venerdì, Marzo 29, 2024

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Doppio sogno (Eyes wide shut)

fotoDi Giancarlo Marinelli, tratto dall’omonimo racconto di Arthur Schnitzler

Con Ivana Monti, Caterina Murino, Ruben Rigillo, Rosario Coppolino, Andrea Cavatorta,   Francesco Maria Cordella, Serena Marinelli,   Simone Vaio e Carlotta Maria Rondana

Scene Andrea Bianchi

Costumi Adelia Apostolico

Musiche Roberto Fia

Light designer Mirko Oteri

Regia Giancarlo Marinelli
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All’abbassarsi delle luci allo spettatore non è più concesso nemmeno un attimo di distrazione: uno dei personaggi informa il pubblico in più di un’occasione che è necessario spegnere i telefoni cellulari, vietato masticare gomme, tossire, respirare rumorosamente… Marito e moglie, una figlia e una suocera factotum lasciano presumere allo spettatore un matrimonio ordinario ma solido, probabilmente felice. Le verità di volta in volta confessate dai due coniugi rivelano ombre inaspettate e mettono in crisi il dottor Fridolin a tal punto da spingerlo nel vortice del dubbio ossessivo che lo porta a congetture visionarie e a una notte di follia e rivelazioni in cui incontra una serie di misteriosi e affascinanti personaggi. Una pièce teatrale ricca di colpi di scena in cui si alternano atmosfere da thriller e oniriche a frammenti di realtà, una trama complessa e articolata che porta il pubblico all’interno delle menti della coppia protagonista: il dottor Fridolin e sua moglie Albertine attraversano un percorso interiore e inconscio alla fine del quale scoprono simultaneamente amore, morte, senso di colpa, peccato e riscatto. La scenografia cambia continuamente adattandosi alle fantasie ossessive del protagonista e ne diventa parte integrante: gli specchi – come in Eyes wide shut di Kubrick che si ispira al testo di Schnitzler – posti sulla scena sono parte integrante del doppio sogno vissuto dal Dottor Fridolin e da Albertine che alla fine di una lunghissima notte finalmente si specchiano l’uno nell’altra e riconoscendosi si lasciando andare a un abbraccio catartico che non può fare a meno di purificare anche il pubblico.

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