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Adele Pergher – Profuga

Foto di Beppe Calgaro
Foto di Beppe Calgaro

Regia e narrazione di Elda Olivieri

Flaviano Braga – Fisarmonica Ernesto Ghezzi – Tastiere

Dall’omonimo romanzo: Adele Pergher – profuga. Una storia dimenticata di Raffaella Calgaro

Produzione Lessico Armonico

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In occasione del centenario della Grande Guerra, dal 16 al 17 aprile ore 21, al Teatro AltaLuce va in scena per la prima volta a Milano, lo spettacolo: ADELE PERGHER – PROFUGA, regia e narrazione di Elda Olivieri.

Lo spettacolo Adele Pergher – Profuga è prodotto da LESSICO ARMONICO ed è tratto dall’omonimo romanzo: Adele Pergher – Profuga. Una storia dimenticata di Raffaella Calgaro (ArchiMedia – Fabio Coluccelli Editore). Adele Pergher rappresenta tutte le donne realmente esistite che si sono ritrovate a fuggire dall’Altopiano di Asiago a seguito della Spedizione Punitiva degli austriaci, iniziata il 15 maggio del 1916. Dopo 100 anni, in una sorta di denuncia, la storia della profuga getta luce su una vicenda drammatica, vissuta realmente da migliaia di persone che non hanno avuto voce: sono i dimenticati dalla grande storia di un’Italia che molto spesso scorda, o peggio, ignora, che anche noi siamo stati profughi, non molto tempo fa.

Lo spettacolo: Ci troviamo nell’ufficio del Prefetto di Milano, al termine del conflitto, Adele è in speranzosa attesa di ricevere i documenti per poter tornare a casa sull’Altopiano. In una sorta di colloquio – soliloquio ripercorre le tappe della sua vita: dalla fuga sui carri con altre centinaia di persone, all’arrivo in treno a Milano; dallo scoppio delle granate, alla ninna nanna cantata sottovoce per addormentare i piccoli; dai ricordi delle belle feste lassù sui monti, alla scoperta del grammofono e del bel canto nella sala della Società Umanitaria a Milano in via Solari. L’iniziale invalidante difficoltà di comunicazione, perché, pur avendo studiato l’italiano, parla soprattutto la lingua cimbra, si intreccia proprio con un magico incontro: Ernest Hemingway. Autista barelliere della Croce Rossa americana in Italia, Hemingway, soccorrerà Adele subito dopo lo scoppio della fabbrica di munizioni Sutter & Thevenot a Bollate dove aveva trovato lavoro appena arrivata a Milano. Il caso vuole che lei provenga dalla zona dell’altopiano di Asiago dove lui si recherà come inviato, proprio pochi giorni dopo il loro incontro. Si scambieranno pensieri, sensazioni, ricordi. Lui in seguito le scriverà… Adele, strappata dalle sue radici, dalla sua terra, accoglie con grande coraggio e apertura mentale questa forzata emancipazione a cui va incontro. Malgrado l’assenza di suo marito Toni, del quale perde le notizie intorno al 1916, si ritiene comunque una donna fortunata perché ha trovato lavoro e guadagna da vivere per sé e per i suoi figli. Scoprirà anche, durante il ricovero in ospedale, quanto la sua conoscenza delle erbe medicinali sarà utile per portare sollievo alle ferite fisiche e mentali dei reduci di guerra. Infine si accorgerà di come quest’ultima rivelazione abbia tracciato la via del ritorno a casa. Istruita, più forte, più sicura, più determinata, più motivata, Adele desidera fortemente ricostruire la sua vita, rendersi utile e mettere al servizio della sua gente tutta la fresca consapevolezza di donna emancipata del primo Novecento.

Impossibile ricostruire adeguatamente in forma teatrale un episodio di tale portata storica, questo è piuttosto compito del cinema. Infatti Ermanno Olmi si è ultimamente cimentato nel film – “Torneranno i prati” – raccontando proprio alcune pagine di vita vissuta durante la prima guerra mondiale. Ed è proprio per questo motivo” racconta Elda Olivieri “che ho scelto la strada della lettura interpretata, in virtù anche della mia vasta esperienza acquisita in molti anni di lavoro al microfono.” “L’incontro fra me e l’autrice è stato unico ed eccezionale perché abbiamo lavorato su un processo creativo inverso; prima è nato lo spettacolo teatrale e successivamente Raffaella Calgaro ha dato vita al romanzo. La sua penna è estremamente generosa, ampia la sua conoscenza storica, delicata la sua sensibilità. Siamo entrate subito in perfetta sintonia e il risultato è tangibile.”

Lo spettacolo è corredato da immagini dell’epoca dal prezioso Archivio storico fotografico Bonomo di Asiago e da immagini della splendida natura dell’altopiano di Asiago di Roberto Costa. Accanto a Elda Olivieri, alla fisarmonica Flaviano Braga e alle tastiere Ernesto Ghezzi. I due musicisti seguiranno, passo dopo passo, in un dialogo a volte improvvisato fra parole e musica, il percorso di Adele. In alcuni momenti dello spettacolo, trasportata dalla grande passione per il canto, quasi ad esorcizzare la paura e la solitudine, Adele canterà brani musicali di grandi compositori: Haendel, Bellini, Tosti. Montaggio e post produzione video a cura di Luca Benetti e Fabio Coluccelli – Colonna audio effetti a cura di Andrea Sarti dello studio Top Digital di Milano.

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PROGETTO E REGIA

Elda Olivieri è un’attrice di prosa nata a Milano. Socia fondatrice della Cooperativa Teatro degli Eguali, socia della Cooperativa Adc- attori, doppiatori cinematografici di Milano dal 1983 al 2003, associata Adap, associazione che riunisce gli speaker pubblicitari, socia fondatrice nel 2009 dell’associazione EquiVoci Musicali. È anche Coach personale di recitazione e docente di doppiaggio e pubblicità, presso alcuni dei più importanti studi di Milano, presso il CSC – centro sperimentale di cinematografia di Milano.

Nei suoi 30 anni di attività, spazia dal teatro alla televisione, dagli sceneggiati radiofonici alla pubblicità, dal doppiaggio per cinema e televisione alla direzione di doppiaggio per Rai, Cecchi Gori, Medusa Film, Istituto Luce, le principali emittenti televisive terrestri e satellitari e per il cinema. Dal 2002 partecipa regolarmente agli sketch televisivi per la trasmissione di RAI 2 – Quelli che il calcio, sia come attrice, sia come voce fuori campo e per i servizi giornalistici di – Italia sul 2 – e – Pomeriggio sul 2. Nota e apprezzata “voce” di volti e personaggi famosi: Fanny Ardant “L’anno del Diluvio”, Charlotte Rampling in “Riposerò quando sarò morto”, Carmen Chaplin in “Day on fire”, Kallista Flockart in “Ally McBeal”, Shally Long in “Chears”, Judy Garland in “Il Mago di Oz”, solo per citarne alcuni. Sua la voce di Lara Croft, l’eroina del famoso videogame e di numerose campagne pubblicitarie. Premio Franco Enriquez 2007 per lo spettacolo – Vita Virginia, dai carteggi e dai diari di Virginia Woolf e Vita Sackville-West – da lei scritto, diretto ed interpretato. Nel 2011, forte di una vasta competenza acquisita in lunghi anni di lavoro al microfono, affina le capacità di modulazione della voce e delle emozioni, a favore della comunicazione e dell’espressività e fonda LESSICO ARMONICO. Lo scopo è quello di diffondere la cultura attraverso frammenti dell’universo femminile, nella ricerca di una formula nuova per proporre l’ascolto dalla parola scritta. In scena, spettacoli dove diverse forme di espressione dialogano tra loro. Attraverso la musica dal vivo, la danza, il canto, le videoproiezioni, il lessico si fa armonico per avvicinare e coinvolgere il pubblico, in una riflessione comune su argomenti che toccano tutti: gli avvenimenti storici, gli affetti, la famiglia, l’impegno civile e sociale.

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Teatro AltaLuce

Alzaia Naviglio Grande 192, Milano

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