
Tim Mead controtenore
Laurence Cummings clavicembalo
Jonathan Manson violoncello
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“Voce luminosa, controllo impeccabile e grande espressività nel fraseggio” con queste parole il “New York Times” ha elogiato recentemente Tim Mead, controtenore inglese considerato ad oggi uno degli interpreti più eleganti e raffinati del repertorio barocco che la Filarmonica Romana è lieta di ospitare, per la prima volta nella sua stagione, nel concerto di giovedì 22 gennaio (ore 21.15) al Teatro Argentina nell’ambito del ciclo di concerti di Filarmonica Barocca. Insieme a due altri illustri musicisti britannici che a questo repertorio dedicano gran parte della loro fortunata carriera – il direttore d’orchestra Laurence Cummings qui in veste di clavicembalista e Jonathan Manson al violoncello – Tim Mead presenta un programma di rara bellezza dove le arie e cantate italiane di Monteverdi e Frescobaldi si alternano a quelle inglesi di Händel, Purcell e Dowland, tra brani celebri e autentiche rarità, sondando le passioni umane e amorose in musica.
Dopo aver terminato gli studi di canto presso la Royal College of Music, Tim Mead ha affrontato da subito e con successo il repertorio operistico barocco debuttando nel ruolo di Ottone ne L’incoronazione di Poppea all’Opera de Lyon sotto la direzione di William Christie. Da allora è invitato a esibirsi nei più prestigiosi festival, teatri e sale da concerto: ha cantato alla Royal Opera, Covent Garden, Glyndebourne Festival Opera, English National Opera, Bayerische Staatsoper, De Nederlandse Opera, Opera de Lille, Opera de Dijon, Théâtre du Capitole Toulouse, Chicago Opera Theater, all’International Handel Festspiele Göttingen, l’Handel-Festspiele Halle, ai BBC Proms e all’Edinburgh International Festival.
Ha interpretato il ruolo del titolo nelle opere handeliane Orlando, Admeto, Siroe, Ezio e Rinaldo e l’Orfeo ed Euridice di Gluck. Accanto al filone barocco, Tim Mead si dedica anche al repertorio contemporaneo avendo interpretato The Boy/First Angel in Written on Skin e Voice of Apollo in Death in Venice di Britten. Fra i vari impegni della prossima stagione, prenderà parte alla prima assoluta di Theo Loevendie Spinoza al Concertgebouw di Amsterdam e interpreterà il ruolo del titolo in Akhnaten di Philipp Glass al Vlaamse Opera.
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Info: tel. 06-3201752, email pr@filarmonicaromana.org
Biglietti: 22, 15, 12 euro. Riduzioni per studenti (con la Log-In Music card), scuole e associazioni.
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TEATRO ARGENTINA
GIOVEDì 22 GENNAIO 2015 ore 21.15
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Henry Purcell (1659-1695)
If music be the food of love Z. 379
da Gentleman’s Journal, 1692
Claudio MONTEVERDI (1567-1643)
Quel sguardo sdegnosetto SV. 247
da Scherzi musicali cioè arie et madrigali, Venezia 1632
Girolamo Frescobaldi (1583-1643)
Così mi disprezzate
Aria di passacaglia, dal Primo libro d’arie musicali per cantarsi, Firenze 1630
John Dowland (1563-1626)
In darkness let me dwell (1610)
dalla raccolta Musicall Banquet (1610)
Francesco Geminiani (1687-1762)
Sonata n. 5 in fa maggiore per violoncello e continuo op. 5 (1746)
John Dowland
Come again, sweet love doth now invite
da The First Booke of Songes or Ayres (London, 1597)
Henry Purcell
Sweeter than roses
da Pausanias, the Betrayer of his Country Z 585 n. 1 (1695)
Georg Friedrich Händel (1685-1759)
Dolc’è pur d’amor l’affanno HWV 109a (1715-18)
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Henry Purcell
O solitude Z. 406 (1684-85)
pubblicato nella raccolta Orpheus Britannicus (London, 1698)
John Dowland
Can she excuse my wrongs
da The First Booke of Songs or Ayres (London, 1597)
Claudio Monteverdi
Sì dolce è’l tormento
dal Quarto Scherzo delle ariose vaghezze di Carlo Milanuzzi (Venezia, 1624)
Georg Friedrich Händel
Passacaille
dalla Suite n. 7 in sol minore HWV 432 (1720)
Vedendo Amor HWV 175 (1707-08)
Henry Purcell
An Evening Hymn Z- 193
pubblicato nella raccolta Harmonia Sacra (London, 1688)