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Next to Normal

fotocon: Francesca Taverni, Antonello Angiolillo, Luca Giacomelli Ferrarini, Laura Adriani, Renato Crudo, Brian Boccuni

Regia: Marco Iacomelli

Supervisione artistica: Saverio Marconi

Liriche e libretto italiano: Andrea Ascari

Musica: Tom Kitt

Direzione musicale: Riccardo Di Paola

Supervisione musicale: Simone Manfredini

Scene: Gabriele Moreschi

Costumi: Maria Carla Ricotti

Coreografie: Gillian Bruce

Disegno luci: Valerio Tiberi

Disegno fonico: Enrico Porcelli

Produzione discografica: Donato Pepe

Prodotto da STM in collaborazione con Compagnia della Rancia

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I Goodman, all’apparenza, sembrano una famiglia perfetta, suburbana e attuale. Il musical tratta il tema devastante della malattia mentale e l’anteprima al Teatro Coccia di Novara si è rivelato essere un grande successo come lo fu a suo tempo a Broadway.

Questo spettacolo, vicintore di tre Tony Awards nel 2009 e del Premio Pulitzer nel 2010 per il suo aspetto straziante, divertente e al contempo malinconico, incornicia la perfetta “mamma” di periferia, alle prese con gli effetti di un disturbo bipolare che la trasporta in un luogo, scandito dalla potente e suggestiva musica di Tom Kitt, più di 30 canzoni che donano innumerevoli sensazioni in un viaggio dove le condizioni di Diana peggiorano a causa di una reazione a catena di decisioni mediche, il tutto in un senso di impotenza e disperazione.

Next to Normal” si può racchiudere in una sola parola: “perdita”, l’improvvisa mancanza, per lo più totale e permanente, di una determinata disponibilità, associata a un danno e alla rovina familiare.

Sicuramente una delle produzioni più inquietanti e acutamente belle presentate negli ultimi anni. Lo spettacolo rivela molte facce: si tratta di una commedia sul divario tra genitori e figli adolescenti, una satira cinica sulle prescrizioni e sui metodi medici e sulla talvolta abusata professione ospedaliera; ma soprattutto una tragedia sulla natura fragile del nucleo familiare.

Le splendide scene, in un gioco di luci sofisticato, rendono bene l’idea d’amore, di focolare, di calma, di affetti, di pillole, di pensieri suicidi, allucinazioni e sedute di terapia strazianti. Il cast è riuscito ad entrare nei personaggi, a scavare nel profondo degli animi e Marco Iacomelli ha scelto bene nell’assemblare questi straordinari interpreti.

Francesca Taverna nelle vesti materne offre momenti di grande bellezza canora ed emotiva. Laura Adriani è una Natalie lucida e dona bei duetti con il suo “fidanzato di scena” sensibilmente interpretato da Renato Crudo. Antonello Angiolillo interpreta il marito di Diana, Dan, avvilito e frustrato davanti alla disintegrazione della propria famiglia. Luca Giacomelli Ferrarini, il figlio Gabe, incarna l’angelo biondo, una sorta di ectoplasma in cui solo mamma Diana scorge sagoma e voce.

Un musical in crescendo, più la salute mentale di Diana diventa precaria, più le canzoni assumono un tono malinconico e cupo al fine di sottolinearne la tragedia. Un lavoro nel suo complesso molto bilanciato, sicuramente “difficile” dal punto di vista emotivo ma diretto e interpretato con stile e sensibilità, il quale nella sua apparente oscurità risulta attuale e straordinariamente moderno e audace.

La produzione ha sviluppato un lavoro di alto livello, dando luce e voce allo spirito americano in una riflessione tra armonie contrastanti, onestà e attese fiduciose; un prodotto che usa linguaggi nuovi per lasciar intravedere un “teatro in movimento, un teatro che cresce, un teatro che infonde speranza, un teatro contemporaneo per i contemporanei”.

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