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Festival Internazionale della Danza 2015 al Teatro Olimpico di Roma

Foto di Antonio Agostini
Foto di Antonio Agostini

Néstor “el Polaco” Pastorive, i Mummenschanz, l’AterBalletto, le sperimentazioni del Gotra Ballet e della pianista Gloria Campaner, la Mvula Sungani Company accompagnata dalla musica dal vivo dei Marlene Kuntz sono i protagonisti della quinta edizione del Festival della Danza 2015 organizzata dalla Filarmonica Romana e dal Teatro Olimpico in scenadal 10 marzo al 17 maggio al Teatro Olimpico di Piazza Gentile Da Fabriano. “Una rassegna che ribadisce della musica e della danza” come sottolinenato da Matteo D’Amico, direttore artistico insieme a Lucia Bocca Montefoschi durante la presentazione dell’edizione 2015 che offre due mesi dedicati alla danza e alla pluralità del suo linguaggio attraverso cinque compagnie estremamente diverse tra di loro.

Inaugura il Festival (in scena dal 10 al 22 marzo), Fiesta Argentina di Néstor “el Polaco: il danzatore e coreografo argentino propone con la sua compagnia un travolgente viaggio all’insegna di un’Argentina inedita fra le danze popolari della zamba, del tango e della milonga. Trascinante musica dal vivo per lo spettacolo al suo debutto in Italia.

Sperimentazione e innovazione nella prima assoluta di HQ Program che vede impegnati la giovane pianista Gloria Campaner, il ballerino e coreografo fondatore del Gotra Ballet, Joost Vrouenraetes e la stessa compagnia di danza in uno spettacolo sperimentale e sinergico accompagnato dalla musica di Schumann, di Rihm e di Vittorio Montalti che presenta Tell me a story (commissione dell’Accademia Filarmonica Romana in prima assoluta). In scena il 31 marzo.

Mercoledì 1 aprile e giovedì 2 aprile spazio alla Mvula Sungani Company con Il vestito di Marlene (in prima nella Capitale), omaggio alla figura femminile in tutte le sue sfaccettature con la musica del vivo dei Marlene Kuntz, al debutto al Festival della Danza, una delle più popolari rock band italiane.

L’Incontro con i Marlene è stato casuale – spiega Mvula Sungani – Nel nostro spettacolo abbiamo voluto creare un connubio fra la fisicità delle nostre coreografie di danza e la grazia, ma anche le sonorità acide dei suoni ammalianti della band”.

Martedì 5 maggio e mercoledì 6 maggio torna l’Aterballetto, una delle maggiori realtà di danza contemporanea, molto amata anche sulla scena internazionale che anima al Festival con un dittico, Don Q. – Don Quixote de la Mancha (con la coreografia di Eugenio Scigliano, ispirato al romanzo di Cervantes attraverso immagini e suggestioni) e Rossini Cards (di Mauro Bigonzetti), creazione astratta senza struttura drammaturgica che cede il passo a un susseguirsi di leggiadre immagini o situazioni buffe.

L’Aterballetto è un arcobaleno di stili ed emozioni anche se esiste una linea ben precisa nel suo lavoro – dice il direttore artistico Cristina Bozzolini – che continua a d esplorare con passione il linguaggio coreografico internazionale e naturalmente nazionale attraverso le creazioni di Bigonzetti (storico direttore artistico e) e di nuovi autori italiani”.

Dalla musica di Rossini al silenzio assoluto dei leggendari Mummenschanz di Andres Bossard che portano in scena da venerdì 8 a domenica 17 maggio, Les musiciens du silence, una nuova produzione arricchita di sketch inediti a Roma offrendo al pubblico tutta la magia del teatro visivo che prende vita attraverso gli scarti della società, dai sacchetti di plastica o fili di ferro, con un effetto buffo e delicato.

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