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Il principio dell’incertezza

Foto di MoniQue
Foto di MoniQue

Una sfida vinta ‘alla grande’ quella di proporre un argomento scientifico come la fisica, in particolare la meccanica quantistica, quantomeno ostico per i non addetti ai lavori e impegnativo per gli stessi studiosi della disciplina e come tale a rischio di flop.

Invece la singolare, appassionante e divertente “lezione teatrale” sugli elettroni, sul loro comportamento e sulla possibile analogia con l’uomo lungi dal tediare ha il dono di stimolare il ragionamento e la curiosità di sapere e approfondire nonostante il fatto che il pubblico sia ripetutamente invitato a non spremere più di tanto le meningi proprio per stimolarlo a entrare in medias res.

Ispiratore dello spettacolo Richard Feynman, autorevole, noto (autore di Sei pezzi facili, libro da leggere per capire meglio) e geniale studioso statunitense premio Nobel per la fisica nel 1965, che il bravissimo e coinvolgente Andrea Brunello (attore, drammaturgo e regista e soprattutto studioso per dodici anni della materia in Università americane dove ha insieme approfondito la drammaturgia che ‘ha vinto’ sulla fisica, ma solo apparentemente) prende come modello per il suo personaggio di docente, anzi per essere più aderente al maestro ‘indossa una capigliatura’ alla Feynman.

Il nostro studioso-professore, amante dell’universo e dei suoi misteri e paradossi che guarda con lo stupore di un bimbo, cerca di trasmettere con grande chiarezza non priva di emozione quasi poetica la sua passione per la materia sciorinando come una semplice tabellina pitagorica concetti astrusi quali tra gli altri il ‘gatto di Schroedinger’, non senza condire il tutto con confessioni, vicende e segreti personali come succede anche al docente più attento a non rivelare se stesso: ma non è forse vero che si insegna di più quello che si è piuttosto che quello che si sa?

E il nostro Brunello (che ha dedicato il lavoro al proprio figlio) ha lo spirito del professore entusiasta di suscitare meraviglia e continuamente attento a controllare che gli studenti-spettatori non si tedino o si addormentino sfidandoli continuamente e scrutandoli uno a uno con sguardo dolcemente inquisitore ed è coadiuvato in tale fantastico compito da allegre pareti-lavagna luminose e dalla splendida musica del maestro Enrico Merlin che pare avere rubato al silenzio del cosmo le emozioni misteriose che lo attraversano.

Una musica dalla forte incisività che lascia segni profondi così come la parola che supportata da tanta scienza ha il dono di gratificare anche chi conosce la materia.

Lo spettacolo è anche tradotto in lingua inglese con la supervisione di professori di fisica statunitensi e in questa veste ha riscosso un grandissimo successo nel 2013 al Festival Fringe di Edimburgo con il titolo di The Principle of Uncertainty e poi presso altri festival ed eventi del Nord Europa.

Una pièce molto affascinante non solo per giovani studenti cui è consigliabilissima, ma anche per chiunque sia digiuno della materia e poi niente paura: per chi ha tempo sono disponibili incontri gratuiti di approfondimento presso il Teatro Libero come il 10 novembre dalle ore 17.00 alle18.00.

Resta oltre al piacere di un ricordo gratificante l’attesa per Torno Indietro e uccido il nonno, spettacolo sul tempo che andrà in scena a gennaio 2015 presso lo stesso teatro.

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