambra Angiolini, Antonella Questa.
Con “Skianto” Filippo Timi torna dunque al palcoscenico, dopo le sue incursioni televisive e cinematografiche, con una favola amara, un testo spiazzante che mescola rabbia e dolore a una esilarante ironia-pop. “Un lavoro che si sviluppa in bilico fra sogno e realtà, poesia e dramma”. Nel caso specifico si tratta di un bambino disabile, nato con la ”scatola cranica sigillata”, chiuso con i pattini nel suo spazio, nella palestra di una scuola elementare. E c’è qualcosa della fiaba nella rappresentazione dei suoi desideri impossibili: fare il ballerino o il cantante, amare un pattinatore, sognare una vita che non sia una prigione, vivere in maniera normale, come gli capita con il nonno, un eroe. Ma quando la vita è truccata, i pattini non servono a nulla.
A quasi dieci anni dal successo di “La vita bestia”, Filippo Timi torna dunque al monologo e lo fa con un pezzo in grado di oscillare senza paura tra dramma e commedia, slanci lirici e prosa. Affidandosi a una lingua irregolare e immaginifica, racconta la storia di questo bambino, in apparenza chiuso all’interazione con il mondo, ma animato di desideri comuni e al tempo stesso impossibili. Ma, come tutti i sognatori, anche il protagonista di questo nuovo testo teatrale dovrà scontarsi con una realtà che, giorno dopo giorno, assomiglia sempre più a una partita truccata. “È arrivata l’ora per me di skiantarmi addosso alla vita, cadere di faccia contro le contraddizioni, fare un frontale con la tenerezza, spaccarmi il naso contro il pugno di ogni pregiudizio, cadere piatto sull’acqua gelida di quel mare di sogni sporchi.”
Contenendo, senza tradire, il suo inconfondibile stile teatrale votato alla costruzione di un immaginario pop, Timi mette in scena le passioni, i sentimenti e i pensieri del suo alter ego, sintesi tra le esperienze della difficile infanzia dell’attore e di altre disabilità con cui ha avuto a che fare nel corso della sua vita, su tutte quella della cugina, nata proprio come il protagonista di Skianto con la scatola cranica sigillata.
In ottanta densissimi minuti, Filippo Timi riesce a divertire e commuovere evitando qualsiasi facile retorica, mettendosi a nudo con grande autoironia e una sempre spiazzante inventiva, raccontando il disagio della diversità e la straordinaria forza di un animo che non si arrende nemmeno dinnanzi ad una disabilità che appare insuperabile.
“Skianto” è un lavoro intenso sulla disabilità, a metà tra teatro civile e di sentimento, perché alla fine è questo quello che predomina. E la disabilità non è nascosta, è esibita nell’intimo, quello più difficile da scoprire, di questo bambino cerebroleso grave: chiuso in se stesso, che non articola le parole, che non cammina e non riesce a esprimere quel che ha dentro. “Chissà cosa pensa?” e Timi prova a entrare proprio lì, in quello che crede possa esserci, nei desideri nella normalità e in quelli dei sogni. Lo spettacolo fa ridere e commuovere, va ben al di là della sensibilità comune.
“Siamo stelle filanti. Un soffio d’amore ci da l’abbrivio di pochi metri di vita; un volo patetico fra ridolini e trombette e poi si cade a terra pronti per essere calpestati e scolorire nella memoria di un carnevale che se ne va” (Filippo Timi).
Dopo Vicenza, prima tappa veneta, “Skianto” sarà in scena al Teatro Nuovo di Verona (12 novembre) e al
Teatro Nuovo di Mirano, Venezia (13 novembre).
I biglietti dei Luoghi del Contemporaneo-Prosa sono in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale (viale Mazzini 39, Vicenza – tel. 0444.324442 biglietteria@tcvi.it) aperta dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 18.15, sul sito del Teatro Comunale www.tcvi.it, e in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza. I prezzi sono: 22 euro il biglietto intero, 17 euro il ridotto over 65 e il ridotto under 30.
Gli abbonamenti ai 5 titoli della rassegna sono in vendita fino a martedì 11 novembre e costano 75 euro l’intero e 60 euro il ridotto over 65 e il ridotto under 30.