Martedì 16 appuntamento all’Alexanderplatz con l’omaggio a Wayne Shorter “Going for the unknown” di Susanna Stivali e sabato 20 con l’ultimo concerto di Marcio Rangel, compositore e chitarrista brasiliano, che ha scelto proprio l’Alexanderplatz per la sua ultima data in Italia. Completano gli incontri All Over Gospel giovedì 18, Paolo Innarella venerdì 19 e domenica 21 Gianluca Esposito.
Susanna Stivali si esibisce il 16 dicembre con “Going for the unknown”, omaggio a Wayne Shorter. Il nuovo progetto della vocalist autrice e compositrice Susanna Stivali è un omaggio alla musica e al genio di Wayne Shorter, il musicista che più rappresenta l’evoluzione del jazz dagli anni 50 ad oggi. “Going for the unknown” è una frase di Shorter stesso che rispecchia la sua poetica, presa come titolo di questo progetto che è riproposizione ma anche ricerca di nuovi spunti partendo dalla scrittura di Shorter, una scrittura lirica e moderna che ben si sposa con il verso cantato. Molti dei testi sono stati scritti appositamente da Susanna Stivali in inglese, italiano e portoghese. Con Susanna Stivali sul palco Ettore Carucci, piano e tastiere, Pietro Ciancaglini, contrabbasso ed Emanuele Smimmo, batteria.
Giovedì 18 è la volta degli All Over Gospel con “This is the gospel!”, un percorso musicale nel gospel di ieri e di oggi, partendo dai grandi traditional e arrivando ai suoni più contemporanei e innovativi del gospel attualmente in voga in America, con contaminazioni r&b, soul, funky, hip hop per uno spettacolo godibile e vario. La formazione al completo è composta dal direttore Mº Giovanna Ludovici, Stefano Liberatori al pianoforte, Fabrizio Caratelli alla chitarra, Fabio Ciaglia al basso Alessandro Gasponi alla batteria, e il coro da Federica Coppari, Roberta Ledda, Lucilla Raponi, Francesca Genga, Claudio Jemme, Gianluigi Zucchi, Alessandra Serzanti, Silvia Santi, Joanne Smith e Annarita Amitrano.
Venerdì 19 Paolo Innarella presenta il suo album “Les Jardins Perdue” sul palco con Enrico Zanisi, pianoforte, Luca Bulgarelli, contrabbasso, e Alessandro Paternesi, batteria. Diplomato in flauto traverso con il massimo dei voti, continua la sua personale ricerca nelle possibilità sonore e stilistiche del flauto nel Jazz. Porta con sé un suono ricco di sfumature in cui è facile avvertire echi della letteratura flautistica del Settecento e del Novecento. Pensare il flauto come una voce femminile, seguendo la ricerca continua della melodicità in un percorso sempre ben radicato nello swing. Una rilettura di standard del jazz e pezzi originali che deve la sua peculiarità proprio alla sonorità dolce ed incisiva che il flauto riesce a dare all’intero quartetto. Ha al suo attivo collaborazioni con Mike Mainieri, George Garzone, Harvye Schwartz, Eddie Henderson, Mick Goodrick, Ares Tavolazzi, Fabrizio Sferra, Luca Bulgarelli, Enrico Zanisi, Massimo Manzi.
Sabato 20 dicembre l’attesissimo “Brazilian Strings”, ultimo concerto in Italia di Marcio Rangel, straordinario chitarrista e compositore brasiliano. Mancino, Rangel suona la chitarra “al contrario”, utilizza cioè una normale chitarra da destri, suonandola rovesciata. Ne scaturisce, così, una sonorità più potente nei bassi e vellutata negli acuti, che sviluppa il suo modo innovativo di suonare linee di accordi, diteggiature, arpeggi e le diverse tecniche dello strumento ottenendo un suono inconfondibile. Queste caratteristiche, unite a un talento purissimo, lo candidano a raccogliere la pesante eredità di leggendari chitarristi brasiliani. Compositore di primo ordine, le sue composizioni originali sono di rara bellezza estetica e grande lirismo. Il suo eclettismo porta un linguaggio universale che abbraccia una vasta gamma di stili musicali, incorporando influenze da molte culture che si uniscono a una superba tecnica e sensibilità non comune. Come compositore, segue il percorso di un Brasile in evoluzione, senza mai perderne le radici, la vera essenza e la fantasia di un popolo che ha la musica nel suo Dna. Un Brasile nel quale Rangel intraprende un viaggio musicale, per poi tornare di nuovo fresco e vivace in ogni sua composizione. È inoltre frequente ospite dei maggiori festival nazionali ed internazionali come Auditorium Parco della Musica, Pozzuoli Jazz Festival, Ullapool International Guitar Festival (Uk), FolkClub, Udine Jazz, Bnb Instrumental (Brasile) e tantissimi altri.Già note le sue collaborazioni con i grandi trombettisti italiani come Fabrizio Bosso e Flavio Boltro. Nel corso della sua carriera si è esibito con i migliori artisti dello scenario internazionale, come Bireli Lagrene, Frank Vignola, Joao Nogueira, Tommy Emmanuel, Monte Montgomery, Hermeto Pascoal, Elza Soares, Acoustic Strawbs, Bendy Pastorius Band, Darryl Jones, Tuck e Patty, Greg Cosh, Stephen Bennet, John Renbourn.
Gianluca Esposito presenta domenica 21 il nuovo album “The Hammer”. Dopo il successo del precedente “Biancoscuro”, che ha visto la partecipazione di artisti internazionali quali Kelly Joyce (voce), Bob Mintzer (sax), Flavio Boltro (tromba), Mauro Grossi (piano), Daniele Mencarelli (basso) e John B. Arnold (drums), il sassofonista Gianluca Esposito ha realizzato il suo ultimo lavoro discografico “The Hammer” composto da brani inediti e standard arrangiati dal leader. Questo album vede l’incontro di Gianluca Esposito con il batterista Gregory Hutchinson, il vibrafonista Andrea Dulbecco insieme al pianista Mauro Grossi e contrabbassista Daniele Mencarelli. Le composizioni di Gianluca Esposito sono caratterizzate da un forte groove americano abbinato alla melodicità europea e ad un lirismo che caratterizza il leader del gruppo come musicista eclettico. Nei brani del Cd “The Hammer” spiccano momenti di forte energia ed interplay fra i musicisti che lavorano insieme da anni. L’album esprime la maturità artistica di Gianluca Esposto sia come solista che come compositore ed arrangiatore. Si tratta di un disco che cattura l’attenzione dell’ascoltatore, dove le sonorità spaziano dallo swing al funky, con sonorità armoniche moderne che però conservano la tradizione jazzistica classica. Anche quest’ultimo lavoro è stato registrato dall’etichetta discografica WideSound e che va ad arricchire una discografia di prestigio del sassofonista nella quale spiccano lavori, oltre a “Biancoscuro”, come “Lilttle Groove” e “Conversation with a big man” che hanno visto la partecipazione di Fabrizio Bosso e Steve Grossmann. Con Gianluca Esposito al sax alto e soprano, Mauro Grossi al pianoforte, Luca Bulgarelli al contrabbasso e Massimo Manzi alla batteria.
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Alexanderplatz Jazz Club
Via Ostia, 9 – Roma
Apertura ore 20:30 – inizio concerti ore 21:45
Per prenotazioni: 06 3972 1867
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sito www.alexanderplatzjazzclub.com